lunedì 25 luglio 2016

USI E ABUSI DEI PESTICIDI IN AGRICOLTURA

Bevo solo Sano e Cortese, pleazzz...

Continua la campagna di informazione Com'era ...gialla la mia valle sul tema de pesticidi in agricoltura.
L'argomento è particolarmente sensibile nelle zone agricole dedicate alle monocolture. Per comprendere la gravità del fenomeno, pubblichiamo alcuni contributi che provengono dall'area veneta di produzione del Prosecco e dall'Appennino laziale, zona di produzione delle castagne.
In entrambi i casi si rileva quanto certi rimedi siano peggiori dei mali che dovrebbero curare, a gran danno della salute dei cittadini e dell'ecosistema. Purtroppo un'agricoltura di tipo industriale, per la quale la qualità del prodotto è trascurata a favore della quantità e del profitto a tutti i costi, porta a tali storture. E le prime vittime sono gli agricoltori stessi, che manipolano e respirano in prima battuta tali prodotti: ricordiamo che la malattia di Parkinson e il carcinoma rinofaringeo sono stati riconosciuti dal legislatore francese come malattie professionali per gli agricoltori, con il decreto 2012-665 del 4 maggio 2012, pubblicato il 6 maggio 2012 
http://www.preventica.com/actu-enbref-maladie-parkinson-reconnue-professionnelle-agriculteurs-3300512.php



Dalla pagina Fb del Comitato Colli puri
 https://www.facebook.com/Comitato-Colli-Puri-Collalbrigo-Respira-507155822631174/?fref=nf#

Mamme e maternità nell’Inferno del Prosecco.
Caro Comitato,
ho un bambino di due anni dolcissimo, che amiamo con tutti noi stessi, e un’altra creatura è in arrivo. Purtroppo abbiamo avuto la sfortuna di comprare anni fa una casetta in mezzo ai vigneti. Abbiamo fatto e stiamo facendo enormi sacrifici per pagarla e per sistemarla, poiché era molto decaduta. Eravamo ignoranti in materia, e non sapevamo ancora quanto pericoloso fosse abitare attorniati dai vigneti. Quando usciamo in giardino a giocare o prendiamo la bici per un giro nei dintorni mi chiedo a cosa sto sottoponendo mio figlio, me stessa e il piccolo che ho in pancia……
Vedo che mio figlio, come ogni bambino, ha voglia di star fuori, correre, spingere la sua piccola carriola, ma io quando lo guardo mi sento felice a metà.
Ieri abbiamo chiamato la guardia forestale per farci spiegare bene quali sono i nostri diritti e loro -che sono stati molto gentili per la verità- ci hanno detto che quando vediamo che i "regolamenti" non sono rispettati dobbiamo chiamare il comando. Ma posso farlo 4 pomeriggi su 7? E quando torno a casa dal lavoro chi mi dice cosa hanno combinato i nostri vicini agricoltori fino a 5 minuti prima? E come la calcolo io la famosa "deriva"? È vita questa? È giusto?
Ovviamente la salute dei miei bambini è il mio primo pensiero ma in quanto donna so che anche il mio organismo è molto sensibile alle sostanze tossiche presenti nell'ambiente che mi circonda. E se accadesse qualcosa a me, comunque la vita dei miei figli sarebbe in qualche modo rovinata.
Ci siamo dati molto da fare in questi anni per promuovere la battaglia contro i pesticidi, ma poco o niente è cambiato e io sono affranta.
Faccio anche io l'agricoltrice, so per certo che esiste un modo di produrre sano e rispettoso per l'ambiente; in casa nostra entra solo cibo biologico ed è per questo che la rabbia verso la nuvola maledetta mi corrode, ogni giorno con sempre più forza, e non so dove questa continua tensione, terribile, mi possa portare. Sono sfinita.
Elena

