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venerdì 3 maggio 2019

MOBILITA' DOLCE: GLI EVENTI DEL MESE!


Cari amici ed amiche,
ecco in arrivo per il 4 e 5 maggio la Giornata Nazionale delle Ferrovie delle Meraviglie 2019 promossa dalla Alleanza per la Moiblità Dolce, in collaborazione con Fondazione FS e le associazioni locali che promuovono treni turistici ed escursioni nei borghi, paesi e territori attraversati.
Ecco il ricco programma di eventi a cui potete partecipare http://mobilitadolce.net/giornata-delle-ferrovie-delle-meraviglie-2019/
In particolare in Piemonte sarà il Touring Club Italiano ad animare gli eventi a Neive, Borgo Arancione TCI, dove si arriverà il 4 e 5 maggio con il treno storico https://www.touringclub.it/itinerari-e-weekend/in-piemonte-sui-treni-storici-per-la-giornata-nazionale-delle-ferrovie-delle

Ma non solo. Nella stesse giornate tanti eventi con camminate, escursioni, trekking urbano nei meravigliosi luoghi dell'Italia. Ecco qua tutti gli eventi della Primavera per la Mobilita Dolce http://mobilitadolce.net/primavera-della-mobilita-dolce-2019/
Da segnalare che il 5 maggio parte anche il Mese dei Cammini Francigeni promosso dalla Rete dei Cammini http://mobilitadolce.net/la-rete-dei-cammini-presenta-la-xi-giornata-mese-nazionale-dei-cammini-francigeni/

Tanti gli eventi appena svolti tra cui quello per i 125 anni della ferrovia Orte Capranica Civitavecchia http://mobilitadolce.net/125-anni-della-ferrovia-roma-capranica-viterbo-capranica-ronciglione-tanti-eventi-rilancio-dal-27-al-30-aprile/  
E quelli in arrivo - come l'Appia Day del 12 maggio a Roma promosso da Legambiente, TCI, Comitato Mura Latine, Velolove, con la partecipazione di AMODO - alla ricerca della grande bellezza sulla regina viarum http://www.appiaday.it/

Infine un saluto ai tre ragazzi di Và pensiero, partiti ieri 1 maggio per il cammino italiano piu lungo del mondo, che anche noi di AMODO seguiremo http://mobilitadolce.net/va-sentiero-tre-ragazzi-cammino-sul-sentiero-piu-lungo-del-mondo/

Buon viaggio slow!

Anna Donati
Portavoce Alleanza Mobilita dolce



lunedì 8 aprile 2019

PRESENTAZIONE RAPPORTO MOBILITARIA 2019 - ROMA, 17 APRILE 2019

Riceviamo da Anna Donati e volentieri diffondiamo il suo invito:

Cari amici ed amiche,
il 17 aprile 2019 al mattino,  presso FS a Roma,  presenteremo il nuovo Rapporto Mobilitaria 2019, elaborato da Kyoto Club, CNR IIA, in collaborazione con OPMUS Isfort.                     
Offre un quadro complessivo sull’andamento della qualità dell’aria e delle politiche di mobilità urbana nelle principali 14 città e aree metropolitane italiane nel periodo 2017-2018.


Ma la vera novità contenuta nel rapporto 2019 è la collaborazione con OPMUS, l'Osservatorio sulle politiche di mobilità urbana sostenibile di ISFORT, che ha elaborato una indagine sulla mobilità nelle 14 are metropolitane, che ha ricostruito le tendenze in atto 2016/2017 rispetto ai dati del 2012/2013. Dati inediti che inquadrano il tema complesso della mobilità nelle 14 aree metropolitane.


Oltre a questo, sono inclusi interessenti interventi di T&E sulla decarbonizzazione nei trasporti ed uno di TRT Trasporti e Territorio sugli scenari per la mobilita elettrica in quattro aree metropolitane.

Come lo scorso anno il rapporto è ricco di dati, tabelle, tendenze con una grafica efficace ed accattivante.

Vi allego il programma della presentazione e il link all'evento https://www.kyotoclub.org/prossimi-eventi/2019-apr-17/presentazione-del-rapporto-mobilitaria-2019/docId=8805.

Spero di vedervi all'evento, un caro saluto.

