venerdì 27 febbraio 2015

CONVEGNO ITALIANO SULLA RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE, 27-30 OTTOBRE 2015

Il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale (CIRF),
dopo gli appuntamenti di Sarzana (2009) e di Bolzano (2012), organizza la
terza edizione del Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale
Reggio Calabria dal 27 al 30 ottobre 2015.
 
L’evento si prefigge di favorire il dibattito sulla gestione sostenibile dei corsi d’acqua e sarà aperto ad un ampio ventaglio e tipologia di contributi relativi a buone pratiche applicative, di studio e progettazione, nonché ad iniziative di governance fluviale. Il programma alternerà sessioni plenarie e tematiche con visite di campo e momenti di dibattito.
 
Tutte le novità di questa edizione, insieme ai dettagli utili per la partecipazione, saranno comunicati nelle prossime settimane!

Seguici sul sito www.cirf.org e sui nostri canali twitter e Facebook!
 

MOZIONE DELLA RETE DELLA PACE

Trasmettiamo la mozione frutto della due giorni di lavoro della Rete della Pace, di cui Legambiente è attiva promotrice.
 


mercoledì 25 febbraio 2015

L'ODORE DELLA PIOGGIA

AVETE PRESENTE L'ODORE CHE SI SENTE DOPO LA PIOGGIA?
ECCO COME SI FORMA...

Secondo uno studio apparso di recente su "Nature Communications" quando le gocce di pioggia cadono su particolari superfici porose intrappolano piccole bolle d'aria, che contengono minute particelle. Il tutto viene quindi proiettato verso l'alto.
Lo studio ha indicato questi "aerosol" come i responsabili del trasporto di elementi aromatici, insieme a batteri e virus contenuti nel suolo, all'interno dell'aria.
Gli "aerosol" sono minuscole gocce di liquido o particelle solide sospese in un gas e sono queste particelle ad essere responsabili dell'odore di pioggia dopo una precipitazione leggera o moderata che si verifica in una giornata calda, odore che è noto agli scienziati come "petrichor".

Gli scienziati del M.I.T. hanno potuto per primi documentare il fenomeno grazie a riprese video ad alta velocità ed altri esperimenti.
L'ipotesi inziale per la emissione di questo odore,formulata da ricercatori Australiani, che indicava oli emessi dalle piante e sostanze chimiche di origine batterica come responsabili del fenomeno non è superata dal nuovo studio, che piuttosto la sostiene. Il team del M.I.T. indica che lo studio non è conclusivo ma apre interessanti prospettive per successive ricerche.

DA NOTAV.INFO: SEQUESTRATA LA CAVA DI CASTELLO ARMELLINO

Dal sito di NOTAV.INFO segnaliamo la notizia del sequestro della cava da parte della Procura di Alessandria su richiesta di ARPA.

"Cosa c’è nelle cave? Tortona come la Terra dei Fuochi?
CASTELLO ARMELLINO SOTTO SEQUESTRO: TROVATI ANCHE QUI RIFIUTI TOSSICI!
ALTRE CAVE TRA SALE, CASTELNUOVO E TORTONA USATE PER SMALTIRE SOSTANZE NOCIVE…IL TORTONESE È CONTROLLATO DAI CLAN DELLA ‘NDRANGHETA? Leggi tutto


 Sullo stesso argomento

http://www.oggicronaca.it/tortona-larpa-scopre-rifiuti-di-ogni-genere-sotto-una-cava-vicino-allo-scrivia-e-allarme/

http://www.panoramatortona.it/disposto-il-sequestro-della-cava-castello-armellino/

martedì 24 febbraio 2015

Da Il Fatto Quotidiano

 
Riceviamo da Antonello Brunetti la segnalazione di questo articolo apparso sul Fatto quotidiano:
 
NO TAV e Tifosi vandali
NO TAV e Tifosi vandali due pesi e due misure
di Marco Aime

«Sabato 21 febbraio. Una pioggerellina incerta innervosisce le strade di Torino. Non abbastanza da impedire a migliaia di persone venute dalla valle di Susa e altrove per manifestare contro il Tav. Lo schieramento di forze dell’ordine è imponente. I neri e spigolosi furgoni blindati minacciano dal bordo del viale. Poliziotti, Carabinieri, Guardia di Finanza in assetto da combattimento attendono allineati.
In prima fila i sindaci della valle con la fascia tricolore: un segno forte di attaccamento alle Istituzioni, nonostante le posizioni antagoniste. Poi un trenino, di quelli che solitamente percorrono i centri storici delle città, porta bambini e qualche signora più anziana, che forse non ce la fa a camminare o forse è la nonna di qualcuno di quei piccoli. Una piccola banda di ottoni suona motivetti vari e anche Bella ciao.
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Due ragazzini con il fazzoletto No Tav al collo entrano in un bar di via Cernaia. Con gentilezza chiedono di potere andare in bagno. Con altrettanta gentilezza le due signore dietro al bancone rispondono di sì. “Grazie, abbiamo chiesto in altri quattro bar, ma ci hanno detto tutti di no”. “Ci mancherebbe, è un servizio pubblico”.
Fuori sfilano allegramente giovani incappucciati nelle loro felpe in odore di centro sociale, anziani barbuti che sanno di montagna, passano i cattolici della valle e le bandiere nere degli anarchici, quelle rosse con falce e martello e lo striscione dei Npi – Nucleo Pintoni Attivi (per i piemontesi il pintone è il bottiglione di vino) con lo slogan: ‘Dall’ultima battaglia all’ultima bottiglia’.
Sembra una sagra di paese per certi versi. Solo alcuni slogan anti-Digos ricordano i cortei del passato. Per il resto l’atmosfera è diversa.

