Si avvicina la stagione degli sport invernali e purtroppo le novità che ci attendono sono alquanto preoccupanti e al limite dell'incredibile.
La montagna è un ecosistema complesso e delicato, aggredito dalle attività antropiche che non si limitano allo sfruttamento delle risorse naturali ma dilagano anche nella fruizione dell'ambiente montano: trasporti in elicottero per lo sci alpino, gare motoristiche, raduni di fuoristrada e in generale uso di mezzi a motore in alta quota e installazione di piste di bob estivo su prati e vallate, con grave danno del paesaggio e dell'ambiente.
Il rispetto della montagna è innanzitutto un rispetto che dobbiamo a noi stessi e a chi verrà dopo di noi.
Questo è quanto ci giunge da Legambiente Val d'Aosta:
La Giunta regionale ha approvato, con delibera n:1342 del 7 ottobre 2016, le nuove modalità per la pratica dell'eliski, cioè il trasporto di sciatori in elicottero sui versanti in fuoripista: si puó solo immaginare l'impatto sull'ecosistema montano di una tale iniziativa .
Qui il testo della delibera e qui sotto il Comunicato di Legambiente Val d'Aosta
LEGAMBIENTE VALLE D'AOSTA
Comunicato Stampa
NUOVA
REGOLAMENTAZIONE ELISKI
LA
REGIONE SCEGLIE IL PEGGIO
Dopo settimane di audizioni presso le competenti Commissioni del
Consiglio Regionale, il 7 ottobre è stata approvata dalla Giunta Regionale la
nuova regolamentazione dell’eliski in Valle d’Aosta.
Anche Legambiente è stata ascoltata e ha portato all’attenzione dei
Consiglieri regionali un documento
che chiedeva una più efficace tutela ambientale, sollecitava un più
credibile regime sanzionatorio da applicare in caso di irregolarità nello
svolgimento delle attività da parte delle società concessionarie e,
soprattutto, sollecitava a sospendere per due anni l’apertura dei nuovi
comprensori eliski sovracomunali.
Riteniamo infatti questa scelta davvero azzardata, poiché allo stato
attuale mancano dati sulle ricadute positive dell’eliski nei territori
in cui viene praticato, e anzi, sembra che questa attività allontani i ben
più numerosi amanti del turismo invernale dolce: scialpinisti e
ciaspolatori, o semplici amanti della montagna invernale, tendono infatti a non
frequentare località dove il disturbo arrecato dagli elicotteri dura buona
parte della giornata.
Come interpretare diversamente il dato emerso dal censimento ANCI 2015
che pone Valgrisenche all’ultimo posto in Valle d’Aosta come ricchezza
pro-capite dei cittadini? Questo è l'evidente effetto, in un bilancio
costi/benefici, dei risultati portati da trent’anni di eliski... Con scelte
opposte, la Valpelline, nella quale tutti i Comuni tranne Ollomont non ospitano
questa pratica, ha ottimi dati di presenze invernali, che sono oltretutto in
aumento di anno in anno.
Per questo motivo abbiamo chiesto di utilizzare i prossimi due anni
per porre in atto alcune sperimentazioni, come la creazione di zone dedicate
in modo esclusivo a scialpinismo e passeggiate sulle ciaspole nei Comuni
sede di comprensori eliski; e soprattutto la chiusura anticipata al 15 marzo
della stagione dell’eliski, in modo da riservare la primavera allo
scialpinismo, favorire il tessuto turistico-ricettivo dei territori e portare
così ad un ampliamento della stagione invernale.
Questi 2 anni sarebbero fondamentali per avviare una seria campagna
di raccolta di dati statistici, allo scopo di valutare l’impatto ambientale
dell’eliski e la sua ricaduta economica sui territori, da porre a confronto con
quella delle altre attività invernali.
“Il testo della Regione ammette che l’eliski è
fortemente impattante per
l’ambiente e che ha difficoltà a convivere con le pratiche sportive invernali
sostenibili. E quindi, incredibilmente, la Regione sceglie il peggio
- afferma Alessandra Piccioni, presidente di Legambiente Valle d'Aosta - Invece
di abbreviare la stagione, la allunga di 20 giorni; anziché limitare la fascia
oraria di attività concessa all'eliski, la aumenta da 6 a 9 ore al giorno; non
riserva aree libere per le altre attività invernali ma demanda la scelta ai
Comuni. Ma soprattutto apre la possibilità di creare da subito comprensori
sovracomunali, ossia ampie zone in cui l’eliski sarà praticato con meno
vincoli.”
Con buona pace di chi, amando le nostre montagne per il loro silenzio e
per gli incontri con gli animali selvatici, si vedrà forse costretto a
scegliere luoghi più tranquilli.
Da luglio Legambiente (insieme al gruppo informale di cittadini che a
Valgrisenche discute con il Comune proprio sull’eliski) si confrontava con la
Regione su questi temi, ma il risultato è stato nullo: neppure di fronte a
proposte moderate e ragionevoli abbiamo trovato un’autentica disponibilità al
confronto. E, di conseguenza, in questi
giorni parte il primo comprensorio comunale: in settimana, infatti, i Comuni di Arvier e Valgrisenche si
riuniranno in Consiglio per deliberare in proposito.
Insomma, la Regione favorisce pratiche dannose per
l'ambiente senza disporre di dati che consentano una valutazione reale sulle
ricadute turistiche complessive, con il risultato di rendere la nostra Valle
meno attrattiva, economicamente più fragile e terreno di conquista per gli
interessi di pochi. Un gran risultato!
Aosta, 16 ottobre 2016
Approfondimenti:
http://www.aostaoggi.it/sanita
http://www.aostasera.it/artico
§§§
Da REPUBBLICA del 17 ottobre 2016
Monte Rosa, sposarsi tra le nuvole: via alle nozze nel più alto rifugio d'Europa
Matrimoni alla
Capanna Margherita, 4554 metri di quota, con l'aiuto del Cai o di
elicotteri per portare su sposi, testimoni e ufficiali di stato civile:
l'idea-delibera del sindaco di Alagna Valsesia
di CARLOTTA ROCCI
Se è vero che chi si giura amore eterno tocca il cielo con un dito dalla felicità, in Piemonte potrà farlo davvero, celebrando il matrimonio nel rifugio più alto d’Europa, la Capanna Margherita in Alta Valsesia. In effetti dirsi di “sì” a 4554 metri di altitudine è un po’ come sposarsi tra le nuvole.
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