Loro sedi Torino, 22 dicembre 2022
COMUNICATO STAMPA
EMENDAMENTO "CACCIA SELVAGGIA"
La Commissione Bilancio
della Camera dei Deputati ha approvato, all’alba del 21 dicembre scorso, un
emendamento al Disegno di Legge sul bilancio della Stato che rappresenta un
clamoroso regalo di Natale al mondo venatorio.
La norma, infatti,
cancella i cosiddetti “metodi ecologici”, cioè incruenti, che fino ad oggi
dovevano prioritariamente essere applicati nel controllo di specie selvatiche
che creano problemi alle attività umane. Con la nuova versione della legge, di
conseguenza, la prima ed unica opzione risulta essere l’abbattimento.
Abbattimenti i quali, ricordiamo, potranno avvenire ovunque, anche in ambiti
cittadini ed all’interno di aree protette, e senza alcun vincolo di tempo:
quindi anche al di fuori non solo delle tradizionali giornate di caccia, ma
addirittura della stagione venatoria. Con conseguenze sulla sicurezza pubblica
e sulla militarizzazione del territorio che non è difficile immaginare.
Ma l’aspetto che maggiormente preoccupa chi
ritiene l’ambiente naturale un bene primario e collettivo, la cui salvaguardia
deve essere un preciso dovere di ogni amministratore pubblico, riguarda l’art.
19 bis, di nuova istituzione.
Viene prevista l’adozione di un non meglio
definito Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna
selvatica, il quale dovrebbe occuparsi di “coordinamento e attuazione
dell'attività di gestione e contenimento numerico della presenza della fauna
selvatica sul territorio nazionale mediante abbattimento e cattura.” Di
nuovo, senza alcun limite, né di tipo territoriale, né di tempo. Ma nemmeno di
specie, per cui è possibile che la norma si possa applicare non solo, come si
potrebbe ipotizzare, a cinghiali ed altri ungulati, ma anche a specie protette,
quali lupi ed orsi. Le attività di controllo della fauna, infatti, vengono
esplicitamente considerate come “non costituenti esercizio di attività
venatoria”, quindi nemmeno sottoposte alle regole della caccia.
In un periodo in cui le emergenze ambientali
si stanno facendo sempre più reali e il cambiamento climatico comincia a
mostrare tutta la sua gravità, ci pare assolutamente inaccettabile adottare
misure che concorrono a degradare ulteriormente il contesto ambientale nel
quale viviamo e dal quale traiamo tutte le nostre risorse. Se non modifichiamo
i nostri atteggiamenti nei confronti della natura, passando da politiche di
rapina e distruzione ad una situazione di equilibrio, continueremo il nostro
tranquillo avvicinamento alla distruzione dell’unico pianeta sul quale siamo in
grado di vivere.
Le scriventi Associazioni contestano anche con
forza il metodo adottato per far approvare le norme “libera caccia”:
all’interno di una legge di bilancio, con la quale nulla hanno a che vedere, ma
la cui approvazione risulta così molto più semplificata. Quindi, nessun
confronto, nessun parere di quel mondo scientifico che pure non si esita a
evocare ogni qualvolta succede qualche disastro ambientale, salvo dimenticare
ciò che viene affermato in attesa dell’evento successivo.
Le Associazioni chiedono quindi con forza che
il provvedimento venga ritirato e si riservano, in caso contrario, di adottare
tutte le misure, anche giudiziarie, ritenute utili per evitare questa ulteriore
concessione alle istanze dei settori più retrogradi del mondo venatorio.
Per il Tavolo
Animali & Ambiente:
Roberto Piana e
Piero Belletti
Tavolo Animali & Ambiente - c/o SOS Gaia - Piazza Statuto, 15
10122 Torino
tel. 011 530 846 cell: 338 7196 000 www.animaliambiente.it -
info@animaliambiente.it
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