Da La Stampa del 9 febbraio 2014
FERROVIE. RIUNIONE A CARROSIO CON I TECNICI DI
REGIONE, FS E DELL’AGENZIA PER L’AMBIENTE
Terzo valico,
resta ignoto lo studio sulla sua utilità
Giampiero Carbone
L’Arpa annuncia che non guarderà in faccia nessuno
sul rischio amianto legato al Terzo valico. Ieri mattina a Carrosio, la sala
dell’ex Asilo Santa Croce era piena di gente (un gruppo di No Tav «armati» di
mascherine anti amianto e bandiere se n’è andato dopo pochi minuti), venuta per
ascoltare i tecnici della Regione, dell’Arpa, di Rfi, invitati dai sindaci di
Carrosio, Voltaggio e Fraconalto a spiegare il lavoro svolto finora dai tavoli
regionali su amianto e tutela delle fonti. Per quest’ultimo punto tutto è stato
rinviato per i tempi allungatisi a dismisura. Alberto Mallarino, rappresentante
dei sindaci in Regione, ha parlato di «informazione allarmistica»
sull’argomento (lui stesso non parla con i giornalisti da mesi) e ha ricordato
che fra i punti della moratoria firmata da sindaci un anno fa c’era proprio la
tutela del rischio amianto. Un protocollo ancora in fase provvisoria, come ha
spiegato Fabio Carpi della Regione, prescritto dalla determina con la quale, il
2 agosto 2013, il Ministero ha autorizzato Cociv ad avviare i lavori in via
anticipata. «La versione attuale - ha detto – non è quella definitiva e deve
essere approvata dall’Osservatorio Ambientale, per cui non è ancora vincolante
per Cociv. Il protocollo
si adeguerà alle tecniche di scavo di Cociv. Il rischio di trovare rocce
contenente potenzialmente amianto, seppure minimo, rimane sempre a Voltaggio,
per questo è importante la presenza del geologo in galleria». Geologo che
arriva dal Politecnico di Torino ed è pagato da Cociv, come è emerso nei giorni
scorsi, poiché l’Arpa non può avere tutti i giorni il suo personale in cantiere.
Anche il laboratorio analisi in cantiere non sarà pubblico ma del Politecnico
poiché «i soldi non ci sono». «E’ importante – ha detto il direttore dell’Arpa
regionale Angelo Robotto – che Cociv segua le indicazioni del protocollo. I
risultati dei controlli devono essere confrontabili. In caso di discrepanze
scattano i provvedimenti di legge. Abbiamo una rete di centraline vicino al
cantiere e in paese
a Voltaggio per controllare la presenza nell’aria di fibre di
amianto». Finora tutti i numerosi controlli eseguiti hanno dato esito
negativo». Gianni Repetto (associazione Afa) ha chiesto se esiste un atto
formale del protocollo e se Arpa e Asl lo conoscono. «Sì. E’ una prescrizione
della determina ministeriale del 2 agosto - ha spiegato Gabriella Giunta della
Regione – dopo l’approvazione da parte del ministero dell’ambiente». «Quello
non è il protocollo
– ha ribattuto Repetto –. E’ l’atto che vincola a rispettarlo, piuttosto». Infine
i dubbi sull’utilità del Terzo valico sono tornati a galla quando Daniela Lezzi
di Rfi ha affermato, rispondendo al pubblico, che l’analisi costi benefici
(documento sulla quale si può stabilire a cosa serve quello che in passato era
chiamato supertreno) esiste ed è agli atti, consegnata a ogni Comune. I
sindaci, tra cui Valerio Cassano, padrone di casa, hanno ammesso di non aver
mai visto quell’atto solo dopo una domanda di un cittadino.