Anna Donati

sabato 3 febbraio 2018

#NEVEDIVERSA 2018: UN ALTRO SGUARDO ALLA MONTAGNA

Care amiche e  amici,
ritorna anche quest'anno Nevediversa 2018.

Quest’anno la neve non manca e, come ben sappiamo, non per un ritorno di regolarità nelle stagioni. L’eccesso di neve, per come si è manifestata, al di là della naturale variabilità climatica, pare piuttosto un’altra anomalia a dimostrazione di quanto sia forte l’emergenza climatica.

Anche quest’anno la nostra campagna invernale Nevediversa sarà l’occasione per accendere i riflettori sugli aspetti della vulnerabilità ambientale, economica e sociale della montagna andando a raccontare come sia possibile piuttosto sviluppare un turismo alternativo alla monocultura dello sci alpino.

I circoli di Legambiente sono impegnati a organizzare tanti eventi per vivere l'ambiente montano in maniera sostenibile: escursioni con o senza la neve, ciaspolate diurne o notturne, serate di danze e musiche, tavolate di cibus loci, passeggiate con scarponi o sci da fondo, osservazione del cielo d'inverno, e molto altro, facendo tutto quello che si può fare in montagna SENZA utilizzare impianti di risalita o piste da discesa perché si può fare turismo senza scorticare e artificializzare la montagna, senza sprecare enormi quantità di energia e acqua.

Nevediversa è anche l’occasione per mettere l’accento su problematiche come l’eliski (sul sito la nostra posizione in proposito https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/manifesto_eliski.pdfe) e l’uso smodato delle motoslitte.

Inoltre quest’anno Legambiente  proporrà  un piccolo dossier dove verranno  presentate le buone pratiche alternative di turismo invernale che si vanno consolidando sull’intero territorio montano italiano. L’edizione 2018 è promossa non solo dal settore Alpi di Legambiente, ma anche dal settore Turismo di Legambiente. Vorremmo ottenere una prima istantanea di quel turismo invernale che si va strutturando, costruendo nuovi posti di lavoro, creando economia e che sta diventando un richiamo per coloro che vogliono vivere un rapporto diverso con la montagna, anche d’inverno. Pensiamo a società e cooperative con guide che hanno investito su queste pratiche soft, a comuni che, in assenza di impianti, organizzano eventi, ai gestori di rifugi o altri operatori turistici che stanno offrendo pacchetti alternativi e tutto quello di interessante che sta nascendo sul territorio.
Lo pubblicheremo appena disponibile: stay tuned 😉!

Intanto, il primo appuntamento di Nevediversa 2018 è in Valchiavenna: qui sotto troverete informazioni e contatti per partecipare



              Buona #nevediversa a tutti!

mercoledì 26 luglio 2017

PROPOSTA FORMATIVA "I TERRITORI DELL'ECONOMIA CIVILE" - RISPESCIA 7-11 AGOSTO


Inoltriamo con piacere la proposta formativa  SummerSchool  “I territori dell’Economia civile” che si svolgerà a Rispescia durante Festambiente dal 7 all'11 Agosto, organizzata dai nostri uffici nazionali di cui trovate in calce i riferimenti per eventuali approfondimenti



Trovate tutte le informazioni sul programma e form per l'adesione al seguente link che vi chiedo di condividere e far girare ai vostri soci e simpatizzanti:




Il contributo SummerSchool è scontato al 50% per i soci di Legambiente



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SummerSchool  “I territori dell’Economia civile”



Il fine dell’economista civile è uno solo: il bene comune.

Il bene totale è una somma, il bene comune è un prodotto.

(LECTIO MAGISTRALIS  di S. Zamagni al Festival dell’Economia civile di Campi Bisenzio - 19/11/2016)



7 - 11 Agosto 2017

Centro nazionale per lo Sviluppo sostenibile Legambiente

(Rispescia)



La Summer School

La Summer School nasce dall’esigenza crescente di valorizzare e promuovere le esperienze di Economia Civile in Italia per fornire una base di conoscenza, a studenti universitari e a chi, sul territorio, svolge attività economiche, o vorrebbe farlo, rifacendosi a nuovi modelli nei quali le ricadute sociali vadano di pari passo con il business.



