lunedì 10 febbraio 2014

Da La Stampa del 9 febbraio 2014

FERROVIE. RIUNIONE A CARROSIO CON I TECNICI DI REGIONE, FS E DELL’AGENZIA PER L’AMBIENTE

Terzo valico, resta ignoto lo studio sulla sua utilità

Provvisorio il protocollo amianto, se ce n’è non è chiaro come procedere

Giampiero Carbone

L’Arpa annuncia che non guarderà in faccia nessuno sul rischio amianto legato al Terzo valico. Ieri mattina a Carrosio, la sala dell’ex Asilo Santa Croce era piena di gente (un gruppo di No Tav «armati» di mascherine anti amianto e bandiere se n’è andato dopo pochi minuti), venuta per ascoltare i tecnici della Regione, dell’Arpa, di Rfi, invitati dai sindaci di Carrosio, Voltaggio e Fraconalto a spiegare il lavoro svolto finora dai tavoli regionali su amianto e tutela delle fonti. Per quest’ultimo punto tutto è stato rinviato per i tempi allungatisi a dismisura. Alberto Mallarino, rappresentante dei sindaci in Regione, ha parlato di «informazione allarmistica» sull’argomento (lui stesso non parla con i giornalisti da mesi) e ha ricordato che fra i punti della moratoria firmata da sindaci un anno fa c’era proprio la tutela del rischio amianto. Un protocollo ancora in fase provvisoria, come ha spiegato Fabio Carpi della Regione, prescritto dalla determina con la quale, il 2 agosto 2013, il Ministero ha autorizzato Cociv ad avviare i lavori in via anticipata. «La versione attuale - ha detto – non è quella definitiva e deve essere approvata dall’Osservatorio Ambientale, per cui non è ancora vincolante per Cociv. Il protocollo si adeguerà alle tecniche di scavo di Cociv. Il rischio di trovare rocce contenente potenzialmente amianto, seppure minimo, rimane sempre a Voltaggio, per questo è importante la presenza del geologo in galleria». Geologo che arriva dal Politecnico di Torino ed è pagato da Cociv, come è emerso nei giorni scorsi, poiché l’Arpa non può avere tutti i giorni il suo personale in cantiere. Anche il laboratorio analisi in cantiere non sarà pubblico ma del Politecnico poiché «i soldi non ci sono». «E’ importante – ha detto il direttore dell’Arpa regionale Angelo Robotto – che Cociv segua le indicazioni del protocollo. I risultati dei controlli devono essere confrontabili. In caso di discrepanze scattano i provvedimenti di legge. Abbiamo una rete di centraline vicino al cantiere e in paese a Voltaggio per controllare la presenza nell’aria di fibre di amianto». Finora tutti i numerosi controlli eseguiti hanno dato esito negativo». Gianni Repetto (associazione Afa) ha chiesto se esiste un atto formale del protocollo e se Arpa e Asl lo conoscono. «Sì. E’ una prescrizione della determina ministeriale del 2 agosto - ha spiegato Gabriella Giunta della Regione – dopo l’approvazione da parte del ministero dell’ambiente». «Quello non è il protocollo – ha ribattuto Repetto –. E’ l’atto che vincola a rispettarlo, piuttosto». Infine i dubbi sull’utilità del Terzo valico sono tornati a galla quando Daniela Lezzi di Rfi ha affermato, rispondendo al pubblico, che l’analisi costi benefici (documento sulla quale si può stabilire a cosa serve quello che in passato era chiamato supertreno) esiste ed è agli atti, consegnata a ogni Comune. I sindaci, tra cui Valerio Cassano, padrone di casa, hanno ammesso di non aver mai visto quell’atto solo dopo una domanda di un cittadino.



da Il Secolo XIX del 9 febbraio 2014

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO ALL'OPERA RASSICURA I CITTADINI

Lupi garantisce: «Massima trasparenza»
In partenza lettera a Moretti (Fs) per sollecitare il sito con tutte le informazioni

