Altre due letture intorno al mondo del Lupo:
Tra lui e lei, là fuori, non c’erano solo alberi, erba e
colline, ma anche tutto ciò che fa tuonare le nuvole,
il vento che le muove, il buio, la notte, il gelo.
Cose che oggi quotidianamente ignoriamo,
persi nel rumore di fondo
Giacomo Revelli
NEL TEMPO DEI LUPI
Una storia al confine
NEL TEMPO DEI LUPI
Una storia al confine
Guido
è un tecnico, installa antenne per cellulari. Da Torino un giorno la sua
azienda lo manda sui monti alle spalle di Imperia, per montare un impianto in
una sperduta località al confine tra Italia e Francia. Lì incontra Giusè, detto
Burasca, l’ultimo pastore brigasco a vivere lassù, lontano da tutto e da tutti.
E, inaspettatamente, a unirli sarà un’avventura che cambierà nel profondo le
vite di entrambi, alle prese con il ritorno, tra quelle montagne impervie, del
predatore più misterioso: il lupo.
Nel tempo dei lupi è una storia che scorre al confine, sospesa tra la modernità di oggi, con la tecnologia senza la quale siamo ormai incapaci di sopravvivere, e l’apparente immobilità di un mondo antico, dove è l’uomo a essere dominato. Ma è anche una storia di amicizia tra un giovane uomo e un vecchio che sembra provenire dal passato, costretti a incontrarsi e a svelare la deriva della ragione e la sapienza dell’istinto. Un romanzo di formazione, sul ritorno alle origini che abbiamo dimenticato.
Nel tempo dei lupi è una storia che scorre al confine, sospesa tra la modernità di oggi, con la tecnologia senza la quale siamo ormai incapaci di sopravvivere, e l’apparente immobilità di un mondo antico, dove è l’uomo a essere dominato. Ma è anche una storia di amicizia tra un giovane uomo e un vecchio che sembra provenire dal passato, costretti a incontrarsi e a svelare la deriva della ragione e la sapienza dell’istinto. Un romanzo di formazione, sul ritorno alle origini che abbiamo dimenticato.
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Il lupo e il filosofo
Lezioni di vita dalla natura selvaggia
Mark
Rowlands
Mark Rowlands, giovane e
inquieto docente di filosofia in un'università americana, legge per caso su un
giornale una singolare inserzione, si incuriosisce e risponde. Qualche ora dopo
è il padrone felice di un cucciolo di lupo, a cui dà nome Brenin
("re" in gallese antico). Per undici anni, sarà lui la presenza più
importante nella vita del professore, che seguirà ovunque: assisterà alle sue
lezioni acciambellato sotto la cattedra, incurante degli iniziali timori e del
successivo entusiasmo degli studenti, ne condividerà avventure, gioie e dolori,
lo accompagnerà nei suoi spostamenti dall'America all'Irlanda alla Francia,
dove Mark si trasferisce dopo aver troncato quasi ogni legame con i suoi
simili. E sarà, soprattutto, una fonte continua di spunti di riflessione e idee
filosofiche perché, contrariamente allo stereotipo che ne fa un emblema del
male, della ferocia, del lato oscuro dell'umanità, il lupo è per Rowlands
metafora di luce e di verità, la guida per un viaggio interiore alla scoperta
della propria più intima e segreta identità: "Il lupo è la radura
dell'anima umana... svela ciò che rimane nascosto nelle storie che raccontiamo
su noi stessi". La sua natura selvaggia e indomabile, infatti, rivela a
chi gli sta accanto un modo di vivere e di fare esperienza del mondo non solo
radicalmente diverso da quello degli uomini, ma forse anche più autentico e
appagante perché immune da doppi fini, da ogni atteggiamento di calcolo e
manipolazione.
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