sabato 2 novembre 2024

 Stefano Lenzi non è più con noi

 

Abbiamo conosciuto Stefano nel 1995 quando si iniziò a palesare pesantemente il dramma terzo valico in Val Lemme, a Castelnuovo Scrivia ove grazie all’infaticabile opera di Antonello Brunetti la parte migliore della Società civile si riuniva per affrontare il tragico argomento. Stefano con la competenza tecnica che lo contraddistingueva riusciva a fare una sintesi non solo strettamente ambientalista ma soprattutto trasportistica ed economica. Fu grazie anche a lui che furono presentati gli esposti alla Procura ed alla Corte dei Conti. Tale iniziativa portò nel 1998 al fermo dei cantieri di Fraconalto e Voltaggio ed al rinvio a giudizio per Truffa aggravata ai danni dello Stato a carico, tra gli altri, di Ettore Incalza e dell’onorevole Luigi Grillo. Tale accusa fu poi derubricata in truffa ai danni dello Stato in podo da condurla poi alla prescizione. Stefano curò l’analisi di tutto il materiale che fu poi consegnato all’avvocato che seguì gli esposti. Negli anni successivi Stefano fu sempre vicino al movimento che si opponeva al terzo valico, negli ultimi messaggi che ci siamo scambiati non abbiamo parlato di terzo valico e al mio invito a venirmi a trovare non ha più risposto. Grazie Stefano per il tuo impegno e l'aiuto che ci hai dato.

Mario

 

 
 

sabato 28 settembre 2024

LA CAROVANA DELLA SAGRA DELLA ZUCCA E' PRONTA PER ACCOGLIERVI A SAN CRISTOFORO!

🍇TANTE DEGUSTAZIONI E COSE BUONE DA MANGIARE VI ATTENDONO ALLA SAGRA🎃! 

PER PARTECIPARE AL CONCORSO A PREMI, OCCORRE REGISTRARSI AL BANCO DEL CIRCOLO VAL LEMME, CHE TROVERETE AL CENTRO DELL'AREA ESPOSITIVA 🏆

 




lunedì 23 settembre 2024

 Articolo tratto da Giornale7 del 22 settembre 2024

San Cristoforo celebra l’agricoltura locale con la Sagra della Zucca

L'evento in programma domenica 29 settembre nel parco del castello: tanti prodotti locali nel mercato contadino, premi per le zucche più belle e giochi per bambini.

Una festa unica e originale nel Novese, la Sagra della zucca torna domenica 29 settembre a San Cristoforo. Nel parco del castello, il circolo Legambiente val Lemme insieme a Comune, pro loco e Amici di Serravalle Scrivia propone l’ottava edizione dell’evento itinerante. “Lo spirito che anima la manifestazione – spiegano da Legambiente – è come sempre la valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura locale, con particolare riguardo alla zucca: ci sarà come di consueto il mercato contadino e manufatti artigianali. Ritornerà il concorso aperto al pubblico con l’assegnazione di premi destinati ai migliori esemplari di zucca, appartenenti alle diverse categorie. Inoltre, verrà assegnato un premio alla migliore decorazione delle finestre o cortili del centro storico di San Cristoforo”.

Per i bambini, la Zuccaccia con i suoi premi golosi e laboratori creativi all’interno dell’area giochi.

La giornata sarà accompagnata dai Canterini della Valverde (Genova) e Danças ÒC Danze Occitane nell’Oltregiogo.

La pro loco cucinerà a mezzogiorno un pranzo con piatti a base di zucca e non solo: i famosi anloti foci a man (agnolotti fatti a mano) e i “magroti”, versione dedicata ai vegetariani, da condire entrambi con crema di zucca e altri condimenti tradizionali. Nei secondi, arrosto di vitello (con fondo di zucca e contorno oppure solo con contorno) e vitello tonnato. Il gruppo parrocchiale proporrà i suoi dolci e la Saoms le frittelle dalle 15.