Obiettivo del corso

Il corso ha l’obiettivo di fornire, a chi si sta occupando o intende occuparsi di Economia civile, una bussola sui cambiamenti in atto in termini di legislazione, percorsi aziendali, studi universitari e progettazione nazionale ed europea. Obiettivo primario è tradurre l’approfondimento universitario e scientifico in azioni attraverso le quali condurre e gestire attività di Economia civile sui territori, anche attraverso lo scambio di esperienze replicabili. La co-progettazione sarà parte integrante della formazione che sarà sviluppata anche secondo modalità on the job. Il corso fornirà strumenti e conoscenze per acquisire maggiore consapevolezza economica e intraprendere nuove attività. Obiettivo ulteriore è la maggiore conoscenza delle esperienze sul tema al fine di favorire uno scambio di buone pratiche immediatamente trasferibili nei territori e in ambito universitario. I partecipanti saranno stimolati a cogliere le opportunità e gli strumenti utili a diventare facilitatori e promotori di laboratori di economia civile, sia per intraprendere insieme ad altri percorsi di impresa civile.



Temi trattati

  • Storia e glossario di Economia Civile
  • Cooperative di Comunità
  • Società benefit e B Corp
  • Sharing economy
  • Co-progettazione di territorio
  • Finanza Etica
  • Progettazione europea
  • Strumenti e risorse



Metodologia usata

Il corso è stato modulato alternando interventi frontali di esperti a titolo di approfondimento e attività di scambio tra i partecipanti attraverso formazione secondo modalità non-formali e workshop.

Ulteriore novità è rappresentata dalla possibilità di “immersione” nel festival: i partecipanti saranno coinvolti, nella fascia pomeridiana, nei dibattiti previsti dal programma dell’iniziativa e potranno inoltre prendere parte gratuitamente agli eventi musicali e artistici previsti durante Festambiente



Inoltre è iniziato il percorso di supporto ai Centri di educazione ambientale e alle Case dell'Economia Civile utile per il potenziamento e rafforzamento delle strutture nel territorio.





Enrico Fontana

Responsabile Nazionale Ufficio Economia Civile



Lorenzo Barucca

Coordinatore Nazionale Ufficio Economia Civile



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martedì 9 maggio 2017

ALLEGATO INFRASTRUTTURE AL DEF 2017: IL PARERE DI ANNA DONATI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'analisi di Anna Donati in merito all'Allegato Infrastrutture del Documento di Economia e Finanza 2017

