lunedì 21 gennaio 2019

RIMANDATA L'ANNUALE ASSEMBLEA DEI SOCI

Si informa che l'annuale assemblea dei soci prevista per sabato 26  gennaio, 
è stata rimandata a causa delle previsioni meteorologiche che riportano 
nevicate nella nostra area.
Comunicheremo appena possibile la nuova data.
Continuate a seguirci sui nostri social !

giovedì 10 gennaio 2019

APPUNTAMENTI PER IL WEEKEND: IL MARE DI CASSINELLE E L'ECOLOGIA DELLA PAROLA

Segnaliamo ai nostri lettori due appuntamenti interessanti per il weekend.
Il primo è organizzato dal Circolo Legambiente Ovadese e Valle Stura  e riguarda il progetto per la valorizzazione del patrimonio geo-paleontologico dell'ovadese e dell'acquese. 
..."Parliamo del cosiddetto Bacino Terziario Piemontese, un bacino marino che si è sviluppato tra l’Eocene superiore, 37 milioni di anni fa, e il
Messiniano, 5 milioni di anni fa, vicino alla catena alpina in
formazione - dice Peruzzo. Nell’Oligocene inferiore, tra i 34 e i 28 milioni di anni fa, era presente una zona costiera di un antico mare, abitato da una grande varietà di vita sottomarina, oggi testimoniata
dalle rocce presenti nelle Langhe, nell’Alto Monferrato e in
parte della Liguria"...(da La Stampa del 9 gennaio 2019, intervista al biologo marino Mariano Peruzzo, autore del progetto)






Il secondo riguarda il ritorno in Val Lemme di Massimo Angelini, ospitato dall'Ente Aree Protette dell'Appennino piemontese a Palazzo Gazzolo a Voltaggio. Tornerà a parlarci dell'uso consapevole e corretto delle parole e dell'importanza del linguaggio e della sua ecologia.



mercoledì 9 gennaio 2019

#PFAS : INCONTRO PUBBLICO SUI RISCHI PER LA SALUTE NEL TERRITORIO ALESSANDRINO

Legambiente, Pro Natura e “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro” organizzano un incontro informativo aperto alla cittadinanza, sullo stato attuale del livello di contaminazione del territorio rispetto alle sostanze perfluoroalchiliche, utilizzate nel Polo chimico di Spinetta Marengo e disperse nelle falde acquifere.

Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono indiziate di interferire con il sistema endocrino e di essere cancerogene.
Nel Veneto si è sollevata una grande preoccupazione per gli effetti sulla salute degli PFAS a causa dell’inquinamento presente in quelle zone.

 E nel territorio di Alessandria?




sabato 5 gennaio 2019

NUOVO ANNO E NUOVE SFIDE: LA MAPPA DEI SITI INQUINATI


Per l'Ambiente, l'anno nuovo inizia subito con una mappatura dei siti inquinati e la situazione
delle bonifiche in atto e/o programmate

Dal sito del Corriere della Sera:
Aree contaminate: in Italia 6 milioni di persone a rischio di Milena Gabanelli

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Quante sono e dove stanno le aree a rischio sanitario

Il caso di Crotone, diventato emergenza, è solo uno fra migliaia: l’Ispra ne ha contati 12.482. Siti potenzialmente contaminati, distribuiti su tutto il Paese, con un record di 3.733 casi in Lombardia. Mentre i siti in cui l’inquinamento è stato considerato talmente grave da comportare un elevato rischio sanitario, e per questo definiti «di Interesse Nazionale» (Sin), sono 58. L’interesse, a partire dal 1998, era quello di bonificarli. Oggi per la maggior parte resta ancora da capire la portata della contaminazione. Parliamo di aree industriali dismesse, in attività, aree che sono state oggetto in passato di incidenti con rilascio di inquinanti chimici, e aree in cui sono stati ammassati o interrati rifiuti pericolosi.



Alle procedure di bonifica inizialmente doveva pensare lo Stato, dal 2012, 17 siti sono passati in carico alle Regioni. «Pensiamo a un fondo unico ambientale per sostenere le bonifiche», ha dichiarato qualche mese fa il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Il suo predecessore, Gian Luca Galletti, aveva già riferito in un intervento al Senato, il 19 gennaio 2017, di circa 2 miliardi di euro stanziati «dal mio Ministero a favore delle Regioni, dei Commissari delegati e delle Province Autonome di Trento e Bolzano». Finora la somma dei finanziamenti totalizza 3.148.685.458 euro. A fronte di questa spesa, «emerge l’estrema lentezza, se non la stasi, delle procedure attinenti alla bonifica dei Sin», scrive, qualche mese fa, la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Nei terreni e nelle falde dei 1.469 ettari di costa che bagna la città di Crotone è stata riscontrata, nel 2002, la presenza di zinco, piombo, rame, arsenico, cadmio, mercurio, ferro, idrocarburi, benzene, nitrati, frutto perlopiù, di uno smaltimento abusivo, sistematico e incontrollato di montagne di rifiuti industriali. Dopo sedici anni, 9 commissari e 121 milioni di euro stanziati, la bonifica è ancora in alto mare.


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