La natura è piena d'infinite ragioni che non furon mai in isperienza. Leonardo da Vinci, Codice I, 1492-1516
martedì 28 ottobre 2014
domenica 26 ottobre 2014
giovedì 23 ottobre 2014
L'IMPATTO DELL'UOMO SUI SISTEMI FLUVIALI
"I fiumi sono l'ambiente naturale maggiormente modificato dall'attività dell'uomo nei secoli".
Con questa citazione il dottor Tiziano Bo (Professore presso il dipartimento di scienze e innovazione tecnologica dell'università di Alessandria) ha aperto la conferenza a tema, tenutasi sabato 18 ottobre in casa Certosini di Voltaggio, sede del circolo Legambiente Val Lemme, promotore della serata.
Le ragioni che hanno portato il
circolo a contattare - lo scorso settembre - un esperto del settore traggono
origine dai continui interventi in alveo, accaduti e annunciati, in molti corsi
d'acqua della valle.
E' noto infatti che il Terzo
Valico Giovi (TVG), il parco eolico del monte Poggio ed il potenziamento del
metanodotto SNAM Novi - Pietralavezzara avranno un fortissimo impatto sul
territorio e sul torrente Lemme e affluenti.
Da qui le domande dei cittadini
in merito alle attività umane che influiscono sui corsi d'acqua, cui il
Professor Bo ha dato risposte chiare ed esaustive.
Il fiume, una massa di acqua che
scorre da monte verso valle è un complesso ecosistema che è stato ed è
continuamente oggetto di innumerevoli alterazioni, siano esse morfologiche,
biologiche, chimico/fisiche o idrologiche.
Dighe, escavazioni, continua movimentazione
di materiale in alveo, prelievi idrici, inquinamento, immissioni di pesci
alloctoni, sono solo alcune tra le pressioni che insistono sui fiumi.
“E allora?”, si potrebbe
pensare... Allora non va affatto bene: un corso d’acqua poco oggetto di “attenzioni”
umane ha una naturale capacità di depurare le sue acque grazie alla presenza di
organismi decompositori che vivono al suo interno e che sono l’anello di una
complessa catena alimentare.
Lavori in alveo è sinonimo di
distruzione degli habitat in cui vivono tali organismi.
La scomparsa di anche solo uno
degli anelli di questa catena porta a conseguenze ecologiche decisamente
negative che si riflettono in una totale perdita di funzionalità del fiume
stesso; tradotto in parole povere il fiume perde la sua organizzazione
ecologica, non riesce più a depurare le sue acque e la qualità delle stesse
peggiora sensibilmente, a danno di tutti.
Inoltre, checchè se ne dica in
ogni bar dopo qualsiasi evento alluvionale, un fiume non regimato, con sponde
naturali ed in grado di espandersi lentamente in caso di piena sulle aree
circostanti farà sicuramente meno danni di un corso d’acqua imbrigliato ed
incanalato in un alveo modellato ad hoc dalle ruspe molto più simile ad una
pista da bob; è una questione di velocità delle acque.
E la vegetazione in alveo?
Difficile pensare, come tuttavia di solito accade, che piantine di ridotte
dimensioni costituiscano un ostacolo al deflusso delle acque; sulle sponde la
vegetazione di ripa è fondamentale perchè con le radici ripara la sponda stessa
dall’erosione e svolge la funzione di rastrelliera per il materiale vegetale
che dovesse arrivare da monte. Difficile che ontani, salici e pioppi
(selvatici) vengano asportati dalle piene poichè hanno radici molto sviluppate
atte a resistere a tali fenomeni. Al contrario pioppi coltivati e piante
alloctone, organismi non adatti, o meglio non adattati, a vivere in tali
contesti, verranno più facilmente asportati e trasportati a valle.
Riguardo alle escavazioni negli
alvei i danni non sono solo ecologici ma rischiano di compromettere la
stabilità delle fondazioni di manufatti quali ponti e difese di sponda su
tratti ben più lunghi (a valle ma anche a monte) di quelli interessati dai
prelievi.
La difesa dal fiume è la difesa
del fiume; il punto di partenza è la conoscenza di questi splendidi ecosistemi
depurata da miti e credenze che portano in fallo molti cittadini.