da Il Secolo XIX del 9 febbraio 2014
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO ALL'OPERA RASSICURA I CITTADINI
Lupi garantisce: «Massima trasparenza»
In partenza lettera a Moretti (Fs) per sollecitare
il sito con tutte le informazioni
CARROSIO. Lo aveva promesso Lupi, Maurizio, il ministro delle
Infrastrutture, lo scorso ottobre, in visita ad Alessandria, Lo ha ribadito
Lupi, Walter, il commissario straordinario per ti Terzo Valico ieri a
Carrosio, all'incontro organizzato dai comuni di Carrosio, Fraconalto e
Voltaggio: «Trasparenza verso gli enti e i cittadini». Se ne sono tornati a
casa con un'altra promessa i cittadini presenti all'incontro e i sindaci: «avete ragione, sulla comunicazione abbiamo
sbagliato. Martedì, non lunedì perché non ci sono, scriverò a Moretti
(l'amministratore delegato delle Ferrovie dello stato, committente
dell'opera) per dirgli che non il sito internet contenente tutte le
informazioni non è più procrastinabile, deve essere
attivato al più presto». Ma intanto i snidaci del territorio iniziano a
manifestare un po' di impazienza rispetto alla promessa di trasparenza. «Vorremmo
che fosse l'ultima volta in cui la comunicazione verso i cittadini è lasciata
in carico ai Comuni -dice senza mezzi termini il sindaco
di Voltaggio Lorenzo Repetto -Non spetta a noi farla. Il sito
promesso ci deve essere». L'ultima "beffa" sarebbe il
documento sull'esame costi-benefici dell'opera, che sarebbe stato allegato
agli atti ma che ai sindaci non è noto. Intanto, la documentazione relativa
all'incontro di ieri sarà disponibile sul sito del comune di Voltaggio,
www.comune.voltaggio.al.it, a partire dai prossimi
giorni. Parola di Sindaco. poi fuori dall'area del cantiere e in
prossimità dell'abitato», illustra il direttore Arpa
Regionale Angelo Robotto. Nel caso il sistema di rilevamento dovesse
captare fibre, sarebbero adottati tutti quegli accorgimenti previsti dal
protocollo per la salute dei cittadini e dei lavoratori.
«In una scala di rischio da zero a tre, siamo
ad un livello 1», precisa Robotto, quindi non assente ma tuttavia scarso. «Abbiamo le competenze che ci derivano
dall'esperienza del polo amianto di Casale per mettere in campo tutti
gli strumenti a tutela della salute», dice ancora il direttore Arpa. «Sarò
tranquillo quando Regione, Arpa, Asl eccetera metteranno attueranno tutte le
attività previste», risponde il
sindaco di
Voltaggio Lorenzo Repetto, in risposta ad una domanda che arrivava dal pubblico
formato soprattutto da amministratori locali. Tanti i punti toccati in oltre
quattro ore di relazioni e dibattito. E l'agenda non è ancora finita: resta da
parlare di cronoprogramma dei lavori e delle fonti idriche. Tutto rinviato ai
prossimi incontri. C'è stato giusto il tempo di fissare qualche altro paletto: l'avvio
dei lavori alla viabilità, che avrebbe dovuto essere preliminare agli scavi,
sarà in primavera e si partirà con il rifacimento del ponte della Maddalena,
tra Carrosio e Gavi. Durante i lavori di allargamento della galleria Crenna,
sarà utilizzata una strada alternativa e non sarà necessario l'istituzione del
senso unico alternato, salvo
in caso di transito di passaggio di mezzi speciali. «Ma c'è
un'analisi dei costi e dei benefici dell'opera?», è stata l'ultima domanda
proveniente dal pubblico. «E' allegata agli atti», rispondono i relatori. Ma i
sindaci giurano: «Non l'abbiamo mai vista».
da Il Secolo
XIX del 9 febbraio 2014
TERZO VALICO, DUBBI SUL PIANO ANTI AMIANTO
Campionamenti ogni 64 metri, rilevatori
sentinelle per captare le fibre: ma il protocollo non è ancora stato approvato
IRENE NAVARO
CARROSIO. C'è un limite oltre il quale non si potrà
andare: una fibra di amianto per ogni litro di materiale, terra o roccia. È
la misura fissata e inserita nel protocollo amianto che, però, è ancora da approvare.
