sabato 27 giugno 2015

VISITA "GUIDATA" DEL COMUNE DI GENOVA

AI CANTIERI DEL TERZO VALICO

- 18/6/2015

Il 18 giugno la Commissione del Comune di Genova si è recata su alcuni cantieri del Terzo Valico: Trasta e Finestra polvevera.
Di seguito la relazione di una persona che ha partecipato al sopraluogo, in qualità di accompagnatore di un consigliere di minoranza.


 

Il punto di ritrovo è presso il campo base di Trasta, dove ci vengono forniti elmetti, scarpe antinfortunistiche e giubbini con bande catarinfrangenti. Veniamo invitati a non scattare fotografie nei cantieri dalla dott.ssa Carmen Cecchini, responsabile comunicazione di Cociv. Compongono la commissione una trentina di persone tra consiglieri e membri esterni. Con un paio di pulmini scortati da una vettura della Digos veniamo condotti all’interno del cantiere di Trasta/Fegino. Il cantiere è costituito dalla galleria Campasso e da uno spazio esterno tra essa e la linea ferroviaria storica dei Giovi (via Mignanego). Non appena entrati in cantiere notiamo un camion uscito dalla galleria carico di smarino non coperto e non bagnato. Alcuni operai sembrano indossare stivali di gomma e non scarpe antiinfortunistica. Alcuni di noi vengono dotati di mascherina per bocca e naso, ma una parte del gruppo ne resta sprovvista. Scendiamo dal pulmino all’imbocco della galleria, nella quale veniamo subito introdotti dal capo cantiere ing.Caruso, a cui possiamo rivolgere qualche domanda dopo una sua breve introduzione. Ci dice che la galleria ha raggiunto una profondità di 530 m e che ne mancano dunque 70 al suo completamento, ossia circa 1 mese di lavoro. Essa viene scavata con metodo tradizionale. Il materiale di risulta viene definito metargillitico con tracce calcaree. Più di metà dei componenti della commissione si mostra quasi subito piuttosto disinteressata, sia alle spiegazioni spontanee del capocantiere, sia tanto più a porgli delle domande. Le domande che ci viene concesso di fare sono limitate da un altro funzionario di Cociv. Dalle risposte emerge che il sistema di areazione nella galleria è del tipo ad aria premuta. Il lavoro di scavo procede 24 ore su 24, mentre quello di piazzale solo nelle ore diurne. I lavoratori dipendenti di Cociv in questo cantiere sono 70 divisi su 4 turni. In generale, i dipendenti Cociv in Liguria attualmente sarebbero circa 300; Cociv dichiara che circa la metà dei lavori (non viene specificato con quale unità di misura) viene subappaltato a ditte terze. Alla domanda sull’esistenza del giornale di cantiere che riepiloghi le ditte in subappalto viene risposto che esse sono scritte su un apposito sito internet insieme ai lavoratori settimanalmente impiegati nei lavori, a disposizione dei soggetti stabiliti dal Protocollo della legalità (forze dell’ordine); questo sito dunque non è di dominio pubblico. Il rumore nel cantiere è piuttosto alto, tale da rendere difficoltosa la conversazione se non a brevissima distanza. La sezione della galleria è di circa 120 mq. Alla sua uscita sul lato nord dovrebbero esserci un centinaio di metri di percorso all’aperto e poi l’imbocco della galleria di valico vera e propria che, in canna unica fino ai 200 m, si allargherà progressivamente fino a sdoppiarsi dopo circa 400m dall’ingresso. La procedura di protezione da dispersione in aria di particelle di amianto dichiarata è quella di porre un geologo sul fronte di scavo affinchè controlli se affiorano rocce serpentinitiche, nel qual caso si attiverebbe il resto della procedura di profilassi, quale non viene specificato. In ogni caso, in quel momento sul fronte di scavo non sembrava esserci alcun geologo. Lo smarino viene trasportato tramite camion a rimorchio scoperto dal fronte di scavo ad un deposito esterno, anch’esso scoperto, e da lì caricato su camion più grandi per il trasporto all’esterno del cantiere. All’uscita della galleria è presente un impianto di innaffiamento; all’uscita dal cantiere è presente un lavaruote che pulisce i mezzi fino a circa 1 m di altezza, ma non sono previsti lavaggi più accurati dei mezzi. Il capocantiere dichiara l’esistenza dei pozzetti di riciclo delle acque e del pozzetto fiscale, ma non li mostra, anche perché la dott.ssa Cecchini ci spinge a terminare la visita. Metà e oltre dei consiglieri non vede l’ora di andarsene ed è già seduta sui pulmini. Il capocantiere afferma che lo scarico delle acque depurate avviene nel rio che passa al di sotto della rampa di accesso al cantiere e che i controlli nel pozzetto fiscale (che comunque non sarebbe esterno al cantiere stesso, come norma vorrebbe) da parte di Arpal e altre autorità sono praticamente quotidiane. Lasciamo il cantiere dopo circa 20-30 minuti di visita e ci dirigiamo verso quello della Finestra Polcevera. Qui la visita è risibilmente breve, il dialogo coi rappresentanti di Cociv si riduce a 5-10 minuti circa, dopodichè la commissione viene arbitrariamente dichiarata sciolta da parte dell’addetto comunicazioni di Cociv tra la soddisfazione (?) di parte dei consiglieri comunali , quelli meno interessati sin dall’inizio del pomeriggio. Si è appena fatto in tempo ad apprendere che la Finestra Polcevera sarebbe profonda 1800 m e che, grazie alla fresa, dovrebbe essere terminata tra settembre e dicembre. Da allora lo scavo dovrebbe procedere sulla direttrice della galleria di valico. La terra di risulta di questo scavo sta venedo scaricata a Cairo Montenotte, poiché i siti precedentemente individuati non si sono rivelati disponibili.


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