La interessante lezione del
Professor Bo ha suscitato sconcerto e vivo interesse, sollecitando un ulteriore
incontro che tratti specificamente il tema e che il circolo Legambiente Val
Lemme organizzerà a breve.
mercoledì 22 ottobre 2014
tratto da:
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Non
accenna a diminuire, anche nel 2012, la superficie di territorio
consumato: ricoperti, negli ultimi 3 anni, altri 720 km2, 0,3 punti
percentuali in più rispetto al 2009, un’area pari alla somma dei comuni
di Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo. In termini assoluti, si è
passati da poco più di 21.000 km2 del 2009 ai quasi 22.000 km2 del
2012, mentre in percentuale è ormai perso irreversibilmente il 7,3% del
nostro territorio. Ma non è solo colpa dell’edilizia. In Italia si
consuma suolo anche per costruire infrastrutture, che insieme agli
edifici ricoprono quasi l’80% del territorio artificiale (strade
asfaltate e ferrovie 28% - strade sterrate e infrastrutture di trasporto
secondarie 19% - edifici 30%) e parcheggi, piazzali e aree di cantiere
(14%).
Il consumo di suolo in Italia
giovedì 16 ottobre 2014
CORREVA L'ANNO 1977
Il parere del presidente dei geologi "Non è stata fatalità ma colpevole inazione,un'azione più incisiva, per non essere stati più convincenti. Neppure i risultati dell'inchiesta sul territorio sono serviti a scuotere dall'inazione il potere politico. Noi tecnici otteniamo sempre ampi consensi, assicurazioni verbali, approvazione e condivisione delle nostre diagnosi, le spese di ripristino di tali interruzioni. Rubiamo spazio ai fiumi, costruiamo, stupidamente negli alvei di piena o su zone franose e poi ci meravigliamo se le piene sono sempre più rovinose.Non a caso l'alluvione odierna ha fatto più morti in Piemonte e In Liguria di quanti ne abbia fatti l'alluvione del '66 in tutta Italia. Che cosa è stato fatto? I Comuni solo per il cinque per cento hanno in corso studi per la stabilità dei. terreni. La fredda logica di queste cifre evidenzia un quadro dello stato del patrimonio territoriale italiano di fronte al quale la valutazione della commissione De Marchi appare larga mente ottimistica e gli ottomila miliardi necessari per il ripristino e la sistemazione sono ormai ampiamente superati. ' Mi si chiede cosa è stato fatto per la difesa e per la prevenzione e il risanamento del dissesto idrogeologico. E' molto più facile dire quanto non è stato fatto e quanto bisognerebbe fare che non viceversa. E' più facile elencare le iniziative che non sono state prese. E' una situazione di fronte alla quale non si può restare inerti e si impone con drammatica urgenza una concreta azione dello Stato che preveda la formulazione e il finanziamento di un piano organico di interventi a risanamento dei dissesti in atto, ma soprattutto che mediante l'emanazione di un'adeguata e moderna normativa tecnica di progettazione e costruzione sviluppi un'efficace azione preventiva volta ad evitare uri ulteriore aggravamento del dissesto idrogeologico, senza la quale gli 8923 miliardi previsti dalla Commissione De Marchi, diventeranno 80 mila, 800 mila, e i cittadini continueranno a pagare, sempre più pesantemente, di tasca loro o con la loro vita".Prof. Enzo Vuillermin Presidente dell'Ordine nazionale del geologi e ordinarlo di Idrogeologia all'Università di Ferrara
SERATA A TEMA, SABATO 18 OTTOBRE
Ogni giorno assistiamo a lavori nell'alveo dei nostri corsi d'acqua la cui utilità appare quantomeno dubbia.
Il Lemme in particolare è costantemente dragato, deviato, fatto oggetto del taglio indiscriminato della vegetazione riparia.
La TAV e a breve, il nuovo metanodotto SNAM, il parco eolico del monte Porale, tutte opere che hanno ed avranno a che fare con il principale corso d'acqua della val Lemme.
Qual è l'impatto dell'uomo sui sistemi fluviali?
Per rispondere a questa ed altre domande sul tema, abbiamo contattato un esperto del settore, il Professor Tiziano Bo (del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica presso l'Università del Piemonte Orientale in Alessandria), che ci aiuterà a capire cosa aspettarci nel prossimo futuro.
