Asti,
27 marzo 2017 Comunicato
stampa
Ferrovie,
Legambiente chiede tempi certi
per la riapertura
delle linee piemontesi sospese
“Cambiare le priorità infrastrutturali è un’urgenza. La Regione investa sui
treni pendolari, nell’interesse dei cittadini e con vantaggi non solo in
termini ambientali ma con ricadute positive sull’occupazione e sul turismo”
Appuntamento questo
pomeriggio a bordo del Treno Verde in sosta ad Asti
Sono 165 mila i
pendolari piemontesi che ogni giorno prendono il treno per spostarsi per
ragioni di lavoro o di studio. Dal 2011 si è assistito a un calo di circa il
9,5%, una diretta conseguenza dei tagli al servizio ferroviario regionale che
dal 2010 ad oggi hanno portato alla soppressione di intere linee con un taglio
complessivo del servizio pari all’8,4%. Riattivare le tratte ferroviarie
piemontesi chiuse, serve innanzitutto per offrire nuovamente un servizio degno
di tale nome ai pendolari. Ma queste tratte rappresentano anche un importante
patrimonio paesaggistico e culturale che merita di essere valorizzato e sono
un’opportunità preziosa per avviare e incentivare una riconversione sostenibile
all’insegna di un turismo di qualità.
Di questo si
parlerà oggi pomeriggio ad Asti in occasione del passaggio del Treno Verde
in sosta al binario 1 fino a domani, martedì 28 marzo. All’incontro dal
titolo “Ferrovie Unesco:
sviluppi della proposta per la riapertura delle linee ferroviarie piemontesi
sospese” parteciperanno:
Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Paolo Milanesio, staff Assessorato
regionale ai Trasporti; Giovanni Currado, amministratore delegato di
INFRA.TO; Marco De Vecchi, presidente
dell’Osservatorio del Paesaggio Astigiano; rappresentanti delle associazioni dei pendolari.
“Chiediamo alla Regione di invertire
finalmente il trend negativo degli ultimi anni che ha visto la chiusura di
linee importanti, aumenti vertiginosi delle tariffe e un’emorragia di pendolari
– afferma Federico Vozza, vicepresidente
di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta –. Occorre aumentare gli
investimenti sul trasporto ferroviario pendolare dando tempi certi per la
riapertura delle linee tagliate perché puntare sui treni pendolari è
nell’interesse dei cittadini, con vantaggi non solo in termini ambientali in
una regione che continua a vivere una situazione critica per lo smog, ma anche
di attrattività delle nostre città e dei territori, con ricadute positive
sull’occupazione e sul turismo”.
Per cambiare
questa situazione occorre aumentare l’offerta di treni sulle linee, in
particolare in quelle urbane più utilizzate dai pendolari e laddove sono stati
cancellati o ridotti i collegamenti in questi anni. Regione e Governo centrale
devono poi finalmente comprare treni, come succede in tutti gli altri Paesi
europei, cambiando le priorità infrastrutturali. Nel nostro Paese si è
investito e si continua a investire su grandi infrastrutture stradali ed
autostradali e sull’alta velocità ferroviaria relegando le risorse residue agli
interventi sulle linee ferroviarie regionali. Sono i numeri di coloro che
prendono il treno ogni giorno a far capire l’importanza di invertire questo
processo: 160 mila passeggeri sulle Frecce, 25 mila su Italo, 40 mila su
Intercity, oltre 2 milioni e 800 mila sui treni regionali, 2 milioni e 650 mila
sulle metropolitane.
Tra le linee
chiuse a seguito dei tagli decisi dalla Regione Piemonte quella di Casale
Monferrato, con la linea per Vercelli e quella per Mortara. Fino a pochi anni
fa da Casale Monferrato si poteva andare a Vercelli in 18 minuti, con diversi
collegamenti diretti al giorno, e si poteva andare a Mortara in 25 minuti,
anche qui con diversi collegamenti attraverso una linea diretta. Oggi ci
vogliono fino a due ore in entrambe le direttrici perché costretti a cambi. In
alternativa ci sono i pullman, comunque più lenti del servizio treni che
esisteva fino a pochi anni fa.
“Da tempo,
insieme ai sindaci e ad altre associazioni, chiediamo la riapertura delle
tratte chiuse, prime fra tutte appunto la Asti – Alba, Asti – Casale e Castagnole
– Alessandria – dichiara Angelo Porta,
presidente di Legambiente Valtriversa -. Parliamo di linee importanti per i
pendolari del basso Piemonte, da alcuni anni tagliati fuori dal circuito
regionale del trasporto su ferro. È un’occasione che non possiamo perdere,
anche per dare slancio ai territori Unesco delle Langhe e il Monferrato”.
A gennaio
scorso la Camera dei Deputati ha inoltre approvato in prima lettura il progetto
di Legge per l'istituzione di ferrovie turistiche e definisce un primo elenco
di tratte ferroviarie da valorizzare. Si tratta di percorsi costruiti tra la
fine dell’ottocento e i primi del novecento che, oltre ad attraversare luoghi
ricchi di fascino e di storia, conservano, quasi intatti, importanti elementi
di archeologia industriale e ferroviaria, ponti e gallerie ancora in eccellenti
condizioni statiche, stazioni e magazzini dall’inconfondibile stile ferroviario
italiano: infrastrutture che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia
del nostro Paese e che vanno assolutamente tutelati. Tra queste la ferrovia
Ceva-Ormea in Piemonte.
Ufficio stampa Treno Verde
Luigi Colombo – trenoverde@legambiente.it - 347 412 6421
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