Ricordiamo che, per quanto riguarda l’Italia, i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che la percentuale del carico delle malattie attribuibili a cause ambientali è del 14%, per un totale di 91.000 morti all’anno, di cui 8.400 per inquinamento atmosferico (più della meningite...) Fonte http://www.epicentro.iss.it/temi/ambiente/ambiente_oms.asp
Da Alessandrianews del 6 gennaio 2017
Alessandria
Legambiente: “emergenza smog, cambiamo le città”
Nella classifica delle città italiane che nel 2016 hanno superato la soglia di polveri sottili consentita per legge Alessandria è nella parte alta. “Sono necessari interventi strutturali di lunga programmazione i cui tempi di messa in opera superano quelli del mandato elettorale di un sindaco”
ALESSANDRIA – Sono 32 le città italiane che nel 2016 hanno superato la soglia di polveri sottili consentita per legge. E Alessandria è nella parte alta della classifica presentata nei giorni scorsi da Legambiente ed elaborata sui dati delle Agenzie Regionali per l'Ambiente. Il numero di superamenti si riferisce al valore registrato dalla centralina urbana peggiore, ovvero quella di piazza D'Annunzio.
A fronte di un numero massimo di 35 giorni all’anno previsti dalla legge con concentrazioni superiori ai 50 microgrammi al metro cubo, Alessandria si attesta su 65 (dati aggiornati al 26 dicembre), insieme a Mantova e Brescia. La città è preceduta da Torino (86 giorni), Frosinone (85), Milano e Venezia (73), Vicenza (71), Padova e Treviso (68), Pavia (67) e Asti (66).
“Molte città italiane sono costantemente in allarme smog sia per le ricorrenti condizioni climatiche che favoriscono l'accumulo, giorno dopo giorno, degli inquinanti, che per la mancanza di misure adeguate a risolvere il problema - commenta Rossella Muroni, presidente di Legambiente -. Sono necessari interventi strutturali, di lunga programmazione, i cui tempi di messa in opera superano quelli del mandato elettorale di un sindaco. Serve un piano nazionale che aiuti i primi cittadini a prendere e sostenere le decisioni giuste: misure strutturali e permanenti, anche radicali e a volte impopolari, per la cui realizzazione occorrono, per altro, investimenti largamente al di sopra della portata dei Comuni, stretti dal patto di stabilità. Troppo spesso i sindaci sono lasciati soli di fronte all’emergenza e improvvisano cure inadeguate e scarsamente efficaci - prosegue Muroni - Bisogna, da un lato, trasformare strutturalmente le città, le modalità di trasporto e di spostamento, i suoi servizi e le infrastrutture, dall’altro riqualificare il patrimonio edilizio pubblico e privato rendendolo energeticamente sostenibile”.
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