CARROSIO. Lo aveva promesso Lupi, Maurizio, il ministro delle In­frastrutture, lo scorso ottobre, in visita ad Alessandria, Lo ha ribadito Lupi, Walter, il commissario stra­ordinario per ti Terzo Valico ieri a Carrosio, all'incontro organizzato dai comuni di Carrosio, Fraconalto e Voltaggio: «Trasparenza verso gli enti e i cittadini». Se ne sono tornati a casa con un'altra promessa i cittadini pre­senti all'incontro e i sindaci: «avete ragione, sulla comunicazione ab­biamo sbagliato. Martedì, non lu­nedì perché non ci sono, scriverò a Moretti (l'amministratore delega­to delle Ferrovie dello stato, com­mittente dell'opera) per dirgli che non il sito internet contenente tut­te le informazioni non è più procrastinabile, deve essere attivato al più presto». Ma intanto i snidaci del territorio iniziano a manifestare un po' di impazienza rispetto alla promessa di trasparenza. «Vor­remmo che fosse l'ultima volta in cui la comunicazione verso i citta­dini è lasciata in carico ai Comuni -dice senza mezzi termini il sindaco di Voltaggio Lorenzo Repetto -Non spetta a noi farla. Il sito pro­messo ci deve essere». L'ultima "beffa" sarebbe il documento sul­l'esame costi-benefici dell'opera, che sarebbe stato allegato agli atti ma che ai sindaci non è noto. Intanto, la documentazione rela­tiva all'incontro di ieri sarà dispo­nibile sul sito del comune di Voltag­gio, www.comune.voltaggio.al.it, a partire dai prossimi giorni. Parola di Sindaco. poi fuori dall'area del cantiere e in prossimità dell'abitato», illustra il direttore Arpa Regionale Angelo Robotto. Nel caso il sistema di rile­vamento dovesse captare fibre, sa­rebbero adottati tutti quegli accor­gimenti previsti dal protocollo per la salute dei cittadini e dei lavora­tori. «In una scala di rischio da zero a tre, siamo ad un livello 1», precisa Robotto, quindi non assente ma tuttavia scarso. «Abbiamo le com­petenze che ci derivano dall'espe­rienza del polo amianto di Casale per mettere in campo tutti gli stru­menti a tutela della salute», dice ancora il direttore Arpa. «Sarò tranquillo quando Regione, Arpa, Asl eccetera metteranno attueran­no tutte le attività previste», ri­sponde il sindaco di Voltaggio Lo­renzo Repetto, in risposta ad una domanda che arrivava dal pubbli­co formato soprattutto da ammi­nistratori locali. Tanti i punti toccati in oltre quattro ore di relazioni e dibattito. E l'agenda non è ancora finita: re­sta da parlare di cronoprogramma dei lavori e delle fonti idriche. Tut­to rinviato ai prossimi incontri. C'è stato giusto il tempo di fissare qualche altro paletto: l'avvio dei la­vori alla viabilità, che avrebbe do­vuto essere preliminare agli scavi, sarà in primavera e si partirà con il rifacimento del ponte della Mad­dalena, tra Carrosio e Gavi. Duran­te i lavori di allargamento della gal­leria Crenna, sarà utilizzata una strada alternativa e non sarà ne­cessario l'istituzione del senso unico alternato, salvo in caso di transito di passaggio di mezzi spe­ciali. «Ma c'è un'analisi dei costi e dei benefici dell'opera?», è stata l'ultima domanda proveniente dal pubblico. «E' allegata agli atti», ri­spondono i relatori. Ma i sindaci giurano: «Non l'abbiamo mai vi­sta».


da Il Secolo XIX del 9 febbraio 2014

TERZO VALICO, DUBBI SUL PIANO ANTI AMIANTO

Campionamenti ogni 64 metri, rilevatori sentinelle per captare le fibre: ma il protocollo non è ancora stato approvato