La popolazione è invitata a partecipare!
mercoledì 15 ottobre 2014
#sbloccafuturo
Le osservazioni di Legambiente al decreto Sblocca Italia
Per dare il suo contributo alla discussione parlamentare Legambiente ha elaborato delle proposte di modifica all’articolato del Dl Sblocca Italia Scarica il documento |
I commenti e le proposte di Legambiente al DL Sblocca Italia si concentrano in 6 questioni fondamentali:
Bonifiche | Efficienza energetica | Inceneritori |
Mobilità | Petrolio | Rischio idrogeologico |
MOBILITAZIONE 15 ottobre conferenza sul tema petrolio- organizzata da Greenpeace, Legambiente e WWF - a Roma presso la sala stampa della Camera dei Deputati. Parteciperà anche il Movimento No trivelle. Tra il 17 e il 30 ottobre iniziative nei territori a rischio trivelle come Siracusa, Potenza, Pescara e Bari. Non mancheranno sit-in in tutta Italia a partire dall’appuntamento romano del 15 e 16 ottobre, a Piazza Montecitorio: due giorni di presidio con comitati e cittadini per ricordare che le vere risorse strategiche dell’Italia sono il nostro sistema agro-ambientale, il turismo, le rinnovabili diffuse, le filiere del riciclo e del riutilizzo e non un'anacronistica corsa all'oro nero. Al momento hanno aderito al presidio oltre 50 sigle locali e nazionali come No Triv, Forum italiano dei movimenti per l'acqua, Forum Salviamo il Paesaggio e Coordinamento nazionale siti contaminati. |
APPROFONDIMENTI
#sbloccafuturo, viaggio nell’Italia delle opere incompiute: 101 cantieri fermi da anni che gravano pesantemente sull'economia e la vivibilità del Paese
Temi:
lunedì 13 ottobre 2014
sabato 11 ottobre 2014
11 ottobre 2014
Assemblea annuale dei Soci del
Circolo Legambiente Val Lemme
Il verbale è stato redatto da Emilia Calcagno
Alle 16 dell'11 ottobre 2014
inizia l'assemblea annuale dei Soci presso la sede dei Certosini.
Il Presidente Mario Bavastro
inizia la relazione illustrando le attività svolte dal Circolo :
- Sul Terzo Valico cita i vari ricorsi
attualmente in corso ed illustra quello che verrà presentato prossimamente
riguardante l'approvazione del 1° Lotto.
-
- Il monitoraggio sul Torrente Lemme continua,
non solo all'altezza del cantiere Cociv. Grazie alla segnalazione di una
socia abbiamo avvertito le autorità competenti circa il malfunzionamento
dal depuratore di Capriata, che provocava uno sversamento nel Lemme. Dopo
la nostra segnalazione il fenomeno non si è più verificato.
-
- Riguardo il Parco Eolico, le problematiche
su cui, al momento, ci siamo concentrati riguardano esclusivamente la
viabilità, che pur riguardando un impianto abbastanza piccolo creerebbe
enormi problemi alla Valle. Grazie alle nostre osservazioni le pale, che
sono lunghe 44 metri, non percorrerebbero più il tratto da Voltaggio al
Passo della Bocchetta, ma verrebbero trasportate attraverso la zona del
Comune di Fraconalto, sfruttando, nel primo tratto, una viabilità già
esistente, ma che dovrebbe essere ingrandita molto. Successivamente il
percorso si andrebbe a collegare
alla pista che verrà realizzata per il Metanodotto, e lì l'impatto, pur
essendo notevole, sarà almeno unificato.
-
- Dal punto di vista urbanistico ci si è
concentrati su Gavi presentando osservazioni contro un cambio di
destinazione d'uso per una serie di edifici che erano stati autorizzati
con finalità sociali e che sono stati trasformati in edifici ad uso
privato.
-
- La Festa dell'albero, che nel 2013 è
continuata con la piantumazione di tigli a Voltaggio, ha evidenziato il
legame con il territorio con il coinvolgimento anche dei pazienti della
Comunità Albachiara. Per il primo anno la Festa dell'Albero si è tenuta anche ad Arquata Scrivia, il Comune è stato partner molto attivo ed interessato, è stato coinvolto l'intero scuola primaria con grande partecipazione dei bimbi e delle insegnanti.
-
- Si chiede ai Soci di utilizzare il Blog,
creato recentemente, per migliorare la partecipazione attiva di tutti e di
sostenerlo con consigli e suggerimenti. Sul blog le attività e le notizie
che vengono continuamente aggiornate,
-
- Quest'anno il Parco delle Capanne di Marcarolo ha
riproposto l'abbinamento di Puliamo il Mondo a Puliamo il Parco. La
bella iniziativa ha visto una notevole partecipazione di bambini delle
scuole e genitori.
