Trascorsi
pochi mesi dalle alluvioni del Po e del Tanaro, il 7 marzo 1995 la Regione, dopo un
lungo e travagliato iter, approvava il PTO del Po (Progetto Territoriale
Operativo "Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali del Po")
che individuava su tutto il corso del Po piemontese, e su una fascia più ampia
di quella interessata dal Parco, le aree di prevalente interesse naturalistico,
quelle di prevalente interesse agricolo, quelle urbanizzate, quelle in cui
realizzare interventi di recupero ambientale con specifici progetti. Il PTO
introduceva il concetto di "fascia di pertinenza fluviale"
restituendo importanza fondamentale alle aree di espansione delle acque di
piena e interpretando quindi i contenuti della legge 183/89 la cui
filosofia era quella di realizzare il governo delle acque attraverso
norme, incentivi, interventi di uso del territorio. Era quindi uno strumento
che in qualche modo anticipava di un anno i vincoli sull'uso del suolo più
esposto alle piene del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (adottato
dall'Autorità di Bacino nel Dicembre 1997 e poi confluito nel PAI - Piano
di Assetto Idrigeologico).
La natura è piena d'infinite ragioni che non furon mai in isperienza. Leonardo da Vinci, Codice I, 1492-1516
lunedì 7 dicembre 2015
Uno sguardo al passato
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