lunedì 23 luglio 2018

PASTURANA, 30 SETTEMBRE 2018 - CURIOSANDO INTORNO ALLA ZUCCA ....

🎃  La zucca e la musica  🎼 🎵  🎶

Sapevate che la nostra protagonista ha uno stretto legame con il mondo della Musica?
In particolare, con le zucche si ricavano alcuni strumenti musicali. Eccone un esempio:





Cucurbit Flute

Dal sito di Wikipedia:

Lo hulusi (tradizionale: 葫蘆絲; semplificato: pinyin: húlúsī) è un aerofono ad ancia libera originario della Cina. Si tiene verticalmente ed è composto da tre canne di bambù inserite in una zucca, che ha l'uso di somiere per l'aria; la canna centrale ha genericamente sei buchi e le altre due fungono da bordoni. In alcuni hulusi, una delle due canne ha spesso una semplice funzione ornamentale. La canna di bordone ha un buco che può essere occluso per bloccarne l'effetto. Alcune configurazioni alternative della foratura - nell'ambito dell'estensione[1] o delle tonalità, mediante chiavi - rendono lo hulusi capace di avvicinarsi alle sonorità di un clarinetto o di un oboe.
Lo hulusi è originario della provincia cinese dello Yunnan e appartiene alla tradizione del popolo Dai. Oggi è suonato un po' in tutta la Cina ed esistono alcune città, come Tianjin, che raggiungono l'eccellenza nella manifattura di questo strumento. È costruito secondo lo stesso principio strutturale dello hulusheng, un organo a bocca con somiere di zucca. Un altro strumento con un suono simile nella tradizione musicale cinese è il bawu.

Il nome deriva dalla commistione delle parole cinesi hulu (zucca) e si (seta, in riferimento alla morbidezza del suo suono). In lingua Dai viene chiamato bilangdao.

Dalle zucche lagenarie poi, gli esseri primitivi ricavavano degli strumenti simili alle maracas e ancora oggi tali zucche vengono utilizzate per realizzare il berimbau, usato nella capoeira, il balafon dell'Africa sud-sahariana, composto da calebasses di diverse dimensioni, alcuni tipi di tamburi e il cosiddetto 'pianoforte a pollice', un idiofono a pizzico diffuso in tantissime regioni del mondo e conosciuto con diversi nomi: sanza o sansa o zanza (che significa “ legno”, in lingua Bantu – o in arabo sang, “cembalo” – quello che preferite) è probabilmente il termine più diffuso in Occidente per descrivere lo strumento. In Africa, data la sua diffusione, è conosciuto con un gran numero di nomi differenti – solo per citarne alcuni: m’bira (Zimbabwe), obudongo (Uganda), likembe (Zaire), Chitata (Mozambico). È molto diffuso anche nel Golfo di Guinea, nelle Antille, in Guyana, in Brasile e altre zone dell’America latina. Qui fu introdotto dagli schiavi africani e viene chiamato kalimba, lulimba, pokido o lukeme.). E alla Kalimba è dedicato un notissimo brano di Tony Esposito del 1984, dedicato proprio a tale strumento.



Venite a Pasturana il 30 settembre 
e immergetevi nel grande mondo della Zucca 🎃!

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