Dal sito di Green Italia

 
Articolo di anna Donati su Sbilanciamoci.info –
Innovativa la strategia verso la sostenibilità. Ma restano ancora troppe autostrade e pezzi di alta velocità. Una analisi a tutto tondo delle misure previste dal nuovo Allegato Infrastrutture
Ad aprile 2017 è stato presentato dal MIT il nuovo Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza 2017 del Governo dal titolo “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture” che supera definitivamente il Piano di Infrastrutture Strategiche (PIS) della ex Legge Obiettivo. Il nuovo Allegato Infrastrutture al DEF 2017 mantiene il suo carattere programmatico, ma anticipa come indicato nella premessa ”l’individuazione dei bisogni infrastrutturali al 2030, che costituirà parte integrante del primo DPP e sulla base delle quali saranno individuate le priorità”. Inoltre indica una direzione strategica entro cui operare le scelte sulla base del contesto attuale, delle infrastrutture esistenti, della domanda di mobilità, di obiettivi di accessibilità e sostenibilità.
Si tratta di un ulteriore passo in avanti positivo nel delineare una strategia di selezione degli investimenti connessa ad una strategia di politica dei trasporti ma che sconta – come viene dichiarato in questa fase transitoria – dello stato delle opere già in corso di realizzazione, degli Obblighi Giuridicamente Vincolanti, dello stato di maturità progettuale, dell’impatto economico. Un insieme di criteri che porta ad indicare nell’Allegato Infrastrutture un esteso insieme di programmi e progetti prioritari pari a 119 interventi (Appendice 1 e 2), che poi dovranno essere ricompresi nel primo Documento Pluriennale di Pianificazione, di cui il MIT ha preannunciato la presentazione a breve.
Sarà quindi con l’adozione del primo DPP che avremo superato davvero le procedure della legge obiettivo e si dovrà anche definire che cosa accade al complesso degli interventi non prioritari ma che hanno avuto un qualche iter procedurale compresi nella estesa ed irrealistica lista delle opere exLegge Obiettivo. Che si tenta in diversi casi di portare comunque avanti sul piano procedurale e realizzativo con le vecchie procedure straordinarie, anche se il MIT non le ha inserite tra le 25 prioritarie dello scorso anno e non sono comprese in questo allegato 2107. Un caso di questo genere è il progetto di Autostrada della Valtrompia. Pur avendo una VIA scaduta secondo la normativa vigente, un complesso intreccio con la concessione della A4 (che si vuole prorogare a tutti i costi), è stata in questi giorni affidato da ANAS a seguito di gara – un primo lotto di 7 km e costo di 235 milioni – ad un gruppo imprenditoriale per la sua realizzazione.
I contenuti di “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture”
Il documento è composto oltre alla premessa di quattro capitoli: obiettivi e strategia della politica della politica infrastrutturale del paese, l’analisi del contesto attuale, il nuovo Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti, fabbisogni infrastrutturali al 2030 con interventi e programmi di rilevante interesse nazionale. Vanno poi aggiunti due Appendici con i Programmi di interventi (1) e gli Interventi singoli (2).
Nel testo sono inserite analisi di contesto attuali riferite sia ai passeggeri che alle merci nei vari segmenti modali e spaziali secondo l’andamento dei traffici degli ultimi 15 anni: si parla di ferrovie, strade ed autostrade, porti, interporti ed aeroporti, città ed aree metropolitane, di ciclovie (e questa è una autentica novità per il contesto italiano: considerare infrastrutture anche le reti per la mobilità ciclistica, come già stabilito in sede europea).
Quindi senza dubbio è un documento innovativo ed avanzato, che fa propri obiettivi importanti di cura del ferro, di manutenzione delle infrastrutture esistenti, di revisione dei progetti per contenere costi ed impatti, di mobilità sostenibile per rispettare gli obiettivi di riduzione dei gas serra, di accessibilità e servizi nelle città ed aree metropolitane, di innovazione tecnologica in atto da incorporare nelle scelte per gli investimenti futuri.
Per l’analisi dei fabbisogni al 2030 è stata presa in considerazione la rete SNIT di 1° livello sulle diverse modalità di trasporto, partendo dalle principali criticità ed incluse anche le 14 Città Metropolitane, con l’obiettivo di ricondurre gli investimento dentro la strategia dei PUMS, i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile che ogni grande città dovrà adottare con regole omogenee (ancora da emanare da parte del MIT).
Da queste analisi e valutazioni scaturiscono le due Appendici: il primo è il programma di interventi e cioè un insieme coerente di interventi (anche di limitate dimensioni) che contribuiscono al perseguimento di uno o più obiettivi strategici. Il secondo è l’Appendice che contiene gli Interventi e cioè singole opere classificabili come nuove realizzazioni, completamenti e potenziamenti infrastrutture esistenti.
