Torino,
1 aprile 2019 Comunicato stampa
Smog,
inizio anno negativo a Torino. Ecco i dati del monitoraggio della qualità
dell'aria e della ricerca “CittAccessibili”
Piemonte,
Legambiente fa appello a Sindaci e candidati alla presidenza della Regione:
“Servono politiche coraggiose e efficaci a favore della mobilità urbana a zero
emissioni e per il ripristino delle linee ferroviarie pendolari
tagliate”
Galleria
foto e video della tappa torinese qui http://bit.ly/fotoTrenoVerde2019
Brutto
inizio d’anno per la città di Torino per quanto riguarda l'inquinamento
atmosferico.
Dall'inizio dell'anno i limiti normativi previsti per il PM10 – 35 superamenti
giornalieri ammissibili in un anno – sono stati già abbondantemente superati.
Ben 51, infatti, le giornate in cui sono stati oltrepassati i livelli critici di
polveri sottili nella centralina di Torino-Grassi. Un andamento purtroppo in
linea con i dati raccolti nei monitoraggi ambientali dello scorso anno, e che
non deve passare inosservato all’attenzione delle
amministrazioni.
Il
Treno
Verde,
la campagna di Legambiente
e del Gruppo
Ferrovie dello Stato Italiane,
con il patrocinio del Ministero
dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare,
è in questi giorni in sosta alla stazione Porta Nuova di Torino. I risultati del
monitoraggio scientifico della qualità
dell'aria –
realizzato
grazie al progetto di Citizen
Science
di Legambiente
Volontari
per Natura
– sono stati presentati questa mattina nella Sala Gonin, all'interno della
stazione, da
Davide Sabbadin, Portavoce del Treno Verde e Federico Vozza,
vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, in apertura a
“Muoviamoci bene”, secondo Forum per la Mobilità Nuova in Piemonte, iniziativa
realizzata grazie al contributo di Fondazione CRT e
bluetorino.
L'obiettivo
del Treno Verde è sensibilizzare la cittadinanza e valutare l'esposizione
all’inquinamento atmosferico, spesso inconsapevole, a cui i cittadini sono
sottoposti quotidianamente. Per questo, il 18
e 19 febbraio scorsi,
sono stati realizzati due monitoraggi della qualità dell’aria in 8 punti
“sensibili” segnalati dai cittadini e dai circoli di Legambiente per
particolari condizioni di traffico,
ingorghi, sosta selvaggia.
Ogni
misurazione delle polveri sottili, della durata di un'ora, ha delineato un
quadro dell'inquinamento atmosferico presente nell'area, con particolare
attenzione ai picchi di polveri sottili registrati.
I
valori registrati per le PM10 a Torino oscillano tra 47,63 e 66,85 µg /mc (media
oraria). I punti monitorati sono piazza Pitagora (media oraria di 47,63
µg/mc), via Guido Reni (media oraria di 57,68 µg/mc), Rotonda
Maroncelli (media oraria di 50,7 µg/mc), corso Vercelli (media oraria
di 60,66 µg/mc), piazza Rebaudengo (media oraria di 61,67 µg/mc),
piazza Baldissera (media oraria di 66,85 µg/mc), Rondò della Forca
(media oraria di 55,12 µg/mc) e piazza Carducci (media oraria di 51,73
µg/mc). Tutti valori alti, condizionati probabilmente anche dalle
condizioni meteorologiche poco favorevoli alla dispersione: scarsa ventilazione
e assenza di precipitazioni. Il picco più elevato si è registrato alle
ore 19:32 in piazza Baldissera (91 µg/mc), punto nevralgico della città dove il
traffico, in questa particolare fascia oraria, tende progressivamente ad
aumentare a scapito di pedoni, pendolari e ciclisti. Seguono i picchi registrati
in piazza Rebaudengo (83 µg/mc, ore 18:34), corso Vercelli (79 µg/mc, ore
17:06), Rondò della Forca (75 µg/mc, ore 9:06), via Guido Reni (74 µg/mc alle
10.02), piazza Carducci (66 µg/mc, ore 10:19) e Rotonda Maroncelli (62 µg/mc,
ore 11:56). Aree tutte diffusamente frequentate da pendolari e passanti e nello
stesso tempo congestionate dal traffico nelle ore di punta. Nell'insieme, questi
numeri sottolineano come, nell’arco della giornata, i cittadini possono
respirare ripetutamente ed inconsapevolmente aria inquinata anche se
solamente per pochi minuti.
