Da La Stampa del 24 febbraio 2014
ALESSANDRIA.
DOPO L’INTERDIZIONE DI UN IMPRESARIO TORTONESE
Terzo valico, sui lavori timori di ’ndrangheta
Terzo valico, sui lavori timori di ’ndrangheta
Giampiero Carbone
C’è
un rischio di legami tra lavori del Terzo valico dei Giovi e ’ndrangheta? Sono
passati cinque anni da quanto Fabrizio Bertot, sindaco
di Rivarolo Canavese, nelle intercettazioni dell’indagine Minotauro chiedeva
voti a persone legate alla mafia calabrese in cambio di appalti nella
realizzazione della linea ferroviaria tra Genova e Tortona. E l’altro giorno ad
Alessandria, in conferenza stampa, Polizia, Carabinieri e Gdf hanno affermato
che la «’ndrangheta sul territorio alessandrino è ormai un fatto assodato». nUna frase pronunciata riferendosi a Francesco
Ruberto, l’imprenditore di Tortona sottoposto a «misure speciali» per tre anni
per legami con la criminalità organizzata calabrese, dopo che lo scorso anno
nei confronti di due ditte a lui riconducibili la Provincia aveva emesso
provvedimenti di interdizione dall’attività di scavo e recupero rifiuti.
A
Ruberto è legata anche la Euroter, impresa titolare di una parte della cava
Montermerla, a Tortona, sito destinato a ospitare 2,2 milioni di metri cubi di
smarino del Terzo valico. I timori che le imprese legate alla ’ndrangheta possa
entrare nei lavori del Terzo valico non arrivano solo dai comitati No Tav
locali. Nel 2011 a
Genova era stati i rappresentanti del governo a presentare un dossier dove si
citava il rischio di emergenze in tal senso con l’avvio dei lavori del Terzo
valico, sia per la Liguria che per il Basso Piemonte. Cociv, il consorzio di
aziende titolare dei lavori dell’alta capacità, ha già smentito ogni legame,
ricordando che il 18 dicembre del 2012 Rfi e Cociv hanno stipulato con le
prefetture di Genova e Alessandria un protocollo legalità «finalizzato a
garantire una rapida e corretta esecuzione dell’opera impegnandosi a verificare
i requisiti antimafia di tutti i soggetti. Rispetto alla Montermela, la
previsione di utilizzo è riferita all’area di proprietà della società La
Capitania». Nulla a che fare, quindi, con la Euroter di Ruberto. Ma, ricordano
i comitati, la ditta tortonese era citata nella relazione delle Provincia sul
progetto definitivo del Terzo valico, approvata nel 2005, come titolare
dell’area dove era atteso lo smarino.
La ditta Ruberto non l'abbiamo già incontrata "all'opera" con la direzione lavori di Piergiuseppe Dezza ingegnere della provincia di Alessandria nella vicenda Acquestriate? ... ma forse è anche la stessa ditta che ha effettuato movimento terra all'Outlet ed al retail park?
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