venerdì 23 dicembre 2022

Manovra, passa l’emendamento che consente la caccia nelle aree protette e in città

                                                                        Legambiente 

                                                COMUNICATO STAMPA 

                                                                      22 Dicembre 2022

Via libera della commissione Bilancio della Camera all’emendamento alla manovra che apre la possibilità di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città. Legambiente si oppone.

“Scelte dannose che aggravano, anziché affrontare, la questione della sicurezza e della corretta gestione faunistica. Ci appelleremo in tutte le sedi competenti per bloccare un provvedimento ingiusto, irrazionale e del tutto anacronistico”

“L’emendamento al testo della legge di Bilancio approvato nelle scorse ore nella V Commissione Bilancio, Tesoro, Programmazione della Camera dei deputati che prevede la possibilità di abbattimento della fauna selvatica anche in contesti urbani e nelle aree protette – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – di fatto stabilisce una vera a propria deregulation venatoria. Nonostante si basi sul pretesto del controllo faunistico non ha nulla a che vedere con una seria gestione del tema, oltre ad essere del tutto estraneo alla natura stessa di una legge di Bilancio e a presentare forti vizi di incostituzionalità. Si tratta di un provvedimento dannoso, inapplicabile e in contrasto con la Direttiva Comunitaria Habitat, con la Strategia UE sulla tutela della biodiversità e con gli orientamenti emersi dalla recente COP 15 di Montreal-Kunming”.

Legambiente elenca tre punti critici che la norma proposta andrà a creare:

  • Il primo riguarda il fatto che, tale provvedimento, vuole consegnare nelle mani di chi ha creato il problema, cioè il mondo venatorio e degli armieri, la risoluzione del problema stesso. A fallire in questi anni è infatti stato proprio il ricorso a pratiche venatorie, utilizzato come unico modello di contenimento della fauna. Inoltre, l’approccio venatorio alla base del provvedimento, il cui fine ultimo è creare aspettative di sicurezza e incolumità pubblica delle persone, in realtà lascia spazio alla più assoluta insicurezza e ad un clima di forte allarme sociale.
  • Un secondo punto critico è il considerare le aree protette come luoghi di mattanza: la norma, confusa e inapplicabile, apre una pericolosa deregolamentazione – oltre che nelle aree urbane – proprio nei Parchi e nelle aree protette dove è vigente la legge 394 del ‘91. Non si rafforzano i presidi della cultura scientifica del nostro Paese, ma anzi si esclude ISPRA da un percorso autorizzatorio che dovrebbe invece essere improntato sull’evidenza scientifica nella risoluzione dei problemi.
  • Infine, il fatto che il Piano straordinario previsto come modifica alla legge 157 del 1992 è del tutto irrealizzabile: aprendo la caccia in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi specie, esso viola non solo le norme nazionalima anche costituzionali (in particolare l’art. 9 della Costituzione, recentemente modificato in chiave di tutela degli ecosistemi e della biodiversità, anche nell’interesse delle future generazioni). A ciò si sommano le violazioni delle Direttive Comunitarie che apriranno la strada a contenziosi e a procedure di infrazione per violazione del diritto comunitario.

“Chiediamo al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin, di prendere una posizione nei confronti di un provvedimento che attacca tutto il nostro ordinamento sul tema della gestione degli ecosistemi e della salvaguardia del capitale naturale. – conclude Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – È urgente, a pochi giorni dallo storico accordo della COP15 sui temi della tutela della biodiversità e in un quadro di assoluta confusione, dove pochi interessi di parte di lobby ristrette vengono anteposti a quelli della collettività e del bene comune. Ci appelleremo in tutte le sedi competenti per bloccare un provvedimento ingiusto, irrazionale e del tutto anacronistico”.

 

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