IRENE NAVARO

CARROSIO. C'è un limite oltre il quale non si potrà andare: una fi­bra di amianto per ogni litro di ma­teriale, terra o roccia. È la misura fissata e inserita nel protocollo amianto che, però, è ancora da ap­provare. Al momento, hanno spiegato i tecnici di della Regione Piemonte e di Arpa nel corso dell'incontro informativo che si è tenuto ieri a Carrosio, c'è una bozza di proto­collo, varata dall'osservatorio am­bientale lo scorso luglio e «recepita dal ministero dell'Ambiente». L'incontro era promosso dai tre comuni della Val Lemme - Carro­sio, Fraconalto e Voltaggio - che, per primi, subiranno i disagi legati all'avvio dei cantieri del Terzo Va­lico dei Giovi, opera da oltre sei mi­liardi di euro di cui risultano finan­ziati i prime due lotti Di fatto i la­vori sono partiti, quelli propedeu­tici, come il consolidamento della galleria di servizio, o foro pilota di Voltaggio chiuso dagli anni No­vanta. Ancora oggi, però, restano irrisolte molte questioni poste già da un anno dai sindaci di tutti i co­muni interessati, attraverso una richiesta di moratoria. A ricordarlo è stato Alberto Mallarino, "mediatore tecnico" scelto dai diciannove comuni interessati nell'alessandrino, per interfacciarsi con Provincia, Regione, Mi­nisteri, generai contractor (Cociv), Rfi e vari tavoli tecnici. Dopo un anno di richieste, quindi, arriva la "bozza di protocollo". «La Regione ha riconosciuto la potenzialità di rischio perla salute e per la presenza di amianto» e, pertanto, «occor­re definire le procedure in caso di rischio oggettivi», spiega l'inge­gnere Fabio Carpi, della direzione trasporti della Regione Piemonte. In altre parole, sarà predisposta una rete di monitoraggio che rile­verà la presenza di rocce amianti-fere (la «roccia verde», la chiama il tecnico) e l'eventuale dispersione di fibre nell'aria. Due attività che vanno di pari passo: durante gli scavi sarà sem­pre presente un geologo («dipen­dente Cociv»), saranno effettuati campionamenti ogni 64 metri sul fronte di scavo e saranno posizionate una serie di rilevatori "senti­nella" per captare eventuali fibre di amianto. «La prima sarà posi­zionata all'imbocco della galleria, la seconda nell'area del cantiere

Da il Secolo XIX del 08/02/2013

  Terzo valico, Serravalle chiede i fondi per la viabilità


IRENENAVARO

SERRAVALLE SCRIVIA.

«È la nostra ultima occasione per fare la circonvallazione di Serravalle Scrivia». Se Rfi, committente per il Terzo Valico dei Giovi, chiude la porta alla possibilità di trasportare lo smarino, il materiale da scavo, su ferrovia da Arquata a Novi San Bovo, il comune di Serravalle coglie la palla al balzo.
La notizia dell'indisponibilità di Rfi a spendere 40 milioni di euro per attrezzare la linea ferroviaria che collega lo scalo Cementir, vicino alla galleria di valico di Radimento, Arquata, con San Bovo, ha "fatto gola" all'amministrazione di Alberto Carbone che ieri, convocato d'urgenza un consiglio comunale, ha approvato un ordine del giorno in cui si propone lo scambio: «Dirottare quei 40 milioni per un'opera che andrebbe poi smantellata per realizzare la circonvallazione, già in fase di progettazione preliminare». Pur di avere una nuova viabilità che consenta di aggirare l'abitato di Serravalle, da cui transitano in media 20 mila veicoli al giorno, ammorbando l'aria, il comune sarebbe anche disposto «a rinunciare alle opere di permeabilità sulla linea ferroviaria storica che attraversa il paese, già contenute nella delibera Cipe, per 13 milioni di euro». Conti alla mano, i 40 milioni di Rfi più i 13 del Cipe, per completare la circonvallazione basterebbe trovare altri 23 milioni di euro.
Il comune di Serravalle chiederà l'appoggio anche dei comuni limitrofi, e presenterà il documento lunedì, nel corso di un tavolo tecnico convocato in Regione alla presenza di Cociv, il consorzio di imprese per la realizzazione del Terzo Valico, e di Rfi. Favorevole il consigliere di minoranza Francesco Scaiola, che non nasconde tuttavia la perplessità che si possa trattare di un altro sogno destinato a restare chiuso in un cassetto. Contrario il gruppo di Serravalle Futura di Elio Pollero: «Pur essendo favorevoli alla circonvallazione, ma contrari al Terzo Valico, la proposta andrebbe valutata in termini di effettiva fattibilità», ha detto. Intanto, questa mattina a Carrosio, nei locali delle ex scuole, i tre comuni della Vallemme, Carrosio, Fraconalto e Voltaggio, illustreranno ai cittadini il protocollo amianto per la tutela della salute dei lavoratori del cantiere e della popolazione dei centri interessati al passaggio dell'opera di valico.


