Poiché nessun politico, nessun parlamentare, nessun consigliere regionale né provinciale, nessun Sindaco, nessun Prefetto ha ritenuto necessario e doveroso chiedere conto di quanti soldi pubblici vengono gettati per un'opera definita inutile dallo stesso Commissario al Terzo Valico, abbiamo sentito il dovere di farlo noi cittadini.

- PIEMONTE E VDA
- OVADESE E VALLE STURA
- VAL LEMME


Alessandria No Amianto dal Terzo Valico
Voltaggio, 12 giugno
2017
Spett.le Corte dei Conti Procura Regionale del Piemonte
Via
Bertola, 28
10122
Torino
C.A.:
dott. Giancarlo Astegiano
Trasmissione via Pec
Oggetto: Linea ferroviaria AV/AC Milano-Genova, tratta Terzo Valico dei Giovi – Richiesta
accertamenti
Omissis
...............
Ill.mo
Procuratore,
in riferimento all’ Opera in oggetto, con
il presente esposto-segnalazione si intende sottoporre all’attenzione della
Procura Regionale della Corte dei Conti i fatti di seguito riportati, allo
scopo di consentire la verifica dell’eventuale sussistenza di responsabilità
connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la corretta
gestione delle risorse pubbliche.
PREMESSO CHE
La ferrovia ad alta velocità/alta
capacità Tortona/Novi Ligure-Genova, conosciuta anche come “Terzo valico dei
Giovi”, è una linea in costruzione, finalizzata a creare un terzo collegamento
tra il porto di Genova e l'entroterra padano: è stata progettata nel 1991 ma il primo progetto venne respinto nel giugno
del 1994; il secondo nel maggio del 1998, il terzo venne bloccato dalla
Commissione ambiente con un pronunciamento interlocutorio negativo e una lunga
serie di integrazioni e modifiche assai ampia e articolata.
Il progetto riprende vita solo
grazie alla Legge Obiettivo, approvata nel 2001, che introduce variazioni nella
normativa per la valutazione ambientale di opere considerate
"strategiche" e il Terzo Valico viene inserito in queste.
La linea dovrebbe servire a
trasportare i container ad alta velocità, ma per quest’opera non è mai stata presentata un’analisi costi-benefici
pubblica (vi
è solo un documento redatto dal General Contractor) né è stata mai indetta
una gara d’appalto, al contrario di quanto previsto dalla normativa europea.
Viene annoverata tra le opere strategiche per
l'interesse nazionale sulla base di previsioni di incremento del traffico
portuale che negli anni sono state smentite nei fatti: rispetto
a quanto previsto nel 1991, oggi il porto di Genova tratta circa 2.000.000
TEU/anno. Di questi il 60% va verso nord (circa 1.200 TEU/anno).
Le attuali linee potrebbero
quindi trasportare il 100% degli attuali TEU gestiti nel porto di Genova,
mentre in realtà meno dell'8% dei TEU sono inviati via ferro: dunque le linee
esistenti sono ampiamente sottoutilizzate.
La realizzazione dell'opera, il
cui limite di spesa massima è di 6,2 miliardi (vale a dire 98 M€/km per 63 km
comprese le diramazioni), a cui si dovranno aggiungere i costi non preventivati
per la gestione dell’amianto, ha avuto l'avvio nel novembre del 2011 e dovrebbe
terminare nel 2021.
La nuova linea si sviluppa
complessivamente per 53 km, di cui 37 km in galleria e interessa 12 comuni
delle province di Genova e Alessandria a cui si aggiungono i Comuni nel cui
territorio gravano le cave di abbancamento dello smarino.
CONSTATATO
CHE
il processo di costruzione di
tale opera è stato anche contaminato da infiltrazioni mafiose e reti di corruttela nonché segnato da gravi
inadempienze e omissioni
CONSIDERATO
CHE
·
In data
11.05.1991, il quotidiano “Il sole-24 ore” riportava le Dichiarazioni ufficiali
dell’Amministratore straordinario Lorenzo Necci:
“Dopo
l’ok del ministro dei trasporti che ha autorizzato l’Ente FS a perfezionare le
strutture organizzative del sistema A.V., circa l’eventuale concessione al
consorzio privato Co.C.I.V. (Collegamenti Integrati Veloci) della linea veloce
MI-GE, Necci non nega che la
Milano-Genova sia stata una carta di scambio per avere il via sulla TAV;
aggiunge inoltre che le FS non hanno alcun dato reale che conforti la
fattibilità della linea”.
·
In
data 6 aprile 2017, il Commissario Iolanda Romano, nel corso dell‘incontro da lei stessa organizzato ad Alessandria, intitolato “Gestione del rischio amianto
nel territorio del Terzo valico – la parola ai tecnici”, così rispondeva a una
domanda posta dal pubblico: “Poi il commissario ha risposto all’ultimo
quesito (di Domenico Di Filippo, M5S: «Progettato 30 anni fa, il Terzo valico è
ancora attuale?») ammettendo che «sull’opera fu condotta un’analisi
costi/benefici insufficiente ed è sovradimensionata».
Alla luce dei fatti sopra esposti, si
richiede un accertamento al fine di verificare la congruità dell’opera e se sia
ravvisabile un danno erariale e/o siano da rilevarsi irregolarità nella
gestione del denaro o del patrimonio pubblico per la realizzazione di un’opera
dichiarata inutile dallo stesso Commissario governativo e se vi siano gli
estremi per un’eventuale citazione in giudizio dei presunti responsabili.
Ai sensi degli artt. 406 e 408 c.p.p.
si chiede di essere informati presso il seguente domicilio del Presidente del
circolo “Legambiente Val Lemme, Casa Certosini 76 – Voltaggio (Al), tramite Pec
al seguente indirizzo legambientevallemme@pec.it, oppure via e-mail legambiente.vallemme@gmail.com,
su eventuali richieste di proroghe delle indagini preliminari o eventuali
richieste di archiviazione.
....
Omissis
Certi
di un vostro sollecito riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Legambiente Onlus
Legambiente Piemonte e VdA
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Pro Natura Piemonte
Legambiente Val Lemme legambiente.vallemme@gmail.com |
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Legambiente Ovadese e Valle Stura
info@ambienteal.it
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L’Altra Campomorone
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Alessandria No Amianto dal Terzo Valico
Alnoamiantodalterzovalico@gmail.com
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