Mentre passeggio su e giù per il corteo, mi passano davanti agli occhi le immagini della recente devastazione di Piazza di Spagna e della sua fontana da parte dei tifosi olandesi del Feyenoord. Certamente, ci sono state parole di indignazione da tutte le parti (e ci mancherebbe!), ma quanti di quei vandali saranno arrestati? Quanti saranno accusati di terrorismo? Ci sono, invece, esponenti del movimento No-Tav in carcere e molti altri su cui pende l’accusa di terrorismo, magari perché hanno sabotato un escavatore il cui valore è difficilmente comparabile con l’opera dei Bernini padre e figlio. Peraltro non è la prima volta che le violenze che fanno da corollario al calcio finiscano per avere come effetto distruzione e devastazione, magari non sempre di monumenti, ma di arredi urbani, auto e vetrine sì.
È significativo notare il differente comportamento di autorità e polizia nei confronti dei tifosi rispetto a quello riservato a chi manifesta per qualche idea o principio politico. A nessun gruppo di tifosi è mai stato riservato un trattamento simile a quello della scuola Diaz di Genova nel 2001 o del presidio di Venaus nel 2005. Il carico di violenza e di accanimento usato in questi e altri casi di manifestazioni “politiche” è senza dubbio superiore a quello adottato verso i tifosi. Lungi da me esaltare i manganelli, ma i due pesi e le due misure suggeriscono che dietro ci sia sempre la difesa di interessi specifici. Il calcio è una macchina da soldi, in nome del quale si possono tollerare insulti, violenze, ricatti (ricordiamo Genny a’ carogna?) perché funzionali o comunque organici al sistema. Anche le grandi opere come il tunnel in val di Susa creano un giro di affari notevole ma chi protesta questa volta è contro e pertanto va represso. La violenza, se utile allo Stato e ai poteri economici può essere tollerata, minimizzata, relativizzata e non troppo contrastata. Se una qualsiasi forza si oppone alle stesse istituzioni e agli stessi poteri in nome di una idea, della difesa del territorio, della vivibilità, viene invece subito demonizzata, combattuta pesantemente a volte repressa.
La pioggia continua a cadere, ma sono in circa diecimila a sfilare tra canti, slogan e musiche provenzali. I poliziotti che chiudono la manifestazione si schierano in coda e le loro divise scure d’improvviso fanno da sfondo a due signori, un uomo e una donna che con scopa, paletta e un sacco raccolgono i rifiuti lasciati dal passaggio dei manifestanti. Pochissimi».



domenica 22 febbraio 2015

TORINO 21 FEBBRAIO, C'ERAVAMO ANCHE NOI!






 Roma, 21 febbraio 2015                                                                      Comunicato Stampa

Torino, manifestazione No Tav, Legambiente in piazza:
“Renzi sia coerente ed esca fuori dal tunnel delle grandi opere”


“La grande infrastruttura di cui l’Italia ha bisogno non è la linea ad alta velocità Torino-Lione o le numerose nuove autostrade previste in molte regioni. La vera emergenza è la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio per la mitigazione del rischio idrogeologico, insieme a un sistema efficace di trasporti urbani e periurbani per i pendolari”. Con queste parole d’ordine Legambiente scende in piazza oggi a Torino per la giornata di mobilitazione No Tav.

“E’ urgente che il governo riorienti le risorse pubbliche concentrando la spesa su quelle che sono le vere priorità del Paese. Dal premier Renzi, che nel suo libro “Oltre la rottamazione” del 2013 bollava la Tav come uno spreco inutile di denaro pubblico, ci aspettiamo coerenza e risposte sui cantieri davvero prioritari – dichiarano Vittorio Cogliati Dezza e Fabio Dovana, rispettivamente presidente di Legambiente nazionale e presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Un’esigenza sempre più avvertita nelle aree colpite dal dissesto idrogeologico, come nelle tante scuole che cadono a pezzi e, ancora, nei territori che in questi anni hanno subito pesanti tagli ai servizi primari, a partire dai trasporti pubblici locali”.

Nei mesi scorsi, Legambiente ha presentato al governo il dossier #sbloccafuturo, una lista di 101 piccole e medie opere incompiute in tutta Italia la cui mancata realizzazione pesa negativamente sulla salute dei cittadini, sulla loro libertà di movimento, sulla possibilità di migliorare la qualità della vita, l’economia locale e nazionale. Opere di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico, ma anche bonifiche, depurazione, riqualificazione urbana, sicurezza sismica, abbattimento di manufatti abusivi, impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici, trasporti ferroviari per pendolari e trasporto pubblico locale, mobilità dolce.