Sarà inoltre disponibile la farinata di Lucio e alcune aziende proporranno pane e dolci

 

sabato 21 settembre 2024

OTTAVA EDIZIONE DELLA SAGRA DELLA ZUCCA E MERCATO CONTADINO - SAN CRISTOFORO (AL) 29.09.2024

 

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE VAL LEMME 

CON LA COLLABORAZIONE DEL 

COMUNE DI SAN CRISTOFORO, 

LA LOCALE PRO LOCO E 

L’ASSOCIAZIONE AMICI DELL’ARTE DI SERRAVALLE SCRIVIA, 

ORGANIZZA L’OTTAVA SAGRA ITINERANTE DELLA ZUCCA

LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGERÀ IL VENTINOVE SETTEMBRE 2024 ALL'INTERNO DEL PARCO DEL CASTELLO DI SAN CRISTOFORO.

Lo spirito che anima la manifestazione è come sempre la valorizzazione dei prodotti dell'agricoltura locale, con particolare riguardo alla zucca: ci sarà come di consueto il mercato contadino e manufatti artigianali. Ritornerà il concorso aperto al pubblico con l'assegnazione di premi destinati ai migliori esemplari di zucca, appartenenti alle diverse categorie. inoltre verrà assegnato un premio alla migliore decorazione delle finestre e/o cortili del centrostorico di San Cristoforo.

I bambini potranno cimentarsi con la Zuccaccia ed i suoi premi golosi; inoltre nel corso della giornata proporremo dei laboratori creativi all'interno dell'area giochi.

La giornata sarà accompagnata dai Canterini della Valverde (Genova) e Danças ÒC Danze Occitane nell’Oltregiogo.


 

Ricordiamo che la festa della zucca è un'occasione per riflettere sull'Ambiente, sul territorio e sulle politiche sostenibili per la sua gestione: dall'offerta di cibi sani e prodotti con un'agricoltura buona per l'ambiente alla riduzione dei rifiuti e alla loro raccolta differenziata.

Un'economia virtuosa, lungimirante ed a favore di tutta la collettività è possibile con l'impegno di tutti e senza grandi opere.

lunedì 1 luglio 2024

 





Si è svolta sabato 29 giugno la consueta passeggiata naturalistica del Circolo Val Lemme che dalla cappelletta di San Rocco di Fraconalto si è snodata attraverso il bosco fino a raggiungere la località "La Sereta".

I numerosi partecipanti, anche due bambini, hanno seguito con interesse le spiegazioni date da Marco Castelli, agronomo preparatissimo - il suo libro “Paesaggio, vegetazione e flora del Piemonte sud orientale” è di grande interesse per chi volesse approfondire la botanica di queste parti dell’Appennino - che ha raccontato i vari aspetti del sottobosco e dato un nome alle tante piante e alberi che ne fanno parte. E’ così che lungo il piacevole percorso botanico tra gli alberi, si sono potuti osservare sia il quercus cerri dal largo tronco più che centenario che la quercus crenata e coglierne la differenza, stupirsi della splendida fioritura della coronilla varia, scoprire nel verde il brillante arancio del giglio di San Giovanni, avere nozioni sulla difficile riproduzione delle felci. E poi valeriana, iperico, artemisia e tante altre piante che spesso passano inosservate se non guidati da chi, con amore e passione, te le indica, una ad una.

Fine della passeggiata all’Agriturismo La Sereta, accolti da Roberto e Barbara, sorridenti come sempre. I loro ottimi antipasti, le tagliatelle in salsa di rose (a chilometro zero!) sono stati l’ottimo compimento di una fresca e piacevole giornata nella natura.


 



lunedì 29 gennaio 2024

 

La Giornata Mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day), il 2 febbraio, celebra la firma avvenuta nel 1971 della Convenzione internazionale di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale.

Per  zone umide, così come vengono definite nella Convenzione, si intendono “le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri”. La Convenzione di Ramsar è lo strumento che fornisce ai 170 Paesi firmatari le Linee Guida per la conservazione e l’uso razionale di queste aree e delle loro risorse, ed è l’unico trattato internazionale sull’ambiente che si occupa di questi particolari ecosistemi che, oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantiscono ingenti risorse di acqua e cibo e svolgono una funzione fondamentale di mitigazione dai cambiamenti climatici.

 

Val Lemme

Situazione 2014


Situazione 2015
 

In occasione della giornata Mondiale delle Zone Umide vorremmo portare all’attenzione di tutti la devastazione di un ambiente naturale per l’avanzare del “progresso”.