Le tabelle inserite nelle due Appendici contengono anche altre informazioni: se il progetto procede come programmato (invariante), se sarà rivisto e soggetto a project review, oppure se avrà bisogno di uno studio di fattibilità. Il risultato sono 119 interventi di cui 73 come programmi prioritari e 46 come interventi prioritari che investono i settori di ferrovie, strade ed autostrade, porti ed interporti, aeroporti, città metropolitane, ciclovie.
E’ evidente lo sforzo da dare una logica d’insieme secondo gli obiettivi strategici ma si sente anche il peso delle opere “in corsa” ed avviate della Legge Obiettivo ed il fatto che essendo un documento programmatico non contiene alcune informazioni essenziali per comprendere meglio la logica delle scelte che vengono effettuate e che probabilmente risulteranno più chiare in occasione della presentazione del DPP. Restano comunque alcune criticità da approfondire:
1) Non risultano chiari i costi dei Programmi di interventi e degli Interventi singoli. Nel documento al capitolo Fonti di finanziamento si parla di una necessità di ulteriori 35 miliardi di euro rispetto alla quota già finanziata, ma senza una definizione esatta delle risorse disponibili, in riferimento a quali opere e con quali orizzonti temporali. Comprensibile che vi sia incertezza sui costi delle opere che saranno soggette a project review ed allo studio di fattibilità ma una qualche stima è indispensabile. Inoltre essendo un documento Allegato al DEF 2017 l’esigenza di definire le risorse – quelle disponibili e quelle necessarie – costituisce un elemento essenziale della discussione in riferimento alla prossima manovra finanziaria 2018-2020.
2) Tra gli obiettivi sono indicati quelli verso la sostenibilità ambientale in particolare nelle città metropolitane, ma poi tra gli interventi sono inclusi molti potenziamenti autostradali e tangenziali sui principali nodi (Gronda di Genova, Passante di Bologna, Firenze, Catania…) che vanno ad aggiungersi alla cura del ferro prevista per le stesse città (SFM, Reti metropolitane, Tramviarie, BRT). Sarebbe opportuna una valutazione d’insieme tra queste due tipologie d’interventi che rischiano di produrre effetti opposti di crescita del traffico motorizzato e di annullamento dei benefici indotti dalla cura del ferro per il riequilibrio modale.
Progetti superati, progetti da rivedere e progetti che avanzano
Tra gli interventi autostradali viene definitivamente abbandonata l’autostrada Orte-Mestre mentre sarà elaborato uno studio di fattibilità per la riqualificazione della strade statali esistenti. Si tratta di certo di una buona notizia per gli ambientalisti, da sempre critici con questo faraonico progetto di scarsa utilità ed elevati impatti.
Tra le novità positive vi è quella che riguarda il Corridoio Tirrenico Livorno Civitavecchia dove si ferma il progetto autostradale SAT in corsa e si opta per una project review con “valutazione delle possibili alternative, inclusa la riqualifica dell’attuale infrastruttura extraurbana principale”. In pratica dovrà essere confrontato il progetto autostradale con il progetto di adeguamento della SS Aurelia in ordine all’utilità, ai costi ed all’accessibilità del territorio. Un ottimo passo in avanti ma senza dimenticare che solo una project review indipendente e dagli obiettivi chiari – accessibilità della Maremma, sicurezza stradale, analisi costi benefici rigorosa e tutela del paesaggio – potrà determinare un buon e definitivo risultato di adeguamento dell’Aurelia.
Una conferma è l’inserimento per il 1° lotto di 15 km del Tibre (mentre sembrano allontanarsi gli altri 65 km di tracciato autostradale) che sembra connesso al progetto di autostrada Cispadana anch’essa confermata, con uno specifico collegamento da individuare mediante project review. Tante altre autostrade vengono poi confermate senza alcuna revisione nonostante i problemi di progetto, di tracciato e di risorse non disponibili. E’ il caso della Pedemontana Veneta e della Pedemontana Lombarda, della Campogalliano Sassuolo, della Roma-Latina: questo non sembra essere coerente con gli obiettivi di sostenibilità ambientale fissati nella strategia dallo stesso documento. Tra le opere incluse vi è anche il progetto Autostradale A31 Valdastico Nord che da molti anni vede una decisa opposizione della Provincia Autonoma di Trento e senza il cui parere il progetto non può procedere. Si può immaginare che questa opera sia stata inserita per i suoi effetti sulla proroga di 13 anni della concessione della Società autostradale A4, già nel mirino della Commissione Europea che ha legato i destini della proroga alla realizzazione di questo investimento ( e che sua volta serve alla A4 per investire sulla autostrada della Valtrompia).
Altre considerazioni critiche meritano gli investimenti ferroviari AV dove vengono confermati diversi interventi come il Terzo Valico Milano Genova ed il tunnel della Torino-Lione. Il documento indica la già annunciata revisione del tratto italiano Nodo di Torino-Tunnel di base (mentre sarebbe stata opportuna un revisione complessiva di tutto l’investimento Torino-Lione) e per il sistema di adduzione della direttrice “Liguria-Alpi” ma descrive in modo sintetico un insieme di interventi non ben identificabili.
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domenica 7 maggio 2017

