a proposito del Terzo Valico e delle modalità con cui i lavori stanno procedendo sul nostro territorio, pubblichiamo il comunicato stampa di AFA. L'associazione organizzerà una serata informativa giovedì 18 settembre alle ore 21 presso il circolo parrocchiale di Via Garibaldi a Gavi: nei prossimi giorni, daremo maggiori dettagli sull'evento. Buona lettura.
Da parecchio
tempo noi dell’Associazione AFA ci battiamo sul piano giuridico e legale contro
la realizzazione dell’infrastruttura
TAV – Terzo Valico dei Giovi
convinti, in base alla genesi dell’opera e al dettato progettuale, che si
tratti di un’opera inutile e costosa,
dal forte impatto sull’ambiente e sulla salute delle persone e con un rapporto costi-benefici del tutto deficitario per il
nostro paese. In questo ultimo anno, man mano che le procedure per la sua
realizzazione venivano approvate dagli organismi competenti, abbiamo analizzato attentamente i documenti
prodotti al fine di controllarne la legittimità e la correttezza formale, anche qui pienamente convinti
che avremmo individuato in quegli atti elementi di irregolarità e di omissione
tali da richiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria e amministrativa. E
in effetti siamo stati facili profeti in quanto abbiamo riscontrato ripetutamente presunte infrazioni alle norme
vigenti che abbiamo segnalato con tempestività
alle autorità preposte. Ci sembrava che, nella patria del diritto, questo
fosse un preciso dovere di ogni cittadino che avesse a cuore
la democrazia e i suoi principi, soprattutto in quei casi in cui le Amministrazioni Locali si fossero
dimostrate succubi di chi aveva deciso un’opera del genere sulle loro teste. Abbiamo dunque fatto ricorsi ed
esposti, spendendo cifre considerevoli racimolate grazie al lavoro dei soci e
alla solidarietà dei molti simpatizzanti. Li abbiamo fatti sempre con il
conforto della legge, sicuri che coloro che hanno il compito di custodirla la
facessero rispettare.
Ebbene, forse ci
siamo illusi. A quanto pare nell’Italia
contemporanea non conta avere ragione con il suffragio dei documenti, conta il
peso politico ed economico che si può vantare nei rapporti istituzionali: i
cittadini non fanno paura a nessuno, i
potentati economici sì. Ecco allora che la nostra denuncia dell’assenza
di un documento fondamentale ( la
valutazione d’incidenza, che secondo noi non è mai stata redatta) per procedere nel lavoro all’interno del
SIC (sito di importanza comunitaria) Capanne
di Marcarolo, che nessuno degli
uffici interessati è stato in grado, su nostra richiesta, di produrre, passa inosservata e gli enti amministrativi
territoriali (Regione Piemonte, Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo,
Comune di Voltaggio) preposti alla
tutela del territorio e della salute dei cittadini (verranno scavate e
scaricate rocce amiantifere) non dicono
niente, anzi, si affannano a tamponare in qualche modo la falla, come se temessero di scontentare qualcuno lassù in alto.
Oppure, altro caso, il concessionario
inizia i lavori nella galleria di
servizio della Castagnola e gli enti locali (Regione Piemonte, Provincia di
Alessandria, Comune di Fraconalto), avvisati
da noi, dicono di non sapere nulla, che nessuno, pur lavorando sul loro/nostro territorio, si è preso la
briga di informarli ufficialmente. E chiedono (la Provincia) delucidazioni
in merito al Ministero dell’Ambiente e questo risponde che “se pò fa, se pò
fa”, in base a una normativa che vale
solo per le grandi opere, ma non per il semplice cittadino. E che dire dei troppi cantieri propedeutici al Terzo
Valico lungo le strade provinciali che, nonostante la prescrizione della
Provincia di Alessandria che limita il numero a due in contemporaneità di
lavoro, nessuno interviene a sospendere?
“Ma siamo uomini
o caporali?”, direbbe l’indimenticabile Totò. Vengono a lavorare in casa nostra e fanno come vogliono in barba alle norme e alle leggi?! Neanche fossimo una colonia… o siamo una
colonia? Dal comportamento di molti amministratori locali parrebbe di sì. E
allora noi ci chiediamo se questi amministratori hanno ancora il senso della
dignità e dell’identità territoriale e se sono in grado, pur nella loro indipendenza di giudizio riguardo alla
questione Terzo Valico, di far rispettare a questo invasore prepotente e ingombrante le stesse regole
che fanno rispettare, con giusto
rigore, ai loro cittadini. E alla gente, alla nostra gente, che comincia a vedere e a patire gli effetti
disastrosi di quest’opera inutile, diciamo:
non aspettiamo fatalisticamente che si compia un destino che altri hanno scelto
per noi, ma battiamoci tutti insieme per impedire lo scempio delle nostre valli
e per poterle consegnare un giorno integre e salubri alle future generazioni.
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