Al momento, hanno spiegato i tecnici di della Regione Piemonte e di
Arpa nel corso dell'incontro informativo che si è tenuto ieri a Carrosio, c'è
una bozza di protocollo, varata dall'osservatorio ambientale lo scorso luglio
e «recepita dal ministero dell'Ambiente». L'incontro era promosso dai tre
comuni della Val Lemme - Carrosio, Fraconalto e Voltaggio - che, per primi,
subiranno i disagi legati all'avvio dei cantieri del Terzo Valico dei Giovi,
opera da oltre sei miliardi di euro di cui risultano finanziati i prime due
lotti Di fatto i lavori sono partiti, quelli propedeutici, come il
consolidamento della galleria di servizio, o foro pilota di Voltaggio chiuso
dagli anni Novanta. Ancora oggi, però, restano irrisolte molte questioni poste
già da un anno dai sindaci di tutti i comuni interessati, attraverso una
richiesta di moratoria. A ricordarlo è stato Alberto Mallarino, "mediatore
tecnico" scelto dai diciannove comuni interessati nell'alessandrino, per interfacciarsi
con Provincia, Regione, Ministeri, generai contractor (Cociv), Rfi e vari
tavoli tecnici. Dopo un anno di richieste, quindi, arriva la "bozza di
protocollo". «La Regione ha riconosciuto la potenzialità di rischio perla
salute e per la presenza di amianto» e, pertanto, «occorre definire le
procedure in caso di rischio oggettivi», spiega l'ingegnere Fabio Carpi, della
direzione trasporti della Regione Piemonte. In altre parole, sarà predisposta
una rete di monitoraggio che rileverà la presenza di rocce amianti-fere (la
«roccia verde», la chiama il
tecnico) e l'eventuale dispersione di fibre nell'aria. Due
attività che vanno di pari passo: durante gli scavi sarà sempre presente un
geologo («dipendente Cociv»), saranno effettuati campionamenti ogni 64 metri sul fronte di
scavo e saranno posizionate una serie di rilevatori "sentinella" per
captare eventuali fibre di amianto. «La prima sarà posizionata all'imbocco
della galleria, la seconda nell'area del cantiere
Da il Secolo XIX
del 08/02/2013
Terzo valico, Serravalle chiede i fondi per la viabilità
IRENENAVARO
SERRAVALLE SCRIVIA.
«È la nostra ultima occasione per fare la
circonvallazione di Serravalle Scrivia». Se Rfi, committente per il Terzo
Valico dei Giovi, chiude la porta alla possibilità di trasportare lo smarino,
il materiale da scavo, su ferrovia da Arquata a Novi San Bovo, il comune di
Serravalle coglie la palla al balzo.
La notizia dell'indisponibilità di Rfi a spendere 40
milioni di euro per attrezzare la linea ferroviaria che collega lo scalo Cementir,
vicino alla galleria di valico di Radimento, Arquata, con San Bovo, ha
"fatto gola" all'amministrazione di Alberto Carbone che ieri,
convocato d'urgenza un consiglio comunale, ha approvato un ordine del giorno in
cui si propone lo scambio: «Dirottare quei 40 milioni per un'opera che andrebbe
poi smantellata per realizzare la circonvallazione, già in fase di
progettazione preliminare». Pur di avere una nuova viabilità che consenta di
aggirare l'abitato di Serravalle, da cui transitano in media 20 mila veicoli al
giorno, ammorbando l'aria, il comune sarebbe anche disposto «a rinunciare alle
opere di permeabilità sulla linea ferroviaria storica che attraversa il paese,
già contenute nella delibera Cipe, per 13 milioni di euro». Conti alla mano, i
40 milioni di Rfi più i 13 del Cipe, per completare la circonvallazione
basterebbe trovare altri 23 milioni di euro.
