Torino, 4 ottobre
Comunicato
stampa
Riaperta la stagione della caccia: per la prima volta
dopo 40 anni sono 39 le specie cacciabili
Caccia, in
Piemonte record di specie cacciabili. Legambiente: “La Regione intervenga”
L’associazione ambientalista presenta i dati sul
bracconaggio: ogni 5 giorni in Piemonte un’infrazione contro la fauna selvatica
Lo scorso weekend si è riaperta in Piemonte la stagione
della caccia. Per la prima volta dopo 40 anni si sono potuti abbattere
esemplari appartenenti a 39 diverse
specie per effetto di un ricorso al TAR del Piemonte contro il calendario
venatorio, attraverso cui i cacciatori hanno ottenuto l'inclusione nell'elenco
delle specie cacciabili di uccelli in grave pericolo di estinzione ed estremamente
rari nella nostra regione.
“Una situazione grave per la fauna piemontese a cui
speriamo il presidente Chiamparino e l’assessore Ferrero vogliano far fronte
rapidamente –dichiara Fabio Dovana,
presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Sono infatti a
rischio, per il divertimento degli ormai sparuti cacciatori piemontesi, diverse
specie in via d’estinzione che rappresentano un vero e proprio patrimonio di
biodiversità per la nostra regione. Occorre quindi arrivare presto
all’approvazione di una legge regionale per regolamentare l’attività venatoria
e alla redazione del Piano Faunistico Venatorio Regionale. Speriamo che la
Regione colga anche l’occasione per destinare maggiori risorse ai controlli, ad
oggi insufficienti per far emergere la reale
situazione degli illeciti”.
In Piemonte negli ultimi sette
anni, dal 2009 al 2015, ogni 5 giorni è stata registrata un’infrazione
contro la fauna selvatica, denunciata una persona ogni 8 giorni ed
effettuato un sequestro ogni 9 giorni. Cuneo, Alessandria, Torino sono le province
dove si sono registrate più infrazioni. Per quanto riguarda i reati di
bracconaggio (articolo 30 della legge 157/92), nei quattro anni dal 2012 al
2015, ogni mese è stato avviato un procedimento contro noti, indagata una
persona ogni 26 giorni ed è stato aperto un procedimento contro ignoti ogni due
mesi. Le province dove sono stati registrati il maggior numero di procedimenti
e di persone indagate per reati da articolo 30 della legge 157/92 sono state
Torino, Vercelli, Asti e Alessandria.
È quanto emerge da un
approfondimento sul bracconaggio in Italia realizzato da Legambiente sulla base
di due gruppi di dati: i primi relativi, alle sole infrazioni contro la fauna
selvatica, ricevuti da tutte le Forze di Polizia (Carabinieri, Polizia di Stato,
Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Corpi
Forestali Regionali, Polizie Provinciali) per la stesura del Rapporto Ecomafia.
Il secondo gruppo riguarda, invece, i dati degli ultimi quattro anni, sempre su
base regionale e provinciale, trasmessi dalle Procure (Procure delle
Repubbliche presso i Tribunali e Procure presso i Tribunali per i Minorenni)
all’associazione nazionale LAV ai fini della redazione del Rapporto Zoomafia. I
dati, seppur incompleti in alcuni degli anni e/o delle province considerati,
restituiscono nel complesso un quadro chiaro sul bracconaggio ed elementi utili
per capire come pianificare e definire al meglio interventi ad hoc per
contrastare questo odioso e illegale fenomeno.
“Se da una parte siamo
contrariati da una stagione di caccia che permette di sparare ad un gran numero
di animali tra cui specie molto rare, dall'altra siamo preoccupati perché
sappiamo che a quegli animali cacciati andrà sommato il numero dei capi uccisi
illegalmente -conclude Dovana-. Ciò che chiediamo con forza alla Regione
Piemonte è quindi una stretta sul numero e le specie di animali cacciabili e un
rafforzamento del sistema di controllo capace di far fronte agli illeciti
compiuti ogni anno. Un maggior presidio sarebbe utile anche a prevenire il gran
numero di incidenti causati dalla caccia che ogni anno colpisce gli stessi
cacciatori e sventurati escursionisti, causando feriti e in alcuni casi anche
morti”.
Al seguente link http://www.legambiente.it/i-dati-del-bracconaggio-in-italia
è possibile scaricare le tabelle con i dati sul bracconaggio.
Ufficio
stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta: 011.2215851 – 349.2572806
www.legambientepiemonte.it
– www.facebook.com/legambientepiemontevalledaosta
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