La zona della Val Lemme è stata interessata da grandi lotte per la salvaguardia dell’acqua, un bene prezioso e insostituibile, non sempre andate a buon fine. Lungo il torrente Lemme negli anni ’50 fu aperta una cava per l’estrazione di marna dalla ditta Cementir che, dopo averne dichiarato l’esaurimento, è stata abbandonata lasciando spazio ad una lenta ma costante rinaturalizzazione. Infatti, lungo la sponda è possibile trovare uno degli habitat riconosciuto a livello europeo: l’habitat prioritario 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae). Anche grazie alla sua presenza questa gigantesca ex cava rientra nei confini della ZSC/ZPS Capanne di Marcarolo, il parco naturale più grande della provincia di Alessandria.

Eppure, nel 1992, quest’area viene vista con grande interesse dal progetto della Grande Opera “Terzo Valico dei Giovi”, ideato dal Cociv (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci). Tra inizi di scavi per i tunnel nel 1998 bloccati e progetti rigettati dal Ministero dell’Ambiente bocciati in sede di VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) passano più di vent’anni.

È solo nel 2002 che quasi tutti gli Enti interrogati pronunciano un “parere positivo con prescrizioni” all’ennesimo progetto presentato dal Cociv, solo il Comune di Arquata Scrivia e il Parco delle Capanne di Marcarolo non concordano. Nel 2011 vengono stanziati le prime risorse monetarie per iniziare i cantieri che vedranno l’apertura dei cantieri in Val Lemme e aree limitrofe.

Ma che c’entra il Terzo Valico con l’Ex Cava Cementir? Questa cava rientra nel progetto di lavoro del Lotto1 ed è stata riaperta come discarica di materiale litoide proveniente dagli scavi delle gallerie. Inizialmente il piano prevedeva lo stoccaggio di oltre 4 milioni di m3 di smarino successivamente ridotti a 1,2/1,3 milioni di m3. Nel 2019, però, è stato stimato uno stoccaggio di 2 milioni di m3.

Il 18/01/2013 viene trasmessa dal COCIV la documentazione progettuale ai fini dell’avvio della procedura di Verifica di Attuazione per il Terzo Valico, che viene presa in carico; e la cui risposta arriva più di un anno dopo, il 27/06/2014 con parere negativo e la richiesta di nuovi documenti sull’Impatto Ambientale. Nonostante tutto in quell’anno iniziano i lavori sul torrente Lemme.

Legambiente Val Lemme non è mai riuscita ad ottenere la documentazione della Valutazione d’Incidenza, probabilmente perché non esiste.

Nella parte sud della cava era presente un’area umida di grande importanza in quanto si trovava in una posizione favorevole alla migrazione delle specie anfibie, siccome tra i rii di sponda sinistra compresi nella ZSC e l’area indicata, non vi sono strade asfaltate da attraversare.

Tra il 2014 e il 2015 questo sito viene tombato. L’area era sito di riproduzione di rospo comune Bufo bufo, rana dalmatina Rana dalmatina, rana temporaria Rana temporaria e risultava importante per rana verde maggiore Pelophylax ridibundus, tritone alpestre Ichthyosaura alpestris, natrice viperina Natrix maura, natrice dal collare Natrix natrix. Sempre nel 2014 sono stati richiesti i documenti sull’Impatto Ambientale e le Valutazioni di Incidenza dei lavori,, ma senza successo.  Oltre alla tombazione della pozza, nel 2015, il Cociv ha provveduto a rafforzare le sponde del torrente con la messa in posa di massi ciclopici con modalità differenti da quelle dichiarate nel progetto 2014. I lavori sono andati a modificare profondamente il letto del torrente e la sua sponda destra (che non rientrava nel progetto). Queste difformità sono state successivamente confermate nella documentazione presentata proprio dal Cociv nel 2018.

Nel frattempo, i lavori non si sono fermati e sarebbe interessante sapere quale è la vera quantità di smarino ad oggi depositata.

