martedì 7 aprile 2020

PROFUGHI E RIFUGIATI SULLA ROTTA DEI BALCANI: APPELLO PER RACCOLTA FONDI

Nell'ambito della campagna #IOACCOLGO,  promossa da 42 organizzazioni sociali italiane ed internazionali tra cui Legambiente, riceviamo e pubblichiamo l'appello  di un amico del nostro circolo, con preghiera di diffondere e, ove possibile, di aderire.
 Grazie di cuore!
 
Cari/e amici/amiche,
 
vorrei lanciare un appello per raccolta fondi urgente per l'associazione Linea d'Ombra di Trieste, fondata da una coppia di coniugi, Lorena Fornasir e GianAndrea Franchi, persone in età e attivisti per i diritti umani, formidabili sotto ogni aspetto.

Ho avuto la fortuna di conoscerli, pure partecipando ad una missione umanitaria nel nord della Bosnia, nel dicembre scorso. Loro si occupano di assistere i profughi/rifugiati sulla rotta balcanica: sia quelli che riescono ad entrare in Italia da Trieste, arrivati in condizioni davvero miserevoli, sfiniti, affamati, stracciati, spesso percossi molto duramente dalla polizia croata e dalle bande paramilitari croate e slovene, sia recandosi direttamente nel nord della Bosnia, a Bihac e Velika Kladusa, al confine della Croazia, dove centinaia di disperati tentano il "game", ovvero il tentativo di attraversare, con innumerevoli rischi, Croazia, Slovenia, e l'Italia, sperando per la stragrande maggioranza di loro, di raggiungere familiari ed amici nel nord Europa.
 
Ebbene, Lorena e GianAndrea si recano presso gli squallidi campi profughi di quelle località, gestiti dallo IOM/ONU, portando il più possibile aiuti per lenire le loro sofferenze, ovvero soldi, in particolare per l'acquisto di scarponcini per affrontare il game, viveri e generi di conforto, abbigliamento, anche portato dall'Italia, nuovo o seminuovo, con l'indispensabile supporto di bravissime volontarie bosniache.
 
Aiuti indirizzati anche ai disperati degli squats sparsi nei dintorni di quelle località, con quelle persone sempre terrorizzate dal timore di essere fermate e perseguite. Nei campi IOM passano solo un po' di cibo e basta! Non è prestata un'alcun minima cura sanitaria... Aspetto importante dei due attivisti triestini, è la medicazione delle ferite dei migranti, provocate dalle percosse e torture inferte dalla polizia croata, per i falliti game, con ritorno in Bosnia, e pure quelle dei piedi, massacrati da lunghi cammini, a volte con ritorni scalzi, per il sequestro di scarpe e vestiti dei soliti croati. Quasi tutti anche colpiti dalla scabbia.
 
Stesso trattamento per chi arriva a Trieste, sommandosi a senzatetto "ordinari": Lorena e Gian Andrea si preoccupano di trovare loro un tetto, pure temporaneo, per consentire di riprendersi.
 
Quindi confido nella solidarietà e generosità altruistica di tanti amici ambientalisti, per dare una mano concreta a questa coppia di attivisti, pure supportati da una ventina di altri volontari, tra i quali alcuni medici.
 
Garantisco assoluta trasparenza e totale devoluzione dei fondi per acquistare materiali per i migranti, (regolarmente rendicontati) tra i quali anche presidi sanitari per curare ferite, piaghe e scabbia. Servirebbero tanti giacconi maschili di taglia M, anche usati, ma con l'attuale situazione della pandemia da coronavirus, è al momento impossibile raggiungere Trieste.
 
Per chi volesse sostenere questa sempre più necessaria azione di supporto a dei diseredati bisognosi di tutto, ecco i sistemi di versamento:
 
- online al link paypal.me/lineadombra
- bonifico con causale "impegno solidale" intestato ad Associazione LINEA D’OMBRA ODV, BCC di Staranzano e Villesse, IBAN IT23V0887702202000000355222

Un sentito grazie anticipato per un aiuto davvero indispensabile, adesso pure ancora più impellente, causa la precarietà dei senzatetto, migranti e clochard nel dilagare della pandemia.
 
Franco Casagrande (attivista per i diritti umani) (Facebook)


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