Un’altra estate è
trascorsa e, complice forse la macchina burocratica e/o il momento politico
turbolento, nulla si sa ancora del progetto di riqualificazione del torrente
Lemme, nel tratto che costeggia il deposito di smarino del Terzo Valico,
localizzato nell’ex cava Cementir,
parte del sito Natura 2000, in comune di Voltaggio.
Il nostro Circolo ha ripercorso l’annosa
questione a partire dal proprio esposto presentato il 27 febbraio 2015, in
risposta al quale ha ottenuto pochissime vaghe risposte e rassicurazioni,
ancora disattese: la relazione qui pubblicata descrive bene quanto non avrebbe
dovuto accadere e invece è accaduto..
Premessa
Nell'ambito della realizzazione
della tratta Terzo Valico dei Giovi, il relativo progetto esecutivo predispone il
deposito di materiale proveniente dallo smarino del tunnel ferroviario
all'interno della ex cava Cementir, parte del sito
Natura 2000, in comune di Voltaggio.
A protezione di tale deposito, il progetto prescrive,
all'elaborato IG51 01 E CV RI DP04 00 003_A01, la realizzazione, da parte del General Contractor Cociv, di
una scogliera in massi di cava in sponda sinistra del torrente Lemme, senza modifica alla quota di fondo
alveo (punto 5.1, pag.17) : tale opera
necessita della predisposizione in alveo di una pista provvisoria di altezza di
cm 50 rispetto al fondo alveo (punto 6 - opere provvisionali in alveo, pag.24)
e larghezza di 3 metri. La distanza dalla linea di sponda indicata nel progetto
esecutivo deve essere di circa 8-10 metri.
Questo intervento viene indicato eufemisticamente come progetto di
riqualificazione ambientale Val Lemme
Cronistoria dell’intervento
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Figura 1: Alveo del Lemme prima della “riqualificazione
ambientale”.
Questo tratto di fiume lambisce il SIC-ZPS Capanne di Marcarolo
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I lavori di “Riqualificazione ambientale” iniziarono nell’estate del 2014. Si presentarono subito alcune difficoltà a seguito di ripetuti eventi meteorologici, non ultima l’alluvione dell’ottobre 2014, che costrinsero Cociv a ripristinare più volte i massi utilizzati per la scogliera che il fiume ingrossato trascinava a valle.
In data 27 febbraio 2015, il nostro circolo presentò un esposto al fine di evidenziare le difformità di realizzazione della scogliera in sponda sinistra del torrente Lemme a protezione del deposito di smarino proveniente dai cantieri di scavo del Terzo Valico dei Giovi.
Destinatari dell’esposto furono: la Procura
della Repubblica di Alessandria, il Comando Carabinieri –Nuclei Operativi
Ecologici, l’allora Corpo Forestale - stazione di Gavi, l’ Autorità di Bacino del
Fiume Po, la Regione Piemonte-Settore Aree naturali protette, la Direzione
Regionale Opere pubbliche e l’ Ufficio Decentrato e Difesa Assetto
Idrogeologico di Alessandria, ARPA
Piemonte Direzione generale, ARPA Piemonte – Dip. Alessandria e l'allora Ente di gestione del Parco naturale
delle Capanne di Marcarolo,
L'esposto denunciava il grave danno, arrecato al
Torrente Lemme e all'intero habitat ad esso circostante, per la mancata
osservanza, da parte di Cociv, delle prescrizioni previste dal progetto
esecutivo: tra gli elementi evidenziati, la pista realizzata non rispettava
l'altezza di 50 cm, la relativa larghezza era visibilmente superiore ai
3 metri e non manteneva la distanza dalla sponda prevista nel progetto. Inoltre non si era proceduto, come prescritto dal
progetto, per tratti successivi di 10 metri da monte verso valle bensì da valle
verso monte con un ininterrotto fronte di scavo, non rispettando la modalità
operativa del tipo cuci-scuci al fine di minimizzare il tempo di apertura del
fronte di scavo.
Tale procedura,
secondo il nostro parere, aveva causato una forte erosione della sponda
sinistra del torrente
Ci preme ricordare, in particolare, quanto
contenuto nel suddetto esposto: "l'esecuzione in difformità rispetto alle
prescrizioni impartite all'esecutore in sede di progettazione esecutiva integra
fattispecie penalmente rilevante, e, segnatamente, il reato p.e.p. dall'art.
734 C.P. (Deturpazione di Bellezze Naturali) e la concorrente fattispecie di cui all'art. 181, D.Lgs. n. 42/2004.
Si rammenta
in proposito infatti che, ai sensi dell'art. 142 D.Lgs. 42/2004 “Sono comunque di interesse
paesaggistico e sono sottoposti alle disposizioni di questo Titolo: c) i fiumi,
i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico
delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, […] e le
relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”.