“Mentre si continua a professare il dogma delle grandi opere - incalzano Cogliati Dezza e Dovana - sono fermi tanti, tantissimi progetti utili e necessari a migliorare la qualità di vita dei cittadini, la sicurezza ambientale e a far ripartire l’Italia. Cosa aspetta Renzi a uscire fuori da questo tunnel?”.


Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta: 011.2215851 – 349.2572806
 www.legambientepiemonte.itwww.facebook.com/legambiente.piemonte.vda

NUVOLE NERE ALL'ORIZZONTE...

Ci spiace dover segnalare ancora notizie di provvedimenti che vanno in direzione opposta alla tutela ambientale e al risanamento della disgraziata provincia alessandrina, destinata, sembrerebbe, ad essere la pattumiera della nazione (e non solo?..).
Intanto la folle corsa ad Alta Velocità prosegue, ma almeno in Val Susa alcuni amministratori non avvallano questa scelta e propongono alternative...












COMUNICATO DELL'ASSOCIAZIONE AFA-AMICI DELLE FERROVIE E DELL'AMBIENTE

A seguito del rapporto redatto da Arpa Piemonte in merito all'attività di monitoraggio eseguita presso i cantieri del Terzo Valico dei Giovi, pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dall'Afa - Associazione Amici Ferrovie e dell'Ambiente.

Il testo fa riferimento anche alle notizie comparse in questi giorni relative alla sospensione dei lavori di scavo nel cantiere di Radimero (Arquata Scrivia) a seguito delle presunte indampienze contrattuali di Cociv nei confronti delle ditte appaltatrici, che denunciano forti ritardi nei pagamenti delle fatture. Cociv nega vi siano insoluti.



I DATI ARPA DIMOSTRANO CHE L'AMIANTO C'E'
MENTRE LA “VERSIONE D'ANGELO” DEL PROTOCOLLO NON VIENE APPROVATA.

A seguito della pubblicazione dei dati sui monitoraggi ambientali eseguiti dall’ARPA Piemonte nel 2014 relativi alla presenza di amianto nei cantieri del terzo valico dei giovi di Voltaggio e Fraconalto abbiamo appreso che in 3 campioni su 38 sono state rilevate fibre di amianto in quantità inferiore alla soglia di 1 fibra litro, quest’ultima definita di rischio dall’OMS e dal Protocollo Gestione Rischio Amianto. Apparentemente questo dovrebbe tranquillizzare le popolazioni rispetto ai rischi per la salute, ma questa invece è la dimostrazione che i nostri timori sono fondati.
Tralasciando il fatto che la verifica visiva delle litologie durante gli scavi, la determinazione del livello di rischio ed il campionamento vengono effettuati da Co.civ, queste analisi dimostrano che l’amianto c’è e lo smarino viene sparpagliato per tutta la Provincia, nel mancato rispetto di piano del traffico e piano cave.
Mentre il terzo capitolo del protocollo amianto, denominato “protocollo D'Angelo”, in quanto redatto dal responsabile del Centro Sanitario Amianto dell'Asl Al, Massimo D'Angelo, attende da un anno l’approvazione fra i meandri della burocrazia, Co.civ continua a scavare senza che si sappia come dovrà comportarsi in caso di ritrovamenti effettivi con concentrazioni rilevanti che potrebbero verificarsi in qualunque momento. Inoltre, questo capitolo del protocollo prevede che anche lo smarino contenete amianto con soglie inferiori a 1 fibra/litro venga gestito in modo differente dal comune smarino poichè potrebbe essere comunque pericoloso per la salute della popolazione. In particolare, partendo dall’accumulo all’interno del cantiere, al trasporto e al confinamento definitivo, dovrebbero essere attuate misure idonee ad impedire la dispersione di fibre nell’ambiente circostante, ribadiamo, anche con concentrazioni, come si diceva, inferiori ad 1 fibra/litro. Cosa aspettano ad approvare queste modalità di lavoro?
Ciò che preoccupa in tutto questo è come un aspetto così delicato come quello dell’amianto, dopo i precedenti di Casale Monferrato, venga rinviato mentre dovrebbe essere stata, in base al principio di precauzione, la priorità da affrontare prima dell’avvio dei cantieri.

SITUAZIONE CANTIERE RADIMERO

Il Terzo Valico porta lavoro. Ce lo sentiamo ripetere da anni da chi normalmente non sa nulla dell’opera, ma sposa lo slogan propinato da chi lo vuole: porta lavoro, toglie il traffico su gomma, è il progresso. Dati sull’analisi costi benefici nessuno.
Abbiamo appreso dalla stampa che le aziende che stavano lavorando nel cantiere di Radimero, presenti ad Arquata da quasi un anno, hanno ricevuto 54.000 euro di pagamenti a fronte di un credito di oltre un milione di euro. Pertanto da oggi le ditte se ne vanno e gli operai saranno in cassa integrazione, mentre anche in tutta la Vallemme si rincorrono voci di mancati pagamenti. A detta di queste ditte Co.civ non paga perchè a sua volta sostiene di non essere pagato da RFI. RFI, società a capitale pubblico e committente dell’opera, a sua volta tace. A farne le spese, dunque, sempre i più deboli, i lavoratori e le popolazioni dei territori.
Queste modalità di gestione economica e finanziaria dei lavori fanno del Terzo Valico dei Giovi, anzichè un modello dello sviluppo futuro del nostro Paese, un esempio eloquente di disorganizzazione e confusione, come già riscontrato nella fase di progettazione, nella peggior tradizione del modo di lavorare in Italia.
E tutto ciò in un momento storico in cui quotidianamente ci vengono richiesti sacrifici per il risanamento dell’economia con tagli a scuola, pensioni, sanità.




