Associazione
di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 17.10.'16
Con la TAV
la deriva autoritaria è in atto da un pezzo.
Alla vigilia delle nuove ‘grandi scelte’ romane, Idra segnala con amarezza a Raffaele
Cantone il comportamento di Palazzo Vecchio: ignorata la cittadinanza, ignorati
i contributi tecnici indipendenti.
Dopo aver definito la vicenda TAV a Firenze “paradigmatica del peggio possibile in Italia”, il
presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffele
Cantone aveva incoraggiato ad agosto l’associazione di volontariato ecologista Idra, audita a Roma presso l’ANAC, a cogliere l’occasione storica che si profila con la revisione del progetto
annunciata dal sindaco di Firenze Dario Nardella.
Idra ha
raccolto l’invito, e ha scritto due volte in queste settimane al sindaco
Nardella, chiedendo udienza e proponendo
una metodologia per uscire dalla clamorosa impasse del Nodo TAV a Firenze: una proposta di approccio ispirata alla migliore prassi internazionale, di cui si
è fatto latore per l’Amministrazione comunale di Firenze il prof. Marco Ponti, ordinario di Economia
Applicata al Politecnico di Milano e membro della Società Italiana degli
Economisti dei Trasporti.
Ancora una volta, però, la richiesta di ascolto da parte di una
realtà attiva dal 1994 sul tema TAV è stata ignorata. Nessun riscontro da Palazzo Vecchio.
Così come nessun riscontro è arrivato dall’Osservatorio Ambientale per il Nodo
AV di Firenze, presieduto da un esponente dell’Amministrazione comunale di
Firenze, a una richiesta di documentazione inoltrata il 21 settembre scorso. “Constatiamo piuttosto – scrive Idra a Cantone - la perdurante prosecuzione dei
lavori nei cantieri della stazione Foster, a dispetto di ogni apparente buon
senso!”. E aggiunge: “Osserviamo che tale insistita mancata considerazione della società civile da parte
della politica si sta confermando proprio
mentre i responsabili delle precedenti fallimentari scelte progettuali sul
Nodo ferroviario di Firenze, FSI e istituzioni centrali e locali, ammettono di dover rinunciare a uno
sciagurato progetto di stazione, che però è già venuto a costare centinaia di
milioni di euro pubblici, al netto della cifra che sarà necessario
impiegare per la ‘riconversione’ a nuova destinazione della mega-voragine già
scavata e impermeabilizzata, e della cifra che servirà a quanto meno mitigare
nei prossimi decenni l’impatto consumato sulla falda acquifera, i cui effetti
incombono minacciosamente sul soprastante tessuto urbano”.
Nella missiva al presidente dell’ANAC, c’è spazio anche
per un’osservazione sul tema di massima attualità politica: “Riflettevamo sul fatto che oggi il
dibattito politico e sociale pare incentrarsi sul referendum costituzionale, i
cui esiti rischiano di evocare – secondo alcuni - derive autoritarie. Non
intendiamo entrare nel merito, in questa sede. Osserviamo solo che la deriva autoritaria, saldata a un
manifesto mal governo della cosa pubblica e all’indifferenza per gli impatti
ambientali delle scelte progettuali, è già ampiamente in corso da lunga pezza,
come tristemente attesta la vicenda delle cantierizzazioni TAV a Firenze, in
Toscana e altrove in Italia”.
Così conclude Idra
a proposito dell’imminente vertice a Roma sulla TAV a Firenze: “Sembra profilarsi dunque l’adozione,
domani, di una scelta – quale che sia -
ancora una volta avulsa, nel metodo e nel merito, dal confronto con la
cittadinanza”.
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