“Giova
ricordare che i nostri rilevamenti non vogliono sostituirsi a quelli di Arpa
Piemonte, ma fornire una fotografia puntuale della situazione – ha commentato
Davide Sabbadin, portavoce del Treno Verde – che anche a Torino è
particolarmente grave per anziani e soprattutto bambini, che hanno la bocca alla
stessa altezza dei tubi di scappamento delle auto. Molti studi dimostrano che
tantissimi anziani accelerano le proprie patologie, anche fatali, per colpa
dell'inquinamento, e che le patologie respiratorie nei bambini negli ultimi anni
sono esplose. Dal Treno Verde lanciamo un allarme perché l’inquinamento urbano è
un'emergenza che colpisce soprattutto i più
deboli”.
Gravi
superamenti dei limiti giornalieri annui consentiti sono stati registrati anche
per Alessandria, che da inizio anno ne ha già totalizzati 42 (centralina
Alessandria-D'Annunzio) e Asti, che raggiunge i 39 giorni (Bussano). Da
non sottovalutare i 19 giorni off limits registrati a Novara (centralina
Roma), e i 13 registrati a Vercelli (centralina CONI) e a Biella,
nella centralina Lamarmora (tutti i dati sulla qualità dell'aria del
capoluogo piemontese sono consultabili su sistemapiemonte.it). Valori che
rischiano di tornare ad essere critici, come ogni anno, con la prossima stagione
autunnale. È per questo auspicabile un'azione più concreta e lungimirante: oltre
le ordinarie limitazioni al traffico, è necessario indirizzare i piani
amministrativi verso una mobilità urbana più sostenibile e verso la
valorizzazione degli spazi pubblici a tutela della salute di chi vive in aree
fortemente urbanizzate.
“I
dati purtroppo confermano che non ci sono sostanziali miglioramenti sul fronte
dello smog in Piemonte –dichiara Federico Vozza, vicepresidente di
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Per questo chiediamo a chi si appresta a
correre per la presidenza della Regione di esplicitare e mettere tra i primi
punti della propria agenda politiche antismog veramente efficaci, a partire da
progetti per la mobilità a zero emissioni nei centri abitati e dal completo
ripristino delle linee ferroviarie pendolari tagliate. Il Piano Aria
regionale recentemente approvato ha il merito di concentrare la maggior
parte delle misure sul settore dei trasporti ed in particolare della mobilità
urbana e di essere quindi una matrice indispensabile per l’efficacia delle
politiche anche su scala locale. Sollecitiamo però i Sindaci ad essere più
ambiziosi e interpretare gli interventi a favore di una mobilità nuova anche
come un’opportunità di crescita del tessuto economico locale e a favore di una
maggiore vivibilità dei centri urbani. Va sicuramente nella giusta direzione la
revisione della Zona
a Traffico Limitato
di Torino ma vogliamo stimolare
l'Amministrazione ad essere più coraggiosa, per non rischiare che il progetto
non produca gli effetti sperati e non venga compreso dalla popolazione. Per noi
il modello da seguire resta l'Area C che a Milano ha permesso di indirizzare
importanti risorse per il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico, con
effetti positivi su qualità dell'aria e congestionamento della
città”.
Anche
a Torino emerge l'assoluto protagonismo del traffico veicolare privato
nel sistema della mobilità urbana. I dati del monitoraggio spot – della durata
di due ore in ogni punto di osservazione – svolto dai volontari
dell’associazione in tre zone della città (piazza Pitagora, corso Regina angolo
corso Principe Eugenio e piazza Rebaudengo) fotografano in modo evidente il
predominio della mobilità privata motorizzata: in media, in un minuto, nel
complesso dei tre punti monitorati sono passate 113 auto, quasi 4 motocicli,
poco più di un autobus (1,2) e una bici (1,1). Parliamo, sempre guardando ai
numeri complessivi, di un bus ogni 93 auto e di una bici ogni 101 auto (con
punte negative di un bus ogni 344 auto e una bici ogni 282 auto rilevate in
piazza Rebaudengo).
