Alcune associazioni, tra cui Legambiente, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro la riforma delle tariffe energetiche e hanno inoltre presentato due esposti: alla Commissione Europea contro la riforma delle bollette elettriche sancita dall’Autorità per l’Energia con la delibera 582/2015 ; al Garante della Concorrenza contro il blocco delle reti elettriche private previsto dall’articolo 12 della delibera 539/2015.
Comunicato stampa congiunto
Adusbef, Codici Associazione Consumatori, Greenpeace, ITALIA Solare, Kyoto Club, Legambiente e WWF
Nuove bollette elettriche: arrivano quelle della Befana. Più Carbone per tutti! Denuncia delle associazioni contrarie alla riforma delle tariffe elettriche dell’AEEGSI
A Parigi i leader sono tutti
chiamati a ridurre le emissioni e attuare politiche globali di
efficienza e razionalità al consumo. In Italia, nonostante le
dichiarazioni del premier Renzi sui risultati ottenuti dall’Italia in
materia di riduzione di emissioni, si sostengono i consumi dei
combustibili fossili grazie alla bolletta della Befana emanata dal
collegio presieduto da Guido Bortoni.
Annunciamo ricorso al TAR
Lazio e battaglia su tutti i fronti per difendere l’ambiente e le tasche
degli italiani dalla speculazione a favore dei termoelettrici e contro
rinnovabili ed efficienza.
Roma/Milano 3 dicembre 2015 – La delibera 582/2015 del 2 dicembre 2015, varata durante la COP21 di Parigi, istituisce in Italia il principio secondo il quale chi più consuma meno paga;
attraverso il bonus sociale, con un minimo contributo economico, si
disincentiva l’efficienza energetica per le fasce di popolazione meno
abbienti. Anziché spingerle a risparmiare energia si cerca di aumentarne
i consumi.La Bolletta della Befana non fa nient’altro che spostare i costi di rete da coloro che consumano molto a coloro che risparmiano energia. Senza valutare la congruità dei costi vengono riconosciuti ai grossisti e ai distributori di energia elettrica più soldi chiedendoli a chi risparmia sulla bolletta, con la scusa di incentivare
pompe di calore e piastre a induzione, cosa che si potrebbe fare con altri metodi. Il solito regalo alle lobby dei combustibili fossili.
L’Autorità distrugge così qualsiasi possibilità di risparmio e uso razionale dell’energia. Essa infatti avvia la graduale riforma delle tariffe applicate ai clienti domestici, a partire dal I°gennaio 2016 e che arriverà a regime il I° gennaio 2018.
Questa riforma costerà in media a ogni italiano circa 100 € all’anno, senza neppure la possibilità di risparmiare tramite comportamenti virtuosi. Pagheranno meno solo i grandi spreconi di energia, non importa se con nucleo familiare numeroso o meno, in quanto i costi saranno parametrati più alla potenza impegnata che all’energia consumata. Di seguito l’impatto sulle famiglie italiane:
Le associazioni scriventi hanno presentato solo pochi giorni fa una proposta alternativa che permette di stabilizzare la tariffa D1, ovvero la tariffa che prevede l’ottenimento di benefici sui costi di rete solo se si mette in atto un comportamento virtuoso. Si potrebbe così incentivare un qualsiasi intervento per efficientare i consumi, spingendo a non sprecare ma a usare con raziocinio l’energia. Questa proposta ha preso quindi il nome di “Tariffa proporzionale”.
Quella dell’Autorità è invece una riforma che aumenta i costi dell’energia elettrica, incoraggia il consumo di energia prevalentemente da fonti fossili prelevata dalla rete, pregiudica gli investimenti già effettuati per impianti di autoconsumo e per l’efficienza energetica, non è conforme né alla legge delega né alle direttive comunitarie, ma soprattutto non influenza per nulla il comportamento del consumatore, che non avrà alcun interesse nell’assumere comportamenti virtuosi.
Daremo battaglia su ogni fronte: annunciamo da subito un ricorso al TAR per stoppare una riforma dannosa per le tasche degli italiani, per l’ambiente e quindi per la salute.
Le associazioni ITALIA Solare, Progressi, Legambiente, Kyoto Club, Codici e Adusbef lanciano un appello al Ministero dello Sviluppo Economico contro la riforma delle bollette elettriche approvata il 2 dicembre scorso dall’Autorità per l’Energia: 2016 infatti, anziché pagare come ora in proporzione ai consumi effettivi, gli italiani pagheranno una quota fissa, a vantaggio di chi consuma di più e a svantaggio di chi risparmia energia e usa le fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico.
Si stima che le bollette per la maggioranza delle famiglie italiane saliranno del 10-30 per cento su base annua: oltre 1,5 miliardi di euro all’anno in più sulla bolletta degli utenti domestici, che andranno ai distributori e ai grossisti di energia elettrica.
FIRMA LA PETIZIONE #labollettagiusta
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