martedì 5 maggio 2015

LA NOSTRA SALUTE: L'UNICA VERA GRANDE OPERA MAI REALIZZATA


Nel corso del convegno #FUORIDALTUNNEL, tenutosi lo scorso 21 marzo ad Arquata Scrivia, sono emersi molti aspetti interessanti  in merito al concetto di Grande Opera. La logica perversa che spinge la classe politica verso questo tipo di investimenti compromette molti diritti fondamentali di noi cittadini: dall'esclusione pressoché totale delle comunità dal dibattito in merito alle priorità di investimento del denaro pubblico e di svilupppo del territorio, allo smantellamento del principio di solidarietà e del concetto di bene comune e di  patrimonio pubblico, fino ad arrivare alla privazione della libertà di circolazione e alla militarizzazione del territorio come accade in Val Susa e come è accaduto purtroppo anche nelle nostre valli.

Tra i vari aspetti affrontati nel dibattito, il dottor Valerio Gennaro ha esaminato anche il problema del diritto alla salute: l'Italia è il paese europeo dove è più marcata la riduzione dell'aspettativa di vita sana. Le cause sono riconducibili non solo al tipo di alimentazione e al ritmo frenetico che caratterizza la nostra quotidianità ma anche agli inquinanti ambientali a cui siamo esposti.


Le tabelle sono elaborate da Eurostat, l’ufficio statistico della Commissione Europea. I dati sono quelli forniti direttamente dai singoli Stati membri ed elaborati dall’istituto comunitario per monitorare il livello di longevità e degli anni di vita sana nei 27 Paesi dell’Unione. Vengono forniti un indicatore quantitativo (quanto si vive) e uno qualitativo (fino a che età si vive senza avere disabilità o malattie che ostacolano le attività quotidiane).
Sul fronte della quantità la curva è in crescita più o meno costante da ormai mezzo secolo. Se nel 1960 la vita media in Europa era di 69 anni, nel 2009 ha superato i 78.  In Italia l’aspettativa, dai 75 anni del 1985 (prima rilevazione Eurostat per il nostro Paese), è cresciuta fino agli 82 del 2008 (valore medio tra i 79 per gli uomini e gli 84,5 per le donne).
Per quanto riguarda invece la qualità, per il nostro Paese, le notizie positive si fermano al 2003.

Ricordiamo che l'Articolo 32 della nostra Costituzione recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.."

Purtroppo questa è la Grande Opera che nessun partito reclama: dovremmo essere noi cittadini a pretendere dai nostri Amministratori che, prima di investire in opere che compromettono ulteriormente la nostra qualità di vita e dell'ambiente in cui abitiamo, si adoperirino per inventire il trend di riduzione dell'aspettativa di vita sana.

Qui di seguito riportiamo un articolo del Dottor Gennaro in cui si introduce il concetto di referto epidemiologico: uno strumento utile ai nostri Anmministratori per capire il livello di salute dei cittadini e quindi per formulare con maggiore consapevolezza le proprie scelte e politiche di gestione della comunità e del territorio. 



E invece nel nostro territorio accade questo:


Controlli su eventuali rifiuti nelle cave: a Tortona si e ad Alessandria no?

faldeprofonde-alessandria-spessore Pochi mesi fa nella cava Castello Armellino, quando stava per iniziare l’arrivo delle terre e rocce da scavo del Terzo Valico, Cociv ha improvvisamente rinunciato all’uso della cava e, in un intreccio ancora da ricostruire completamente, il comune di Tortona ha chiesto ad Arpa di controllare che in quella cava non fossero già presenti dei rifiuti. È stato fatto uno scavo, sono stati trovati dei rifiuti, la cava è stata sequestrata dal Tribunale e le terre da scavo sono finite da un’altra parte.Leggi tutto sul sito www.faldesicure.org






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