La Stampa del 8/02/2014

Serravalle sceglie l’utopia “Il Cociv si fermi due anni”

Chiede la tangenziale: “Così l’useranno i camion del Terzo valico”

Giampiero Carbone

I soldi che Rfi prevedeva di stanziare per il trasporto su ferro dello smarino del Terzo valico li usiamo per la circonvallazione». Il Consiglio comunale di Serravalle Scrivia punta ad accaparrarsi i 42 milioni di euro (non si sa se già disponibili o almeno stanziati) previsti nello studio del Cociv sull’uso della ferrovia anzichè dei camion per far arrivare rocce e terre scavate ad Arquata Scrivia fino a Novi San Bovo. Una soluzione utile a eliminare buona parte del traffico pesante che rischia di intasare le strade arquatesi e il casello della A7 di Vignole Borbera. Uno studio che, secondo alcuni sindaci, Rfi non avrebbe considerato fattibile, notizia che la società del gruppo Fs ha però smentito. Per altro per fare la tangenziale sarebbero necessari al minimo due anni. Gli amministratori serravallesi non si sono rammaricati dello stop e delle difficoltà viabilistiche che, di riflesso, colpirebbero anche il loro Comune. «Abbiamo letto La Stampa - ha spiegato il sindaco Alberto Carbone - e abbiamo deciso di cercare di sfruttare quella che è l’ultima occasione per trovare i fondi per la circonvallazione. Oltretutto, la struttura ferroviaria da creare per quello scopo, una volta terminati i lavori del Terzo valico, verrebbe smantellata. Invece, con la nostra proposta, si guarda al futuro». I 78 milioni di euro necessari alla circonvallazione verrebbero coperti in parte con i 42 indicati nello studio del Cociv e con i 13 milioni che Rfi, a breve, intende spendere sulla linea ferroviaria che attraversa Serravalle per migliorarne la permeabilità, creando cioè sottopassi nuovi e sistemando quelli esistenti, opere alle quali il Comune rinuncerebbe. Serravalle punta anche ai risparmi ottenuti dall’eventuale cancellazione dello shunt a Novi Ligure. Non solo: secondo il sindaco la circonvallazione, da realizzare «subito prima che partano i cantieri di Arquata e Serravalle, sarà utile anche ai camion del Terzo valico, evitando il costoso adeguamento del casello vignolese. Lunedì porteremo il nostro documento al comitato di pilotaggio del Terzo valico in Regione per sottoporlo subito a Rfi, Cociv e agli altri enti. Sarà inoltre inviato a tutti i Comuni limitrofi, visto che nel nostro paese passano ben 20 mila auto al giorno».
«Siamo disponibili - ha detto l’assessore Antonino Bailo - a sopportare anche per due o tre anni i camion del Cociv in paese se la circonvallazione verrà finanziata». Favorevole, seppure scettico, il Consigliere di minoranza Francesco Scaiola (Alleanza civica per Serravalle). Contrari invece Elio Pollero e Walter Zerbo di Serravalle Futura: «Davvero fermerebbero i lavori del Terzo valico per fare la nostra circonvallazione? Non c’è nulla di sicuro nella vostra proposta, né la fattibilità né i tempi. Un documento dai piedi d’argilla, seppure dagli intenti positivi, che fa riferimento a un’opera, il Terzo valico, senza senso».

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