martedì 21 gennaio 2020

LA PROTESTA DEI PESCI DI FIUME - SABATO 25 GENNAIO 2020
















Dietro le pressanti richieste degli operatori di settore, il Governo, nell’estate scorsa, ha reinserito nel decreto FER1, gli incentivi per gli impianti idroelettrici mentre è ormai evidente che la biodiversità acquatica sta subendo pesanti perdite da diversi anni a causa del proliferare di centraline. Queste sottraggono importanti quantità di acqua a fiumi, torrenti e rii montani, col rischio di scomparsa dei pochi ecosistemi fluviali naturali rimasti. Un grave danno a fronte di un contributo di energia rinnovabile irrisorio, possibile solo grazie agli incentivi pubblici a favore di chi propone e gestisce tali impianti".

Per cercare di limitare i danni il Ministero dell’ambiente ha emesso due Decreti Direttoriali 29/STA e 30/STA riguardanti le valutazioni ambientali e il deflusso ecologico, ma il loro stato di attuazione appare frammentario e non omogeneo in quanto la maggior parte delle Autorità di Distretto (e di conseguenza delle Regioni) ha adottato linee guida più permissive.

Per richiamare l’attenzione su queste problematiche il Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi - Free Rivers Italia, Legambiente, Alpi Kayak, Arci Pesca Fisa, CIPRA Italia, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale CIRF, Federazione Nazionale Canoa Turistica FICT, Federazione Nazionale Pro Natura, Federrafting FIRAFT, Lipu, Mountain Wilderness, Salviamo il Paesaggio, Spinning Club Italia e WWF hanno promosso, per il 25 gennaio, l’iniziativa nazionale “La protesta dei pesci di fiume”

In questa data, dunque, il Circolo Legambiente Val Lemme organizzerà un presidio in un’area sensibile in quanto possibile sito di installazione di nuove centraline: ci ritroveremo sulla sponda destra del torrente Orba, alla confluenza con il torrente Lemme, in un’area che dovrebbe diventare oggetto di un intervento di rinaturalizzazione e di ripristino delle condizioni ambientali favorevoli alla fauna ittica ma sulla quale pendono alcuni progetti di installazione di centraline.

Effettivamente, il Circolo Legambiente Val Lemme ha accolto con favore l’ammissione al finanziamento degli “Interventi di ricostituzione della continuità longitudinale e rinaturazione del Torrente Orba” previsti da un bando regionale.





Il progetto riguarda un tratto dell’Orba che comprende le traverse irrigue di Bosco e S.Michele (che ricade nella Zona Speciale di Conservazione ZSC/ZPS della rete Natura 2000 a valle della confluenza del Lemme) e i fondi stanziati dalla Regione dovranno servire, oltre al rimboschimento di aree demaniali, a realizzare i passaggi per i pesci e gli apparati per la misurazione delle portate rilasciate al fine del mantenimento del DMV a valle delle due derivazioni sull’Orba e di quella del Consorzio del Torrente Lemme a Basaluzzo.





Gli enti coinvolti sono: la Provincia di Alessandria, i Comuni di Frugarolo (Comune capofila e appaltante), Basaluzzo, Bosco Marengo, Fresonara, Aree Protette del Po Vercellese-Alessandrino, Consorzio destra Bormida, Consorzio Irriguo Torrente Lemme.





Si tratta di interventi che, se ben posizionati, saranno utili per restituire naturalità ai due torrenti, che hanno visto in un recente passato molti episodi di secca totale, e che occorrerebbe avviare con urgenza dal momento che sono già trascorsi 14 mesi dall’approvazione delle graduatorie del bando. Il Circolo ritiene tuttavia indispensabile e non più rinviabile anche la definizione delle concessioni per il prelievo dell’acqua per scopi irrigui dalle due traverse sull’Orba scadute negli anni ’80 e poi prorogate, per le quali è necessario l’adeguamento ai nuovi fabbisogni e alle nuove normative nel rispetto del Piano di Tutela delle Acque e della Direttiva Quadro Acque europea, anche in riferimento all’impatto di eventuali nuove centraline di cui si parla da anni.





Il Circolo segnala inoltre il caso del Rio Ghiaion, presso la località Mulino Pio, in comune di Carrega Ligure. Sul corso d’acqua purtroppo è già stato realizzato un progetto di centralina idroelettrica, per il quale, con D.D. del 28 aprile 2014, n. 155, pubblicata sul Bur il 31 luglio 2014, la Regione Piemonte ha espresso parere positivo di valutazione d’incidenza, previo il rispetto di alcune prescrizioni in fase di esecuzione dei lavori.





La concessione della Provincia di Alessandria è stata accordata per trent’anni, nella misura massima di 114 l/s e media di 61,5 l/s, per uso energetico (idroelettrico), per produrre su un salto di 80 m la potenza nominale media di kW 48. Tra gli impegni prescritti al concessionario vi è quello di lasciar defluire liberamente a valle della captazione la portata minima istantanea di 24 l/s.





Tuttavia, la situazione riscontrata nel corso di un sopralluogo, effettuato il 7 settembre 2016 da alcuni membri del direttivo del nostro circolo, ha rilevato l’assenza del DMV (deflusso minimo vitale): l’acqua del rio Ghiaion veniva tutta convogliata nella presa della centrale. Il Circolo aveva dunque provveduto ad allertare l’Ente Aree Protette dell’Appennino piemontese, competente per territorio, che aveva in seguito predisposto accertamenti con il coinvolgimento di Arpa.





Ricordiamo che l’area in oggetto ricade entro il SIC IT 1180011 “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo e Monte Legna” che tutela l’unica area realmente appenninica del Piemonte, al confine con la Regione Liguria, caratterizzata da paesaggio forestale e pascolivo peculiare e poco insediato. Tra i motivi di valenza specifica, si segnala una vegetazione interessante per la compresenza di specie alpine relitte alle quote più elevate e specie relativamente termofile a bassa quota (ostrieti a roverella e cerro) e, per quanto riguarda la componente faunistica, la presenza di specie anfibie presenti in Direttiva “Habitat” quali Salamandrina terdigitata e Rana italica





L’appuntamento è sabato 25 alle 14 presso il Cimitero di Fresonara nei pressi del tratto sotteso dalla captazione per scattare qualche foto e documentare il nostro flash mob così da unirci a tutte le proteste di tutti gli altri pesci di fiume sparsi in Italia.









BASTA INCENTIVI ALL’IDROELETTRICO NEI FIUMI!






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