venerdì 26 febbraio 2016

#GLIFOSATO: ANCHE NELLA BIRRA?


Diserbante in 14 marche di birra, allarme in Germania (ma riguarda anche l’Italia)

Nel mirino il glifosato. La comunità scientifica divisa sugli effetti

Cinquecento anni fa Guglielmo IV di Baviera firmò il decreto sulla purezza della birra, indicazioni che in parte ancora oggi ne governano la produzione. Il solenne anniversario rischia però di essere celebrato senza bollicine: l’Istituto per l’ambiente di Monaco, organizzazione che si batte per le colture biologiche, ha realizzato uno studio secondo cui 14 marche di birra tedeschi contengono il diserbante glifosato. 

Si tratta di una sostanza che da tempo divide gli esperti: per alcuni potrebbe essere cancerogena, per altri invece non è pericolosa per la salute dell’uomo. L’allarme è scattato in Germania, ma riguarda molti Paesi, tra cui anche l’Italia. «Il glifosato è ampiamente presente anche in cibi e bevande commercializzate in Italia», spiega all’Ansa Franco Ferroni, responsabile Agricoltura del Wwf Italia. «Si tratta di una sostanza utilizzata per trattamenti agricoli in modo massiccio e ripetuto e che può rappresentare un pericolo - prosegue Ferroni - eppure solo in Lombardia ne viene monitorata la presenza nelle acque, mentre nel resto di Italia non c’è nessun obbligo di rilevazione. Chiediamo venga esteso il monitoraggio». 

Il test in Germania ha coinvolto alcune fra le più note birre: Beck’s, Paulaner, Warsteiner, Krombacher, Oettinger, Bitburger, Veltins, Hasseroeder, Radeberger, Erdinger, Augustiner, Franziskaner, Koenig Pilsener e Jever. I livelli registrati oscillano fra 0,46 e 29,74 microgrammi per litro, nei casi più estremi quasi 300 volte superiori a 0,1 microgrammi, che è il limite consentito dalla legge per l’acqua potabile. Non esiste invece un limite per la birra. 

La comunità scientifica è però divisa sugli effetti. L’organismo internazionale Iarc (International Agency for Research on Cancer) lo ha classificato come «probabile cancerogeno per l’uomo» nel marzo 2015...
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