Da
La stampa del 19 febbraio 2014
VOLTAGGIO.
ARPA E REGIONE NON CHIARISCONO
Terzo valico, il “giallo” del protocollo amianto Approvato? Non si sa
Nessuna
risposta dell’Arpa e della Regione sull’esistenza di un documento
di approvazione del cosiddetto protocollo amianto «provvisorio» del
Terzo valico, che Cociv starebbe applicando nelle operazioni di scavo
a Voltaggio. A gennaio, l’Arpa, l’agenzia regionale per la
protezione dell’ambiente, aveva dichiarato: «Il protocollo non è
ancora stato approvato, per questo non è ancora stato applicato nel
cantiere di Voltaggio. L’ok arriverà a breve dall’Osservatorio
ambientale del Ministero dell’Ambiente». Cociv, il consorzio di
aziende a cui lo Stato ha assegnato la costruzione del Terzo valico,
aveva replicato che in Val Lemme viene applicato un protocollo
provvisorio. Finora, però, nessuno ha saputo indicare l’atto con
il quale il protocollo «provvisorio» è stato approvato e da chi.
Così la domanda rivolta all’Arpa è stata se il protocollo amianto
«provvisorio» che Cociv sostiene di mettere in pratica a Voltaggio,
risulta essere stato approvato con un atto specifico e da quale ente.
E anche se l’Arpa conferma quanto dichiarato a gennaio, cioè che a
Voltaggio non si applica alcun protocollo amianto poiché deve ancora
essere approvato. Dall’agenzia hanno risposto: «In merito al
protocollo amianto Arpa dà il supporto tecnico scientifico alla
Regione che ha il compito di inoltrare, previa verifica, il
protocollo all’Osservatorio Ambientale e al Ministero competente.
Pertanto per informazioni su atti e iter amministrativo è necessario
rivolgersi a Direzione Trasporti della Regione».
Nessun
chiarimento neppure dalla Regione. Alla Direzione indicata dall’Arpa
abbiamo chiesto, tra l’altro, se nella redazione del protocollo è
stata tenuto in considerazione quanto emerso alla fine del 2011 nella
conferenza dei servizi sul progetto di parco eolico del monte Porale
(tra Voltaggio e Ronco Scrivia) proposto da Enel Green Power, cioè
una presenza di amianto (in superficie) pari a 250 gr ogni kg di
roccia in vari campionamenti. Inoltre, per quale motivo sono stati
necessari così tanti mesi per arrivare a questo protocollo, cosa
succede se vengono rilevate quantità di amianto oltre il limite
previsto e se gli operai devono indossare un abbigliamento adeguato a
prescindere dalla rilevazione dell’amianto, visto che il rischio
sulla carta esiste. Infine, se esiste un atto con il quale un ente
(ministero o Regione) abbia approvato il protocollo «provvisorio».
Dalla Direzione Trasporti hanno però preferito non rispondere. Il 25
febbraio, a Torino, è in programma la seduta dell’Osservatorio
ambientale nella quale l’ultima versione del protocollo amianto
sarà illustrata. L’odg non parla di approvazione.
[g.
c.]
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