IL GEOSISTEMA TERRA E LA PRESSIONE DELLO SVILUPPO ECONOMICO INDUSTRIALE

   
 
 
 
 
 

Da 45 anni la Terra si sta consumando. 

Per colpa nostra

di Formicablù per Agi

Qual è il peso dello sviluppo umano sulle risorse naturali? E quanto è capace il pianeta di rinnovarsi e quindi di ridurre gli impatti dello sviluppo umano? L’impronta ecologica, personale o collettiva, è ormai un indicatore affermato e riconosciuto che misura il rapporto tra quante risorse naturali consumiamo e quante ne abbiamo a disposizione.

Un registro di buoni e cattivi

Applicando questo calcolo a un intero Paese possiamo fare una valutazione piuttosto accurata degli effetti delle politiche economiche e ambientali. Adesso, grazie alla pubblicazione dell’Ecological Footprint Explorer, un massiccio database che raccoglie i dati sull’impronta ecologica di oltre 200 Paesi dal 1961 al 2013, questa misura diventa anche una stima del peso dello sviluppo economico dal secondo dopoguerra a oggi. I dati sono resi disponibili dal Global Footprint Network, organizzazione internazionale di ricerca no profit con sede in California, Svizzera e Belgio, che dal 2003 mette a punto metriche e protocolli per valutare il peso dello sviluppo e degli stili di vita.

Come si misura l'impronta ecologica

L’impronta ecologica si misura in consumo di ettari globali (gha), una misura che include tutta la terra e l’acqua biologicamente produttiva consumate per produrre beni e servizi. La stima del consumo prende in considerazione l’intero ciclo di produzione, dalla materia prima al prodotto finito, inclusa l’energia necessaria a produrlo e distribuirlo e le perdite e sprechi lungo tutta la catena produttiva. Per ‘biologicamente produttive’ si intendono le terre e le acque utili a produrre biomassa e quindi a rigenerare risorse naturali che nel loro insieme costituiscono la biocapacità di un ambiente.

La sostenibilità è andata perduta 40 anni fa

Analizzando il rapporto tra impronta ecologica e biocapacità, vediamo che fino agli anni ‘70 lo sviluppo economico globale era complessivamente sostenibile. Un anno significativo è il 1970 poiché da quella data la popolazione terrestre inizia a consumare risorse a un ritmo non più bilanciato dalla capacità del pianeta di rinnovare queste stesse risorse.

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CALCOLATE LA VOSTRA IMPRONTA ECOLOGICA CLICCANDO SUL LINK QUI A DESTRA NELLA SEZIONE "CITTADINI CONSAPEVOLI"

mercoledì 22 giugno 2016

CAROVANA DELLE ALPI: IL SECONDO SUMMIT IL 2 LUGLIO A OSTANA!


Sabato 2 luglio si terrà ad Ostana (bandiera verde 2005 e premio Angelo Vassallo 2015) il secondo summit nazionale delle Bandiere Verdi di Carovana delle Alpi.
Obiettivo dell'incontro è rappresentare, raccontare, fare rete e dare forza a quelle realtà che faticosamente e con orgoglio cercano di riemergere in montagna, anche con nuove forme di protagonismo. Il tema dell'incontro di quest'anno è “Il reinsediamento in zone di montagna tra riordini amministrativi e gestione del territorio”.
L'iniziativa durerà tutta la giornata e sarà così suddivisa: la mattinata sarà incentrata soprattutto sul riordino fondiario necessario per porre rimedio ad una situazione dove la proprietà privata costituisce un ostacolo per la collettività soprattutto laddove sono possibili reinsediamenti di popolazione giovanile e sulle buone pratiche di cooperative di comunità e di reti di imprese soprattutto in riferimento alla filiera del legno. Il pomeriggio sarà invece dedicato ad un confronto tra posizioni differenti sul riordino degli enti locali e gli effetti concreti nella promozione dello sviluppo in zone di montagna. Una lettura che andrà oltre gli aspetti prettamente legislativi per affrontare i riflessi sugli aspetti socioculturali delle popolazioni alpine. Condizione indispensabile per un reale buon governo del territorio.

giovedì 18 febbraio 2016

OSCAR DELL'ECOTURISMO: QUANDO L'ECONOMIA E' VIRTUOSA

Congratulazioni al Comune di Canosio e ai suoi abitanti perché hanno saputo fare una scelta intelligente per lo sviluppo del loro paese: il rispetto della natura e dell'ambiente ha vinto sulla speculazione e lo sfruttamento delle risorse. Hanno assicurato il futuro ai loro figli e hanno pensato alle generazioni a venire: un bell'esempio da seguire...



