Il suolo
è una risorsa di fatto non rinnovabile, visti i tempi estremamente lunghi
necessari per la formazione di nuovo suolo, ma fondamentale non solo per la
produzione alimentare e per le attività umane, ma anche come riserva di
biodiversità, supporto per la chiusura dei cicli degli elementi nutritivi e per
l’equilibrio della biosfera. È un sottile mezzo poroso e biologicamente attivo,
risultato di complessi e continui fenomeni di interazione tra le attività umane
e i processi chimici e fisici che avvengono nella zona di contatto tra
atmosfera, idrosfera, litosfera e biosfera (APAT, 2008; ISPRA, 2013a).
Tuttavia
è ormai noto che, soprattutto a causa delle attività antropiche e di scelte di
uso poco sostenibili, il consumo di suolo avanza e continua a generare la
perdita irreversibile di preziose risorse ambientali e funzioni ecosistemiche,
influendo negativamente sull’equilibrio del territorio, sui fenomeni di
dissesto, erosione e contaminazione, sui processi di desertificazione, sulle
dinamiche di trasformazione e sulla bellezza del paesaggio. Ciò porta ad una
elevata sottrazione della biodiversità e della produttività e compromette la
disponibilità di risorse fondamentali per lo stesso sviluppo della nostra società.
Il
Rapporto ISPRA 2015 sul consumo di suolo è scaricabile dal sito:
Il ritmo della cementificazione:
8 metri quadri al secondo
70 ettari al giorno
36000 campi di calcio all'anno
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