Associazione Amici delle Ferrovie e dell'Ambiente – Afa.
Per info: Gianni Repetto (335/6961367)

martedì 17 febbraio 2015

"..l’incoerenza di chi professa il dogma del Tav..”



Riceviamo da Legambiente regionale il comunicato stampa relativo alla decisione della Regione Piemonte di ufficializzare la destinazione a galleria di transito della seconda canna del tunnel del Fréjus. La contradditorietà del messaggio è riscontrabile anche in altre opere sollecitate da più parti in questi anni: si pensi al Terzo Valico dei Giovi, che nelle intenzioni di chi lo sostiene dovrebbe spostare il traffico su rotaia, e la Gronda, progetto che interessa gran parte dello stesso territorio del TVG e che è rivolto al traffico su gomma...

Approfittiamo per ricordare la manifestazione NOTAV di sabato 21 febbraio a Torino alle 14,00 a cui aderiremo come Legambiente: l'appuntamento è per le 13,45 in Via Garibaldi 46 (angolo Piazza Statuto).
 Inoltre, qui potete trovare la lettera che i sindaci della Valle hanno scritto a Renzi qualche giorno fa in vista dell’approvazione del “Progetto Definitivo del Tunnel di Base Torino-Lione” da parte del Cipe.

 
 Torino, 16 febbraio 2015                                                                      Comunicato Stampa

Frejus, da galleria di sicurezza a galleria di transito. Legambiente: “Oggi viene a galla tutta l’incoerenza di chi professa il dogma del Tav”

Affondo di Legambiente a Chiamparino e Lupi: “Ora impongano almeno un limite al numero di tir e i pedaggi servano a potenziare la linea ferroviaria esistente”


“Oggi tutte le contraddizioni della politica dei trasporti nazionale e regionale vengono al pettine. Per un decennio ci hanno voluto far credere che la seconda canna del Frejus servisse a mettere in sicurezza la prima. La decisione di oggi della Regione Piemonte che ufficializza la trasformazione della seconda canna del Frejus in galleria di transito non lascia più spazio a dubbi. Si tratta di un vero e proprio raddoppio del tunnel autostradale che non farà altro che incentivare unicamente il trasporto inquinante su gomma a scapito di quello su rotaia. Una scelta paradossale e incoerente che smaschera chi ogni giorno utilizza strumentalmente il tema dello spostamento delle merci da gomma a rotaia per giustificare opere inutili e dannose come la Tav in Valsusa e il Terzo Valico”. E’ netto il giudizio di Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta sul parere favorevole espresso dalla Giunta Chiamparino per la trasformazione della galleria di sicurezza del traforo del Frejus in galleria di transito.

Il progetto della “seconda canna” nasce una dozzina d’anni fa dopo l’incidente avvenuto al traforo del Monte Bianco, da cui è scaturita una ricognizione sulla sicurezza di tutte le gallerie stradali e autostradali. Ben presto Legambiente denunciò però come dietro al progetto di “tunnel di servizio” del Frejus, rischiava di celarsi un raddoppio autostradale vero e proprio. Una vicenda che per Legambiente è emblematica della politica dei trasporti alpini italiana: “Per ottenere più sicurezza non è necessario nuovo cemento autostradale, nè l’alta velocità ferroviaria, ma una vera politica che disincentivi il trasporto delle merci su gomma attraverso leve fiscali e tariffarie. Per questo chiediamo a partire dal Frejus un impegno immediato al Governo e alla Regione affinchè, analogamente a quanto avviene in Svizzera e in Francia, venga previsto per i tir un limite massimo di transiti giornalieri e l’applicazione di un pedaggio che serva al miglioramento della linea ferroviaria esistente e a rafforzare il servizio per i pendolari. Una misura che peraltro è già prevista dal Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi ratificata nel 2012 dal Parlamento italiano”.

Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta: 011.2215851 – 349.2572806 www.legambientepiemonte.itwww.facebook.com/legambiente.piemonte.vda

lunedì 16 febbraio 2015

APPUNTAMENTI NO TAV

 
mercoledì 18 Febbraio, il Co.Civ per la terza volta proverà ad espropriare un giardino in Via Coni Zugna a Ge-Pontedecimo, ed il Movimento No Tav Terzo Valico per la terza volta scenderà in strada per impedirglielo.
Qui vorrebbero realizzare una strada con dei piloni all’interno dell’alveo del Polcevera, infischiandosene del fatto che, molte volte negli ultimi anni, il fiume abbia dimostrato di aver bisogno di maggior spazio.
A luglio 2015, scade la pubblica utilità del Terzo Valico, entro allora Co.Civ dovrà aver completato TUTTI gli espropri.
Ma restano ancora terreni saldamente in mano ai No Tav, difenderli con le unghie e con i denti è un dovere.
L’apertura dei canteri sta dimostrando giorno dopo giorno quanto sia devastante il Terzo Valico per le nostre valli, quanto le promesse dei politici favorevoli siano promesse fasulle, quanto i controlli siano inesistenti.
Mercoledi’ 18 febbraio è importante la presenza di tutti, per fermare ancora gli espropri, perchè rilanciare la lotta contro le grandi opere è la base per costruire un futuro migliore.

Mercoledì 18 Febbraio, dalle ore 06:00, Presidio contro gli espropri del Terzo Valico in via Coni Zugna, Ge-Pontedecimo.
https://www.facebook.com/events/329818813888424/332268316976807/?notif_t=plan_mall_activity



Domenica 15 Febbraio, ore 17:00, inaugurazione sede del comitato no tav terzo valico di Arquata Scrivia.

Sabato 21 Febbraio, ore 14.00, da Piazza Statuto, Torino, Manifestazione Popolare No Tav.
https://www.facebook.com/events/1612172368996999/?ref_dashboard_filter=upcoming

domenica 15 febbraio 2015

STOP TTIP

Fermiamo il trattato di liberalizzazione commerciale USA-UE
Prende il via anche in Italia la raccolta di firme europea contro il TTIP, il Trattato Transatlantico tra Unione europea e Stati Uniti per l’apertura della più grande area di libero scambio conosciuta. Un negoziato condotto lontano dagli occhi indiscreti dell’opinione pubblica e dei parlamenti e che porterebbe ad una messa in discussione di standard e normative ambientali e sociali, considerate troppo spesso come impedimenti tecnici al libero commercio.

EXPO 2015

DA IL FATTO QUOTIDIANO,SEGNALIAMO L'INTERVENTO DI CARLO PETRINI, FONDATORE DI SLOW FOOD, CHE SOLLEVA ALCUNE CRITICHE RELATIVE A QUESTO EVENTO.
“Vorrei chiedere agli organizzatori di Expo dove sono i pescatori, gli allevatori, gli agricoltori?”. Così il fondatore di Slow Food Carlo Petrini ha criticato la scarsa attenzione ai “produttori della filiera” proprio durante l’evento Expo delle Idee a Milano. “Se non saranno protagonisti di Expo, costruiamo sulla sabbia”, ha concluso Petrini  di A. Madron e F. Martelli
 

FORSE E' IL CASO DI RICORDARE, OLTRE ALLE BRUTTE VICENDE GIUDIZIARIE CHE RIGUARDANO L'EXPO 2015, CHE ANCORA UNA VOLTA, IN OCCASONE DEI GRANDI EVENTI, SI TROVANO I FONDI PER ASSICURARE ALCUNI SERVIZI....
TRENITALIA PER EXPO 2015

MENTRE PER ALTRI SERVIZI...

http://www.legambiente.it/contenuti/campagne/pendolaria

Pendolaria 2014

Meno treni, in ritardo, soppressi, carrozze vecchie e sovraffollate: l'incubo quotidiano di tre milioni di pendolari
Gli ultimi anni sono stati davvero terribili per i tre milioni di pendolari che ogni giorno si muovono in treno. Rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% e le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, nella maggior parte dei casi non hanno investito né in termini di risorse né in termini di miglioramento della qualità del servizio offerto
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sabato 7 febbraio 2015

COMUNICAZIONE AI NOSTRI SOCI: COPERTURA ASSICURATIVA

Ricordiamo che i nostri soci godono della copertura assicurativa in caso di partecipazione alle manifestazioni organizzate da Legambiente.
Qui di seguito le principali condizioni assicurative:

Convenzione polizza di Responsabilità Civile verso Terzi n° 1518/65/60990032- Legambiente.

La Convenzione riguarda l’assicurazione verso terzi dalla Legambiente Nazionale, Comitati regionali e dai Circoli aderenti, per i rischi relativi all’organizzazione di manifestazioni ricreative e/o culturali nel territorio italiano, Città del Vaticano e San Marino

Coloro che partecipano a queste manifestazione senza essere soci sono terzi verso Legambiente. La garanzia non comprende la responsabilità civile di suddette persone.

Attività di volontariato: la garanzia comprende la Responsabilità civile dei soci volontari, che non sono considerate terzi.
La garanzia comprende inoltre il rischio derivante dai lavori di installazione, montaggio, preparazione, allestimento, smontaggio, e smantellamento delle strutture e quant’altro necessario per l’organizzazione delle manifestazioni.

Sono ESCLUSI i rischi derivanti da circolazione su strade di uso pubblico e su aree ad esso equiparate, di veicoli a motore e di impiego di aeromobili.
MASSIMALI:
Euro 1.000.000,00 (un milione) per persona, per sinistro, per danni a cose ed animali
La Franchigia assoluta è di 500,00 Euro per sinistro.