 

 

 

martedì 7 novembre 2023

Cemento affari alluvioni

Luca Mercalli: “Cemento e affari, per questo ogni anno contiamo decine di morti nelle alluvioni”

“Il consumo di suolo aumenta perché prevalgono gli interessi economici delle imprese e dei privati. I proprietari di terreni agricoli non vedono l’ora che diventino edificabili per vederne improvvisamente decuplicato il valore. Così, anno dopo anno, cresce la cementificazione”.

da https://www.fanpage.it/attualita/luca-mercalli-cemento-e-affari-per-questo-ogni-anno-contiamo-decine-di-morti-nelle-alluvioni/ 

Intervista a Luca Mercalli - Climatologo

A cura di Davide Falcioni


"La cementificazione aumenta la vulnerabilità del territorio. Continuiamo a costruire anche in zone riconosciute a rischio idrogeologico, di conseguenza non possiamo aspettarci che il rischio di alluvioni diminuisca. Al contrario, quel rischio in futuro aumenterà". 

A dirlo, intervistato da Fanpage.it, il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, mentre è ancora in corso la conta dei danni delle alluvioni che si sono abbattute sulla Toscana nei giorni scorsi; fenomeni tutt'altro che inattesi dagli scienziati, che da decenni mettono in guardia contro l'aumento del consumo di suolo, una dinamica che sembra non avere limiti a causa degli interessi economici che è in grado di generare.

Il consumo di suolo, infatti, è da anni costantemente in crescita. Nel suo rapporto annuale, pubblicato alcune settimane fa, l'Ispra ha certificato un aumento della cementificazione a livello nazionale del 10% nel 2022 rispetto all'anno precedente. Tre regioni detengono il primato del consumo percentuale maggiore rispetto alle superfici totali: Lombardia (12,16%), Veneto (11,88%) e Campania (10,52%), seguite da Emilia-Romagna, Puglia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Liguria, tutte con valori compresi tra il 7 e il 9%.

La Toscana, negli scorsi giorni flagellata dal maltempo, è al 6,17%, con un incremento dello 0,17% rispetto al 2021. Un valore relativamente basso, che tuttavia non è bastato a scongiurare conseguenze drammatiche per la popolazione: le vittime accertate delle alluvioni sono almeno sette e soprattutto in provincia di Prato e Pistoia ci sono ancora intere aree sommerse dall'acqua e dal fango e sono molti gli abitanti costretti a dormire fuori casa.

Prima della Toscana, tuttavia, era stata la volta di Senigallia nel settembre 2022 (13 morti), poi di Ischia due mesi dopo (12 morti), infine dell'Emilia Romagna nel maggio scorso (17 morti). In poco più di un anno, dunque, alluvioni e inondazioni hanno causato decine di vittime e danni per miliardi di euro.

Dopo Senigallia e Ischia dell’autunno 2022, la Romagna della primavera 2023 e la Toscana dei giorni scorsi. Ogni anno in Italia si contano decine di morti a causa di inondazioni e alluvioni. Questo scenario, già drammatico, è destinato a peggiorare ulteriormente nei prossimi anni?

 Sicuramente. Il riscaldamento climatico determinerà un aumento dell'intensità e della frequenza degli eventi meteo estremi, amplificando un problema che comunque è presente da sempre nel nostro Paese. È bene infatti ribadire che l'Italia è molto esposta al rischio idrogeologico ed ha una storia di alluvioni e frane millenaria. Adesso, alle caratteristiche intrinseche del nostro territorio, si aggiunge il cambiamento climatico.

È stato pubblicato alcuni giorni fa il nuovo rapporto Ispra sul consumo di suolo: a livello nazionale la crescita della cementificazione nel 2022 rispetto al 2021 è stata del 10%. 

 E la cementificazione aumenta significativamente la vulnerabilità del territorio. Continuiamo a costruire anche in zone riconosciute a rischio idrogeologico, di conseguenza non possiamo attenderci che il rischio di alluvioni diminuisca. Al contrario, quel rischio aumenterà in ragione di questi due fenomeni dinamici: da una parte il cambiamento climatico, dall'altra il consumo di suolo. Entrambi agiscono su un'Italia da sempre fragile ed esposta. Il rammarico, semmai, è che noi scienziati ripetiamo queste cose da ormai trent'anni. La prima alluvione di cui mi sono occupato in maniera professionale è stata quella del Tanaro, in Piemonte, di inizio novembre del 1994. Quell'evento provocò oltre settanta morti. Sono passati 29 anni.