Nel
corso di “Muoviamoci
bene”, inoltre, è stata presentata la ricerca CittAccessibili,
di Legambiente e Fondazione Serono, che ha coinvolto i Comuni capoluogo di
provincia di tutto il Paese nell'elaborazione di un quadro nazionale della
situazione attuale dei centri urbani per quanto riguarda l'accessibilità dei
servizi comunali ai diversamente abili. È stato predisposto un questionario
indirizzato alle 104 città capoluogo che interroga i Comuni su 56 diversi
indicatori divisi in cinque grandi aree: una generale, relativa ai diversi
aspetti dell’accessibilità di aree ed edifici pubblici e privati, le altre
specifiche per lo spazio pubblico, i trasporti, i servizi, gli investimenti. Al
questionario ha risposto oltre il 70% dei Comuni interpellati (73 su
104). Anche
a Torino la situazione non appare ottimale,
sebbene il capoluogo piemontese abbia risposto in maniera molto dettagliata al
questionario. Il Comune infatti dichiara di avere un ufficio preposto al tema
Accessibilità e ha una politica dedicata per gli uffici comunali, per le scuole,
per i trasporti e per i musei. L'ente ha predisposto anche una app dedicata a
facilitare la fruizione di servizi pubblici da parte di persone con disabilità.
A Torino, sulla base delle linee di indirizzo approvate dal Consiglio Comunale a
ottobre 2015, è in corso di elaborazione il PEBA (Piano per l'Eliminazione delle
Barriere Architettoniche), obbligatorio tuttavia già dal 1986. Il sito web
istituzionale è conforme ai requisiti di accessibilità per
tutti.
Il
Gruppo Torinese Trasporti, che gestisce la rete di trasporto pubblico cittadina,
ha da diversi anni al suo interno la figura del disability manager. L’85% delle
fermate urbane risulta accessibile, percentuale che scende a quota 77% se si
prendono in considerazione anche le fermate suburbane. Attualmente tutti i bus
sono pienamente fruibili anche dai diversamente abili, mentre solo il 50% dei
tram è attrezzato per essere davvero accessibile a tutti. La restante metà verrà
sostituita con la prossima gara, per cui entro due anni tutti i mezzi avranno il
pianale ribassato. Tra le note negative, inoltre, il fatto che nel
capoluogo piemontese non esista un disability manager – anche se è stata
annunciata proprio in questi giorni la volontà di istituire questa figura a
breve – né un censimento dei residenti con disabilità. Il palazzo sede
principale del Comune, infine, così come parte dei giardini e parchi pubblici,
non sono ancora pienamente accessibili a tutti. Infine, Torino dichiara di avere
stanziato nel 2018, poco più di 188 mila euro per interventi tesi a migliorare
l'accessibilità per tutti, cominciando dall’eliminazione delle barriere
architettoniche.
Dopo
la tappa piemontese, il viaggio del Treno Verde prosegue verso Milano, per
l'ultima tappa del tour che, a partire dallo scorso 18 febbraio, ha toccato già
11 città italiane. A bordo ci saranno come sempre le migliori esperienze
italiane impegnate sul fronte della sostenibilità ambientale, come il consorzio
Ecopneus,
partner principale del Treno Verde; i partner sostenitori Enel
X
e Ricrea;
i partner Bosch,
Iterchimica,
Montello, Valorizza (brand
di Sma e Gemmlab); i partner tecnici Con.Tec,
Ecoplus, 100% Campania - Formaperta
e come le esperienze dei partner start up Lime
e Movecoin.
Media partner del tour del convoglio ambientalista sono la Nuova
Ecologia
e QualEnergia.
Gli allestimenti delle carrozze sono stati curati, invece, dall'Accademia
delle Arti e nuove tecnologie
di Roma.
Ufficio
stampa Treno Verde: +39 349 197 95 41 - trenoverde@legambiente.it
Il
Treno Verde è una campagna di Legambiente
e Ferrovie dello Stato
Italiane con
il patrocinio del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
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