martedì 11 marzo 2014

Rassegna stampa

da "Il Piccolo" dell' 11 marzo 2014 

Sul Terzo Valico decida l’UE

Richiesta di Legambiente Vallemme per bloccare i lavori di scavo

Dopo il ricorso al Tar del Lazio avanzata dall'associa­zione Amici delle ferrovie e dell'ambiente, dalla val Lemme parte un'altra controffen­siva contro il Terzo valico, questa volta intrapresa dal circolo Legambiente Vallem­me, i cui esponenti hanno scritto al commissario al­l'Ambiente dell'Unione Euro­pea, Janez Potocnik, chieden­do un intervento sulla situa­zione che si è venuta a creare all'interno del sito di impor­tanza comunitaria Capanne di Marcarolo, che nel territo­rio di Voltaggio comprende1 l'ex cava Cementir. «Il progetto esecutivo -spiegano gli attivisti - prevede di depositare 1,3 milioni di metri cubi di smarino, scava­to nel vicino cantiere opera­tivo. Un ammasso di rocce e terra che proprio nei giorni scorsi ha cominciato a prendere forma e che arriverà a es­sere non distante dal torrente Lemme, dove vivono specie protette a livello europeo e dove è prevista una scogliera di 400 metri a sostegno del deposito». Qual è l'obiettivo della let­tera? «Al commissario Potoc­nik chiediamo di intervenire poiché, a nostro avviso, nes­sun ente, né il Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, né la Regione Piemonte, ha redatto la valutazione di inci­denza prevista dalle norme europee e dalla legge italiana che le ha recepite. Questo stu­dio serve a stabilire quali sa­ranno gli effetti per l'habitat naturale dell'intervento previsto ma nulla del genere, no­nostante le richieste di docu­mentazione da noi avanzate e rimaste finora inevase, risulta essere agli atti. La Regione ha risposto fornendo solo docu­menti riferiti al progetto pre­liminare del Terzo valico, ri­salente al 2003: il Cociv for­niva le sue valutazioni sulle ricadute del progetto di depo­sito ma non risulta che la Re­gione le abbia accolte o boc­ciate. Senza dimenticare che il progetto di deposito è stato successivamente modificato. Il Parco Capanne di Marcaro­lo, diventato successivamente gestore del sito di interesse comunitario, prima ha rispo­sto che non risulta nessuna valutazione di incidenza, poi, in fretta e furia, solo dopo la nostra richiesta, ha redatto un documento che non è lo studio richiesto dalla norma­tiva. Infine, nel piano cave ap­provato dalla Regione a di­cembre, si cita una imprecisa­ta valutazione di incidenza del 2005 (non più del 2003) senza alcun riferimento (nu­mero di protocollo, data, ente emanatore)». «Una situazione - conclu­dono i membri del circolo Legambiente Vallemme - che a nostro avviso dimostra una grave violazione delle regole che sono alla base della de­mocrazia e che va quindi po­sta all'attenzione di chi ha i-stituito il sic, facente parte della Rete natura 2000».
Nel qual caso la richiesta di intervento del commissa­rio all'Ambiente dell'Unione Europea, Janez Potocnik, ve­nisse accolta, ci sarebbe il ri­schio di una procedura di in­frazione nei confronti dell'I­talia da parte dell'Unione Eu­ropea.
LA.

da "La Stampa" dell' 11 marzo 2014 

TERZO VALICO. AUTOMEZZI DIRETTI AI CANTIERI DI VOLTAGGIO E DI LIBARNA 
Lite sui camion nel centro abitato
I mezzi pesanti passano da Serravalle e Gavi, ma il Piano del traffico prevede l’uso dell’A7

Giampiero Carbone

I camion del Terzo valico passano dentro Serravalle Scrivia nonostante il Piano del traffico preveda l’utilizzo dell’autostrada A7, per la quale mancano però le autorizzazioni. Gli automezzi sono quelli della ditta Franzosi di Tortona, che trasportano ghiaia al cantiere di Voltaggio. Inoltre, attraversano l’abitato anche i mezzi d’opera diretti al cantiere di Libarna, ancora da allestire.
I consiglieri di opposizione Elio Pollero e Walter Zerbo si sono rivolti al sindaco Alberto Carbone per segnalare la situazione e chiedere spiegazioni sul transito in via Berthoud e via Roma.
Spiegano dal Comune: «L’ordinanza prefettizia in vigore per Serravalle esclude i mezzi pesanti ma non quelli d’opera, come quelli per il Terzo valico. Stiamo però studiando un provvedimento per imporre il divieto anche a questi, visto che il Piano del traffico dell’alta velocità prevede l’utilizzo della A7 con uscita al casello di Vignole per raggiungere i cantieri di Arquata, Serravalle e di Voltaggio. Manca però ancora l’ok per il transito sull’autostrada. Stiamo valutando la situazione con la Franzosi in attesa che la Regione fornisca l’autorizzazione per l’uso della A7».
Dal municipio ricordano inoltre che «non è ancora chiaro neppure l’utilizzo della nuova strada 35 ter tra Novi e Serravalle per i mezzi del Terzo valico».
Anche il centro di Gavi è interessato dal transito dei camion della Franzosi, provenienti probabilmente da Basaluzzo, dove l’impresa tortonese possiede un sito di prelievo di ghiaia dal Lemme. Anche in questo caso non è in vigore nessun divieto ma il Piano del traffico non prevede il passaggio in via Mameli. Il Cociv, interpellato sulle due situazioni, non rilascia commenti.
Intanto, oggi pomeriggio i sindaci dei Comuni interessati dal Terzo valico sono stati convocati a Roma dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi per fare il punto della situazione. Lupi sarà ad Alessandria venerdì per il convegno sull’alta velocità organizzato dalla Cisl.
 


 

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