Convenzione polizza Infortuni dei soci sul tesseramento n° 1518/77/21334455-Legambiente.
Per ciascun socio la copertura decorre dalle ore 24 della data di iscrizione – così come dovrà obbligatoriamente risultare dalla casella “data di emissione” della tessera in possesso del socio e dalla copia (velina) conservata da Legambiente Onlus.

In assenza della data di emissione della tessera l’assicurazione non sarà attivata, con grave danno per il socio e per l’Associazione.

L’assicurazione ha valore 365 giorni dalla data di emissione della tessera.
La copertura è valida 24 ore su 24 per gli infortuni subiti dal socio in occasione di partecipazione a qualsivoglia attività organizzata da Legambiente Nazionale e/o dalle strutture territoriali.


MASSIMALI

In caso di MORTE Euro 20.000,00

In caso di INVALIDITA’ PERMANENTE Euro 40.000,00, franchigia 3%

Rimborso delle spese sanitarie sostenute in relazione ad infortunio fino a Euro 1000,00; diaria di ricovero ospedaliero da malattia o infortunio Euro 26 al giorno (tale garanzia si intende estesa alla ipotesi di malattia esclusivamente a seguito di insorgenze acute con esclusione delle situazioni patologiche insorte e/o rivelatesi precedentemente alla stipula del contratto anche se emergenti successivamente con manifestazioni improvvise.





AGGIORNAMENTI SULL'ALTA VELOCITA' E TERZO VALICO

La scelta di coerenza dei nostri Barbara e Roberto ha oltrepassato i confini regionali ed è stata segnalata anche in valle Susa http://www.tgvallesusa.it/2015/01/coerenza-al-no-terzo-valico/

Purtroppo, sul fronte dei lavori, si segnala un altro grave incidente: giovedì 5 febbraio un operaio di trent’anni che lavorava nel cantiere del Terzo valico a Campomorone, è stato travolto da quintali di ghiaia che un camion stava scaricando in cantiere.
Leggi tutto http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/02/05/news/terzo_valico_infortunio_sul_lavoro-106616524/

Intanto prosegue la ricerca di nuove cave atte ad accogliere lo smarino proveniente dagli scavi....
ALESSANDRIA NEWS - IL COMUNE DI POZZOLO F.DICE NO ALLA CAVA



E a proposito di Alta Velocità, segnaliamo questa inchiesta ufficiale dell'’Ufficio europeo per la lotta Antifrode Tav, l’Antifrode Ue apre un fascicolo di indagine , a seguito di un esposto presentato dai due europarlamentari francesi Michèle Rivasi e Karima Delli relativo ad un possibile conflitto di interessi da parte del consorzio italofrancese LTF che si occupa della realizzazione della Torino-Lione 
La questione era stata già anticipata da Daniel Ibanez, del coordinamento oppositori alla linea Lyon-Turin, durante il convegno nazionale sulle Grandi Opere  tenutosi ad Almese l'8 novembre 2014 . L'intervento aiuta anche a capire come la questione dell'Alta Velocità sia vissuta e gestita sull'altro fronte alpino.



 
 
 

giovedì 5 febbraio 2015

MERAVIGLIE IN CIELO

Un magnifico filmato da Utrecht in Olanda.
 
 


E A PROPOSITO DI ERRI DE LUCA

Un lettore (che ringraziamo di cuore) ci scrive:
"Leggendo sul blog l'articolo su De Luca mi è venuta in mente questa poesia che avevo ritagliato dopo l'11 settembre, quando i mezzi di informazione cominciavano ad avallare l'ipotesi di un attacco all'Afghanistan.
Una delle poche voci fuori dal coro era la sua. Poi c'è stata anche la Libia e adesso si comincia a parlare di Ucraina e ancora Africa.
Ciao.
P" 

Prenderanno Kabul

Prenderanno Kabul, si accamperanno insaccati tra montagne e imboscate, avvolgeranno in tela di bandiera qualche ragazzo offeso dalla morte lontano dal suo Kansas,
prenderanno Kabul, case di argilla,
le moschee con le scarpe nel cortile, poi se ne andranno
come già da Saigon, da Mogadiscio, compiuta la missione
con il nemico ucciso vivo o morto,
con il nemico ucciso già risorto
più numeroso e fitto di rancore

Erri De Luca

A PROPOSITO DI DIFFERENZIATA IN VAL LEMME


Siamo positivi, qualche margine di miglioramento esiste!

Raccolta differenziata: ora Ovada, Novi, Acqui e Tortona schierano gli scout e i baby ecologisti

"L’originale campagna educativa è l’ultima trovata del Consorzio smaltimento per sensibilizzare su una pratica che ancora non decolla: è prevista anche la pulizia delle rive dei torrenti Orba e Piota e il recupero dei rifiuti abbandonati lungo le strade"
Vai all'articolo de "La Stampa"

mercoledì 4 febbraio 2015

Cedimento viadotto Palermo-Agrigento, FI: "Regione sospenda rapporti con coop costruttrici"

Ricordate il twitt di Renzi: "Il responsabile pagherà!"?
Noi non dimentichiamo e attendiamo fiduciosi.
 