Turismo sostenibile, Legambiente alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano

Legambiente assegna gli Oscar dell’ecoturismo 2016 al Parco del Gran Paradiso e all’albergo diffuso di Canosio (CN)


Ambiente, sostenibilità, sport come stile di vita, benessere, innovazione tecnologica, diving e cicloturismo: sono queste le principali parole chiave del nuovo turismo sostenibile. E in base a questi e ad altri parametri Legambiente ha assegnato gli Oscar dell’ecoturismo 2016 a 4 parchi nazionali, 4 parchi regionali, 1 area marina protetta e a 26 strutture ricettive affiliate all’etichetta Legambiente Turismo. Il premio è stato assegnato durante la tavola rotonda sui nuovi turismi ambientali che si è tenuta oggi alla Bit di Milano. Tra i premiati anche il Parco del Gran Paradiso e l’albergo diffuso la Locanda degli Elfi di Canosio (CN).

Gli Oscar dell’ecoturismo presentati alla Bit di Milano -dichiara Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta- rappresentano le eccellenze del panorama nazionale nell’ambito del turismo amico dell’ambiente. Si tratta di strutture ricettive che hanno scelto la sostenibilità e il rapporto con il territorio come ingredienti essenziali per confezionare la proposta per i propri clienti, sempre più attratti da questo tipo di scelte, come indicato dai dati più recenti sul turismo ambientale. La sezione dedicata ai parchi e alle aree protette dimostra quanto questi territori stiano facendo per sviluppare le modalità di fruizione più avanzate e compatibili con i delicati ecosistemi che tutelano”.

Selezionate tra le quasi 300 strutture affiliate all’etichetta Turismo Bellezza Natura, le 26 strutture turistiche italiane premiate con l’Oscar dell’ecoturismo hanno superato brillantemente i controlli che l’associazione effettua annualmente sull’applicazione dei disciplinari che determinano il rilascio dell’etichetta: una serie di misure obbligatorie e facoltative che vanno dall’attenzione alla bioedilizia alla gestione dei rifiuti, dall’impegno sociale fino alla qualità del cibo, le attività didattiche, l’accessibilità, la promozione del territorio e delle forme di mobilità dolce.

A leggere i dati e le tendenze in atto è facile attendersi che il 2016 sarà l’anno boom per i nuovi turismi amici dell’ambiente, quelli cioè improntati all’attenzione alla natura, alle aree protette, allo sport e all’attività fisica. Una delle principali richieste turistiche è legata al cicloturismo che già oggi conta un giro d’affari in Italia pari a circa 2 miliardi di euro. Il 79% dei viaggiatori considera oggi importanti gli accorgimenti eco-friendly quando sceglie una struttura ricettiva. Di questi il 61% dei turisti è straniero (soprattutto tedeschi) e il 39% italiano. Altro aspetto fondamentale è legato al turismo del benessere con il moltiplicarsi di esperienze come le “ricette verdi”: prescrizioni fatte da professionisti del settore medico che incoraggiano i turisti a scegliere vacanze attive come vere e proprie ricette sanitarie per rimanere in buona salute. Anche il turismo rivolto ai parchi è in crescita, sebbene l’interazione da parte degli stessi nei confronti dei turisti sia ancora bassa: i like su Facebook di tutti i parchi nazionali italiani, ad esempio, sono 419.000; numero abbastanza basso se si pensa che quelli del solo parco di Yellowstone sono ben 687.000.

La novità degli Oscar dell’ecoturismo 2016 sono stati proprio i premi consegnati ai parchi e alle aree protette: 9 in totale. In questo caso sono state selezionate quelle esperienze che più di altre hanno saputo coniugare la tutela dell’ambiente con la corretta fruizione turistica. Si è passati così dal lavoro fatto dal Parco dell’Alta Murgia per sviluppare le ciclovie turistiche a quello fatto dall’area marina protetta delle Egadi per attrezzare i campi boe a protezione delle praterie di Posidonia oceanica, dall’esperienza dei prodotti turistici innovativi del Parco dell’Appennino Tosco Emiliano recentemente riconosciuto come area Mab dall’Unesco, al lavoro del Parco del Gran Paradiso per sviluppare il marchio di qualità turistica.

All’interno della rete di Legambiente Turismo sono tante le forme di ricettività: hotel, relais, alberghi, agriturismi, B&B, country house, fattorie bio, rifugi, alberghi diffusi, centri di educazione ambientale e ancora stabilimenti balneari, centri sportivi, ristoranti, camping, villaggi e persino un osservatorio astronomico.

Tutte le strutture su: www.legambienteturismo.it



Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta: 011.2215851 – 349.2572806