Il comune di Serravalle chiederà l'appoggio anche
dei comuni limitrofi, e presenterà il documento lunedì, nel corso di un tavolo
tecnico convocato in Regione alla presenza di Cociv, il consorzio di imprese
per la realizzazione del Terzo Valico, e di Rfi. Favorevole il consigliere di
minoranza Francesco Scaiola, che non nasconde tuttavia la perplessità che si possa
trattare di un altro sogno destinato a restare chiuso in un cassetto. Contrario
il gruppo di Serravalle Futura di Elio Pollero: «Pur essendo favorevoli alla
circonvallazione, ma contrari al Terzo Valico, la proposta andrebbe valutata in
termini di effettiva fattibilità», ha detto. Intanto, questa mattina a
Carrosio, nei locali delle ex scuole, i tre comuni della Vallemme, Carrosio,
Fraconalto e Voltaggio, illustreranno ai cittadini il protocollo amianto per
la tutela della salute dei lavoratori del cantiere e della popolazione dei
centri interessati al passaggio dell'opera di valico.
Serravalle sceglie l’utopia “Il Cociv si fermi due anni”
Giampiero Carbone
I soldi che Rfi prevedeva di stanziare per il
trasporto su ferro dello smarino del Terzo valico li usiamo per la
circonvallazione». Il
Consiglio comunale di Serravalle Scrivia punta ad
accaparrarsi i 42 milioni di euro (non si sa se già disponibili o almeno
stanziati) previsti nello studio del Cociv sull’uso della ferrovia anzichè dei
camion per far arrivare rocce e terre scavate ad Arquata Scrivia fino a Novi
San Bovo. Una soluzione utile a eliminare buona parte del traffico pesante che
rischia di intasare le strade arquatesi e il casello della A7 di Vignole
Borbera. Uno studio che, secondo alcuni sindaci, Rfi non avrebbe considerato
fattibile, notizia che la società del gruppo Fs ha però smentito. Per altro per
fare la tangenziale sarebbero necessari al minimo due anni. Gli amministratori
serravallesi non si sono rammaricati dello stop e delle difficoltà
viabilistiche che, di riflesso, colpirebbero anche il loro Comune. «Abbiamo
letto La Stampa - ha spiegato il sindaco Alberto
Carbone - e abbiamo deciso di cercare di sfruttare quella che è l’ultima
occasione per trovare i fondi per la circonvallazione.
Oltretutto, la struttura ferroviaria da creare per quello
scopo, una volta terminati i lavori del Terzo valico, verrebbe smantellata.
Invece, con la nostra proposta, si guarda al futuro». I 78 milioni di euro
necessari alla circonvallazione verrebbero coperti in parte con i 42 indicati
nello studio del Cociv e con i 13 milioni che Rfi, a breve, intende spendere
sulla linea ferroviaria che attraversa Serravalle per migliorarne la permeabilità,
creando cioè sottopassi nuovi e sistemando quelli esistenti, opere alle quali
il Comune rinuncerebbe. Serravalle punta anche ai risparmi ottenuti
dall’eventuale cancellazione dello shunt a Novi Ligure. Non solo: secondo il sindaco
la circonvallazione, da realizzare «subito prima che partano
i cantieri di Arquata e Serravalle, sarà utile anche ai camion del Terzo
valico, evitando il costoso adeguamento del casello vignolese. Lunedì porteremo
il nostro documento al comitato di pilotaggio del Terzo valico in Regione per
sottoporlo subito a Rfi, Cociv e agli altri enti. Sarà inoltre inviato a tutti i Comuni limitrofi,
visto che nel nostro paese passano ben 20 mila auto al giorno».
«Siamo disponibili - ha detto l’assessore Antonino
Bailo - a sopportare anche per due o tre anni i camion del Cociv in paese se la
circonvallazione verrà finanziata». Favorevole, seppure scettico, il
Consigliere di minoranza Francesco Scaiola (Alleanza civica per Serravalle).
Contrari invece Elio Pollero e Walter Zerbo di Serravalle Futura: «Davvero
fermerebbero i lavori del Terzo valico per fare la nostra circonvallazione? Non
c’è nulla di sicuro nella vostra proposta, né la fattibilità né i tempi. Un
documento dai piedi d’argilla, seppure dagli intenti positivi, che fa riferimento
a un’opera, il Terzo valico, senza senso».
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