domenica 24 maggio 2020

AMIANTO DAL TERZO VALICO IN VAL LEMME: LA REPLICA DEL CIRCOLO AL GENERAL CONTRACTOR


Quando si vuole dare una corretta informazione ai cittadini non bisogna creare artatamente confusione, pertanto replichiamo punto per punto alla lettera del Consorzio Cociv, a firma del Signor Salvatore Caruso, pubblicata sul sito del Comune di Voltaggio:

 

  1. L’articolo non è di Legambiente Val Lemme, ma di una testata locale che riporta le riflessioni e preoccupazioni del nostro circolo sorte dalle risultanze della pubblicazione della cartografia redatta da Arpa Piemonte, non dal circolo, relativa alla presenza di amianto naturale laddove è insediato il cantiere COP 01 Finestra Val Lemme

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  1. Tale mappatura conferma le informazioni in nostro possesso, le stesse che ci portarono, già nel 2012, a sollevare la questione amianto allorquando né il proponente dell’opera né il general contractor si erano premurati di prendere in considerazione il rischio amianto, prima di proseguire gli scavi interrotti nel febbraio 1998.  

Anzi, alcuni articoli di giornale dell’epoca riportavano le smentite relative alla presenza di amianto sul tracciato del Terzo Valico (si veda articolo allegato del 29.02.2012). 

 

  1. Non abbiamo mai affermato che dalla galleria sia stato estratto materiale contenente amianto, ma abbiamo a disposizione materiale fotografico e video  a riprova che parte dello smarino del Terzo Valico è stato temporaneamente depositato nel sito indicato nella cartografia di Arpa e quindi successivamente trasferito nel deposito DP04 ex cava Cementir

 

  1. Ci siamo chiesti se le operazioni di deposito e successivo sgombero abbiano portato a miscelare i materiali, risultando difficoltoso, in fase successiva, distinguere i diversi strati.

 

Comunque sia, la preoccupazione sulla quantità di amianto transitante sulle nostre strade e depositata presso il DP04 rimane molto alta.

Facendo dei calcoli molto prudenti e considerando che la capacità del deposito di Voltaggio negli anni scorsi è stata aumentata da 1,3 a 1,6 milioni di metri cubi , le previsioni di materiale movimentato che si deducono dal progetto e dai piani di smaltimento ci portano a stimare la quantità finale di amianto stoccato presso il deposito di Voltaggio in circa 1600  quintali, tenuto conto della cifra, sottostimata, di 1 milione di metri cubi, sul totale, di smarino contenente amianto e del limite di fibra amiantifera, anch’esso sottostimato, di 100 mg/kg*.

Ma vogliamo essere ottimisti e dimezzare? Facciamo 800 quintali di amianto su 500 mila metri cubi, sul totale, di smarino contenente amianto o addirittura dimezziamo ancora a 250 mila metri cubi di materiale di scavo contaminato sul totale di 1.6 milioni di metri cubi abbancati: si avrebbero comunque 400 quintali di amianto friabile sulle nostre strade e poi  ribaltato con dispersione nell’aria nel sito dell’ex cava Cementir.

 

 

 

*1 metro cubo di terra equivale approssimativamente a 1600kg, ossia 16 quintali

 






 

 

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