Perché, nonostante le tragedie aumentino di frequenza, manca ancora in Italia una legge organica contro il consumo di suolo?

 Ma questo è chiaro! Prevalgono gli interessi economici delle imprese ma anche dei privati. I proprietari di terreni agricoli non vedono l'ora che diventino edificabili per vederne improvvisamente decuplicato il valore. Insomma, ci sono interessi da tutte le parti: lobby, industrie, singoli cittadini proprietari di terreni, e in questo contesto è difficilissimo per la politica inserirsi e introdurre dei vincoli.

Ci sono territori particolarmente esposti in Italia?

 Tutta Italia è a rischio, ma è la carta del rischio idrogeologico dell'Ispra mostra chiaramente le aree più vulnerabili anche in funzione del numero degli abitanti che vi risiedono. A tal proposito è interessante notare che le zone in cui abbiamo avuto le ultime drammatiche alluvioni sono anche tra le più esposte al consumo di suolo. Penso alla Romagna, con l'alluvione dello scorso maggio, ma anche alla zona di Prato, in Toscana. Si tratta di aree in cui la cementificazione negli ultimi anni è stata galoppante e nelle quali negli ultimi cinquant'anni si è costruito in modo smisurato. Sia la Romagna che i territori toscani colpiti negli ultimi giorni erano notoriamente a rischio inondazione. Eppure in quelle aree sono state costruite autostrade, quartieri, capannoni, parcheggi, centri commerciali…

Come giudica l’operato dell'attuale governo italiano nella lotta al cambiamenti climatici?

 Questo non è certamente un governo amico dell'ambiante. È, al contrario, il governo del "facciamo", "costruiamo", l'esecutivo che ogni giorno promette di togliere ogni genere di vincolo per fare cassa. È questa la filosofia dell'attuale governo, ma va detto che i precedenti non si sono comportati molto meglio. Nel 1970 la Commissione Interministeriale De Marchi, costituita dopo l'alluvione di Firenze del 1966, spiegò che laddove vi fossero state aree a rischio idrogeologico non si sarebbe dovuto costruire più nulla. Sono trascorsi oltre 50 anni, si sono succeduti decine di governi. Quel rapporto è chiuso in un cassetto e sembra ormai dimenticato.

Tra qualche settimana si terrà la 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP 28). Quali sono le sue aspettative?

 Molto basse. Non mi aspettavo molto l'anno scorso, con la guerra in Ucraina, e mi aspetto ancora meno quest'anno con l'aggiunta del conflitto in Medio Oriente. Mi sembra che ancora una volta le priorità della politica mondiale non siano rivolte verso il clima e l'ambiente, purtroppo.

Vuol dire che le Conferenze sul clima sono inutili?

 No, assolutamente. Ma è stato raccolto sempre troppo poco. Si è creata una grande burocrazia climatica internazionale che oggi vive di limature degli articoli, aggiungendo o tagliando commi di legge. Il problema è che manca la svolta, è totalmente assente una visione radicalmente nuova. La svolta necessaria sarebbe prendere coscienza una volta per tutte che non si può andare avanti così, che occorre cambiare il nostro sistema economico, rivedere il nostro modello di sviluppo, annullare tutti i sussidi all'industria fossile. Insomma, sarebbero ben altre le cose da fare. Invece ogni anno ci si accontenta di piccoli dettagli.

Non trova bizzarro che la prossima Cop sia stata organizzata a Dubai, Emirati Arabi Uniti, nel Paese che è il sesto esportatore mondiale di petrolio?

 Altroché. È molto curioso che il Paese ospitante sia una nazione petrolifera e che il presidente della Conferenza sia addirittura un petroliere. Ecco, vede le contraddizioni delle "burocrazie climatiche"…

 Nel frattempo il cambiamento climatico non attende.

No, il 2023 diventerà molto probabilmente l'anno più caldo della storia. E il 2024 potrebbe essere addirittura peggiore per effetto del Niño che avanza. Ma di questo avremo modo di riparlare.