Cara Elena, carissima famiglia.
Tu non sai quanto sono stato male dentro l’animo l’altro giorno quando sono venuto a fare le due riprese di cui in allegato. Quanto amore, quanta gioia, quanta cura in tutta quella casa, in quell’orto, nei vostri fiori. Che felice quel bimbo con la sua amichetta. Certo, è la gioia fatta persona, e ne ha tutto il diritto: c’è una vita meravigliosa che lo aspetta, che voi gli state costruendo. Ma poi quel ronzio terrorizzante si avvicina, e allora: “presto, tutti dentro!, chiudi le finestre!”
E la maternità, la tua maternità, che dovrebbe essere solo serenità e carezze. Dolci momenti, che si imprimeranno nel DNA del tuo piccolo che sta per venire in questo mondo. Una dolce attesa fatta di coccole e fiducia.
E invece…Invece i nostri sciagurati Sindaci ti regalano l’orrore: il pensiero, pungente, assillante, che, rimanendo a vivere lì, tuo figlio potrebbe non avere un futuro di salute, cui avrebbe pieno diritto.
Quegli extraterrestri arrivano bardati, coperti, con mascherine e caschi. Gettano in aria, ai quattro venti, il loro carico velenoso e se ne vanno. Sui sacchi dei pesticidi è stampato il teschio, cosa vorrà dire?, quella miscela che costringono a far respirare agli altri è veleno pericoloso, che contribuisce a creare e diffondere le peggiori patologie. Che possiamo fare? Ma perché le “Autorità” se ne lavano le mani? Dove sono le leggi che dovrebbero tutelare la “Pubblica Salute”? Per quanto ancora dobbiamo sopportare questa colpevole follia?
Quante mamme, lasciate sole con le loro famiglie, devono ancora gestire maternità di angoscia e lacrime? Quanti bambini stanno subendo il dolore che ne deriva?
Fabio Padovan


Per approfondimenti:
https://www.soilassociation.org/media/7202/glyphosate-and-soil-health-full-report.pdf 

Ricordiamo la petizione per fermare l'uso indiscriminato dei pesticidi in viticoltura, nata e sviluppata appunto a Revine Lago:



Ci spostiamo sui Monti Cimini dove l'impennata dell'uso dei pesticidi è dovuta alla diffusione del cinipide del castagno

Canepina - Con la scusa della lotta al cinipide, castagne avvelenate e morte ecologica sui Monti Cimini


Grondano veleni le foglie dei castagneti di Canepina e non solo. Notte e giorno, più di notte che giorno, vengono sparati sulle piante quintali di fitofarmaci e pesticidi di varie specie. L’obiettivo degli avvelenatori seriali dovrebbero essere il cinipide del castagno e gli altri parassiti che, negli ultimi anni, uniti a una congiunzione meteorologica sfavorevole, hanno pressoché azzerato i raccolti. 
Causando perdite per 7-8 milioni di euro l’anno solo a Canepina, una ventina nell’intero comprensorio dei Cimini. 

Ma in realtà rendono più confortevole l’habitat della micidiale vespa cinese e dei suoi ''complici'': balanino, cydia e via dicendo. La prima vittima delle nubi venefiche, infatti, è il torimus sinensis, il principale antagonista naturale del cinipide, che la Regione Lazio sta faticosamente tentando di inserire nell’ambiente, e gli altri antagonisti naturali già presenti, meno efficaci ma pur sempre utili. Insomma, con l’uso dei fitofarmaci e dei pesticidi i produttori di castagne stanno facendo harakiri. Un po’ come tagliarsi i ….

Ma l’elenco delle vittime dei veleni è assai più lungo. In prima linea ci sono i terreni circostanti, a volte di proprietà di gente che, avendo scelto di seguire i consigli degli esperti, punta tutto sulla lotta biologica. I venti, però, spingono le nubi venefiche in tutte le direzioni per un raggio di centinaia di metri. Le particelle, dannosissime per la salute, cadono sugli orti, tortati in gran voga con la crisi economica, sulle case, troppe case, spuntate come funghi prima della crisi economica, sebbene sotto le mentite spoglie di rifugi agricoli. E poi finiscono nelle sorgenti di cui è ricca l’area  e nelle falde di profondità. Spinte dal vento possono arrivare addirittura in paese: nelle scuole, nei negozi, nei bar.

E ancora: lo spargimento dei veleni, perché tali sono le sostanze irrorate, sebbene legalmente in commercio, fa strage della fauna locale, aumentando lo squilibrio naturale che permette agli insetti dannosi di proliferare. LEGGI TUTTO


Concludiamo con una bella notizia per le api e gli altri insetti impollinatori, nella speranza che l'esempio venga seguito a breve dagli altri paesi europei:

Une belle victoire ! Les pesticides tueurs d’abeilles sont enfin bannis de France

C’est tout en joie que la secrétaire d’État à la biodiversité, Barbara Pompili a annoncé après le vote : « la France se dote de principes renforcés, d’outils nouveaux et de mesures fortes pour favoriser une nouvelle harmonie entre l’Homme et la nature ». Effectivement, le texte accroît considérablement le pouvoir des agriculteurs soucieux de l’environnement et réduit – pratiquement — à néant la possibilité pour quiconque d’utiliser l’insecticide « tueur d’abeilles ». LEGGI TUTTO

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