Alta velocità Torino-Lione, i costi aumentano: due miliardi in più di spese

In soli quattro mesi, dal settembre 2014, le previsioni per la tratta italiana sono aumentate vertiginosamente. "Inaccettabile per la crisi in cui versa il Paese, serve chiarezza". Il capogruppo di Sel alla Camera chiede una commissione di inchiesta
Vai all'articolo de "Il fatto quotidiano"

martedì 3 febbraio 2015

COMPETENZE NEL CASSETTO: MEDITIAMOCI SOPRA!

 

RAPPORTO MAL'ARIA 2015

Riceviamo da Legambiente regionale il rapporto annuale sulla qualità dell'aria che contiene informazioni rispetto alla situazione europea e alle politiche che l'Unione intende mettere in pratica per combattere l'inquinamento atmosferico e acustico.


 Torino, 30 gennaio 2015                                                                                     Comunicato stampa     
                               


Smog, Legambiente presenta Mal’aria 2015. Ad Alessandria, Torino e Asti le situazioni più critiche

Piemonte: polveri sottili fuori controllo in una centralina su due

Le proposte antismog di Legambiente città per città

Siamo solo alla fine di gennaio ma la situazione dell’inquinamento atmosferico del 2015 appare già fuori controllo. Ad Asti, Torino e Alessandria, dall’inizio dell’anno ad oggi, si è registrato un superamento un giorno su due della soglia massima giornaliera consentita per il PM10. Situazione critica anche ad Aosta con 10 sforamenti da inizio anno. Dati in linea con quelli dell’anno appena concluso che hanno visto il 50% delle centraline piemontesi superare i limiti di legge. Sono questi i dati contenuti nell’annuale dossier Mal’aria di Legambiente che vedono Alessandria e Torino svettare nel 2014 tra le 5 peggiori città italiane per numero di sforamenti di PM10, rispettivamente con 86 giorni oltre i limiti ad Alessandria e 77 a Torino. Tra le piemontesi seguono con 66 superamenti Asti e con 60 Vercelli, a fronte sempre dei 35 giorni consentiti per legge.

“Anche se si registra un leggero miglioramento dell’inquinamento atmosferico nelle nostre città e una riduzione nelle emissioni di alcuni inquinanti negli ultimi anni, i livelli di esposizione dei cittadini rimangono elevati e spesso ancora ben oltre le soglie consentite dalla normativa –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Purtroppo non è ancora ora di cantar vittoria dando un prematuro addio al titolo di Smog City alle nostre città, come dimostrano i dati siamo purtroppo ancora lontani dal rispettare la normativa sulla qualità dell’aria e la danza della pioggia non può funzionare all'infinito. Per archiviare davvero le Smog City e poter parlare non a sproposito di Smart City chi ha responsabilità politiche dovrebbe adoperarsi seriamente per dare soluzioni concrete per abbandonare o ridurre drasticamente l'uso dell'auto di proprietà, ancora la principale responsabile delle concentrazioni di inquinanti nell’aria. In questi anni invece si è perso altro tempo in nome di interessi particolari e, ancora una volta, di priorità sbagliate”.

Legambiente ricorda ad esempio come tra le opere previste sul territorio piemontese dal decreto Sblocca Italia si ritrovino soltanto un paio di interventi “antismog”: l’avvio dei lavori di prolungamento della metropolitana di Torino verso Rivoli e lo sblocco dei finanziamenti per salvare la linea ferroviaria Cuneo-Nizza. Ma il provvedimento, nel suo complesso, ha continuato ad agevolare l'asfalto (alle autostrade vanno risorse pubbliche dirette e attraverso sgravi fiscali), il petrolio (con vantaggi per le trivellazioni) e nuovo cemento. “Eppure proprio in un momento di crisi economica come quello attuale –fa notare Dovana- bisognerebbe occuparsi di trasporto ferroviario locale, a partire dalla riattivazione delle 14 linee soppresse in Piemonte negli ultimi anni. Le risorse ci sono e sono sotto gli occhi di tutti: sono quelle previste per grandi opere di cui i cittadini non sentono minimamente il bisogno come Tav e Terzo Valico. Risorse che evidentemente sarebbero sufficienti anche a risolvere, ad esempio, l’annoso problema dell'ammodernamento della linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta e l’apertura delle stazioni Dora e Zapata del Servizio Ferroviario Metropolitano torinese. Ma che più in generale potrebbero tamponare l’emorragia di risorse, e conseguentemente di passeggeri, del trasporto pubblico locale”.