-
- In primavera abbiamo organizzato un Corso di
avvicinamento all'Agricoltura Biologica. L'iniziativa, di grande
soddisfazione, è stata organizzata in più giornate sia teoriche che
pratiche svoltesi ai Certosini; la parte,
pratica, si è tenuta all'agriturismo “La Sereta”.
-
- Quest'autunno ci siamo avventurati nell'organizzazione
della prima “Sagra della zucca” L'iniziativa si è svolta a Carrosio
ed è nata per contrastare l'opinione di chi ci accusa di essere
scarsamente propositivi e di saper dire solo dei no. La giornata è stata
di grande successo e ci ha permesso di avere ottimi contatti con il mondo
dei produttori locali. Buona è stata la collaborazione con
l'Amministrazione e con la Pro-Loco. Straordinario successo della cucina,
condotta da Anna Rivera. L'unica pecca è stata riscontrata sul piano della
raccolta differenziata, che andrà migliorata.
-
- Alla Fiera delle Capanne di Marcarolo anche
quest'anno il Circolo ha riproposto la distribuzione gratuita di acqua
pubblica refrigerata.
-
- E' stata organizzata una Camminata nella parte
alta della Valle, da Voltaggio fino a Monte Leco, visitando le antiche
attività che funzionavano con la forza motrice dell'acqua. L'escursione si
è conclusa in una piccola centrale idroelettrica, positiva per la sua
modesta dimensione e per lo scarsissimo impatto ambientale.
-
- Abbiamo presentato osservazioni negative per la
proposta della Società Riccoboni di installare un impianto per il
trattamento di rifiuti speciali.
-
- Paola Lugaro espone il progetto, in corso d'opera e
di approvazione, di realizzare un Vivaio all'interno della Comunità
Albachiara. La costruzione del vivaio forestale potrebbe essere
l'occasione, per i pazienti, di effettuare un percorso terapeutico e nello
stesso tempo di avere un contatto col mondo esterno.
-
- Alle Scuole abbiamo proposto interventi
durante le varie Campagne nazionali di Legambiente, come
“Nontiscordardimè” sulla manutenzione scolastica. La prossima iniziativa
sarà per la Campagno Puliamo il Mondo, nelle Scuole di Gavi e Capriata.
-
- Il Circolo ha anche partecipato al Progetto di
Sviluppo rurale del Parco Capanne, dove, per la prima volta i
residenti ed i produttori che operano in zone montane molto particolari
hanno potuto esprimere le loro opinioni.
-
- Paola passa la parola a Michela Sericano, del
Circolo di Ovada, con cui abbiamo condiviso il progetto di “Innovazione
Energetica”. Il progetto prevedeva il coinvolgimento diretto dei
cittadini, che hanno risposto in maniera concreta, nell'installazione di
pannelli fotovoltaici. Scarso invece è stato il coinvolgimento delle
Amministrazioni.
-
- Alessandro Mai parla dell'iniziativa svolta a
Voltaggio il 10/5 per celebrare la
proclamazione dell'Area Pesca No Kill di Voltaggio come la migliore in
Italia.
Roberto Dellacasa, cassiere del
Circolo, legge il Bilancio che vede nel 2013 uscite per € 2.634,00 ed entrate
per € 2.320,00 con un disavanzo di € 314,00. In cassa l'anno precedente c'erano
€
4.682,00 – attualmente in cassa abbiamo € 4.368,00.
Finita la Relazione Mario
Bavastro chiede all'assemblea dei soci se ci siano candidature per il rinnovo
del Direttivo. Non essendoci altre candidature ilpresidente propone, l'ingresso
di Andrea Santoro in sostituzione di Anna Rivera, dimissionaria, e l'ingresso
nel Direttivo di Piero Mandarino. Tutti accettano.
Paola evidenzia la presenza di
due membri del Direttivo Regionale, il Presidente Fabio Dovana e la Direttrice Francesca Gramegna. Abbiamo chiesto
il loro intervento per concordare iniziative che evidenzino la posizione di
contrarietà di Legambiente Nazionale sul tema del Terzo Valico.
Dopo alcuni interventi dei soci
presenti l'Assemblea si chiude alle ore 18.
Voltaggio 11 ottobre 2014
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