Tali beni –
in ragione del regime di tutela generalmente accordato dalla norma che precede,
possono essere manomessi esclusivamente previa autorizzazione dell'Autorità
Competente e, comunque (una volta ottenuta l'autorizzazione) in conformità a
tale titolo, poiché, ai sensi del citato art. 181, “1. Chiunque, senza la prescritta autorizzazione o in difformità di essa,
esegue lavori di qualsiasi genere su beni paesaggistici è punito con le pene
previste dall'art. 44, lett. C), del D.P.R 6 giugno 2001, n. 380” (ossia, l'arresto fino a due anni e
l'ammenda da 15.493 a 51.645 euro)-.....omissis…
In data 18 marzo 2015 il dipartimento Geologia,
Dissesto, Ambiente e Natura di Arpa Piemonte rispondeva al nostro esposto
informandoci che:
…..
In data 25 marzo 2018, il segretario generale
dell’Autorità di bacino del fiume Po ci rispose informandoci che la stessa Autorità non ha alcuna
competenza in materia di progettazione e realizzazione di opere di
qualsiasi tipo né esercita funzioni di controllo su Enti e/o amministrazioni
competenti alla progettazione e realizzazione di tali interventi
Da allora il nostro
circolo non ha più ricevuto notizia di alcun provvedimento e/o azione intrapresa
da qualcuno dei destinatari dell'esposto; nel frattempo, la scogliera è stata terminata con modalità differenti
da quanto previsto dal progetto esecutivo e andando a interferire anche
sulla sponda destra del Lemme.
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Figura 2: La stessa inquadratura dell’Alveo del Lemme della figura 1, dopo la "riqualificazione".
L'immagine evidenzia l'intervento in sponda destra
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A gennaio 2018 Cociv presentò un progetto relativo alla sistemazione
dell’alveo del torrente Lemme e al ripristino delle briglie esistenti nel
tratto prospiciente il deposito DP04 in Comune di Voltaggio (ex cava Cementir).
Nella relazione illustrativa, lo stesso Cociv ammise le
difformità con cui la scogliera è stata realizzata rispetto al progetto
esecutivo del 2014 :
....omissis
....."A seguito dei lavori di
realizzazione della scogliera in massi, a protezione della sponda sinistra del
T. Lemme, effettuati nel corso del 2015, la
geometria dell’alveo del corso d’acqua è stata sensibilmente modificata,
secondo modalità differenti rispetto a quelle previste dall’originario progetto
esecutivo del 2014.
In
particolare, è stato parzialmente
demolito il sistema di soglie esistente, con conseguente modificazione
locale del profilo del fondo alveo, ed in generale si è verificata una
movimentazione del materiale di fondo per un tratto di lunghezza totale di
circa 400 m, a partire da circa 120 m immediatamente a monte delle soglie."
(NdR: ricordiamo che, a parere del nostro circolo, la difformità
integra “fattispecie penalmente rilevante, e, segnatamente, il reato p.e.p.
dall'art. 734 C.P. Deturpazione di Bellezze Naturali, vedi testo esposto sopra
menzionato)
Il 19 marzo 2018, con la consulenza tecnica del Dott. Luca
Ciuffardi, presentammo alla Regione Piemonte –Direzione Opere pubbliche Settore
tecnico regionale, all’Ente Aree Protette Appennino piemontese e ad ARPA
Piemonte –Dipartimento di Alessandria, le nostre osservazioni e proposte in merito al progetto proposto da Cociv di
mitigazione del grave danno arrecato al torrente e al circostante paesaggio,
certi che codesti Enti ponessero la massima attenzione al recupero e al
ripristino di quest’area del Sic, così duramente compromessa.
Il 14 maggio 2018 l’Ente Aree protette dell’appennino piemontese
ci diede riscontro, informandoci che:
“...omissis..si specifica come il nuovo
Progetto di ripristino ambientale post operam del Torrente Lemme presso il DP04
della tratta AV/AC del Terzo Valico dei Giovi, riproposto a seguito del parere
fornito in ambito endoprocedimentale da questo Ente con il supporto di ARPA
Piemonte, sarà presentato da COCIV al citato Settore Tecnico Regionale AL-AT al
fine dell’ottenimento dell’Autorizzazione Idraulica.
In tal senso l’Ente di gestione
provvederà per quanto di competenza, ricevuto il nuovo progetto, a esprimersi
nell’ambito del suddetto procedimento.”
Da ciò deducemmo che il progetto proposto da Cociv a gennaio
2018 venne rigettato.
Da allora
non abbiamo più ricevuto nulla: nel frattempo la Natura sta provvedendo da sola
a riqualificare il torrente Lemme
Sull’argomento: https://www.giornale7.it/il-parco-non-si-fida-del-cociv-esposto-allue-se-non-sistema-il-lemme/
Nota: le
immagini pubblicate sono state scattate dal circolo Legambiente Val Lemme