La mancanza di risorse continua ad essere un argomento ricorrente tra gli amministratori locali e Legambiente, proprio per togliere questo alibi a chi ha responsabilità politiche, ha deciso di portare alcuni esempi di interventi a costo zero o addirittura a saldo positivo. Uno su tutti è l’AreaC di Milano che attraverso la regolamentazione e tariffazione degli accessi all’area centrale della città ha permesso di drenare nuove risorse a favore del potenziamento del tpl. Ma non mancano gli esempi positivi provenienti anche dal territorio piemontese. La Zona30 istituita a Mirafiori Nord ha portato ad un risparmio netto in termini sanitari e non solo: lo studio del Politecnico di Torino testimonia una riduzione del 74% dei giorni di prognosi per incidenti, con un risparmio complessivo di 1,5 milioni di euro. Anche la buona pianificazione, sottolinea l’associazione ambientalista, si può fare a costo zero: “Per questo siamo contenti che l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Alberto Valmaggia nei giorni scorsi abbia annunciato di voler procedere alla revisione integrale del Piano regionale di risanamento della qualità dell'aria. Un lavoro quantomai urgente e importante che ci auguriamo non si limiti a perseguire gli obblighi di legge ma possa essere l'occasione per segnare davvero un cambio di passo sulle politiche legate alla qualità dell'aria”.

L’associazione scende poi nel dettaglio indicando quelle che potrebbero essere politiche antismog utili nei singoli capoluoghi. Ad Asti, ad esempio, dove è entrato nel vivo il dibattito sul teleriscaldamento, sono prioritari interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio, a partire dalla coibentazione delle case. L’associazione sollecita inoltre una maggiore attenzione alle aree davanti alle scuole, ogni mattina assediate dalle auto in sosta con i motori accesi. A Vercelli Legambiente punta invece l’attenzione su una vecchia pratica agricola che influisce sulla qualità dell’aria: l’abbruciamento delle stoppie del riso. Qui servirebbe una radicale revisione del regolamento provinciale che consente ancora il loro bruciamento, salvo il raggiungimento di limiti massimi di PM10. Per l’associazione il nuovo regolamento dovrebbe archiviare definitivamente questa prassi a favore dell’interramento delle stoppie, pratica ormai messa in atto dalla maggior parte delle aziende risicole con benefici sia ambientali che agronomici. In Valle d’Aosta per l’associazione ambientalista è invece prioritario rendere più efficiente il sistema di trasporto pubblico, sia sul fronte ferroviario che su quello delle autolinee. In particolare in Alta Valle si verifica un’inutile sovrapposizione tra la linea bus Aosta-Courmayeur (nel tratto fino a Pré Saint Didier) e la ferrovia. Qui sarebbe sufficiente aggiungere alcune fermate al treno e il bus potrebbe essere soppresso, lasciando solo una navetta tra Pré Saint Didier e Courmayeur. In Valle, inoltre, tutto il trasporto su gomma (incluso quello urbano) potrebbe ritornare ai livelli ante-tagli del 2012 se solo la Regione utilizzasse a tal scopo i soldi tagliati sul capitolo del collegamento aereo Aosta-Roma. A Novara invece è assente un progetto (più volte annunciato) di logistica sostenibile nel centro storico e il recente piano di ridistribuzione ed estensione della sosta a pagamento appare insufficiente se non si accompagna con la completa revisione della viabilità cittadina. Soltanto così si potrebbero incentivare forme alternative di mobilità. A Novara inoltre, ricorda Legambiente, persino alcuni interventi annunciati e finanziati sono stati ritirati: per tutti la pedonalizzazione di piazza Martiri. Sul fronte pedonalizzazioni è invece da citare in positivo Cuneo dove si è finalmente pedonalizzata la centralissima via Roma.

PM10 ti tengo d’occhio 2014: la classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili in un anno (dati 2014)

Capoluogo di Provincia
(centralina peggiore)
Giorni di
superamento
2014
Capoluogo di Provincia
(centralina peggiore)
Giorni di
superamento
2014
1
Frosinone (Scalo)
110
18
Padova (Arcella)
56
2
Alessandria (D'Annunzio)
86
19
Bergamo (Via Garibaldi)
56
3
Vicenza (Quartiere Italia)
77
20
Terni (Le Grazie)
55
4
Torino (Grassi)
77
21
Monza (Via Machiavelli)
55
5
Benevento (Ospedale Civili Riuniti)
77
22
Rimini (Flaminia)
52
6
Lodi (S. Alberto)
71
23
Reggio Emilia (Timavo)
50
7
Cremona (Fatebenefratelli)
71
24
Brescia (Villaggio Sereno)
50
8
Avellino (Ospedale Moscati)
69
25
Rovigo (Centro)
47
9
Milano (Pascal Città Studi)
68
26
Caserta (Scuola De Amicis)
45
10
Venezia (Via Beccaria)
66
27
Pescara (Viale Bovio)
43
11
Asti (Baussano)
66
28
Roma (Tiburtina)
43
12
Palermo (Di Blasi)
65
29
Verona (Borgo Milano)
43
13
Pavia (Piazza Minerva)
64
30
Napoli (Policlinico)
40
14
Parma (Montebello)
61
31
Piacenza (Giordani-Farnese)
38
15
Mantova (Via Ariosto)
59
32
Cagliari (CENCA1)
36
16
Treviso (Via Lancieri di Novara)
58
33
Modena (Giardini)
36
17
Siracusa (Viale Teracati)
57




Fonte: elaborazione Legambiente su dati Arpa o Regioni

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