mercoledì 28 agosto 2019

LA TRISTE STORIA DI UNA (NON) RIQUALIFICAZIONE


Un’altra estate è trascorsa e, complice forse la macchina burocratica e/o il momento politico turbolento, nulla si sa ancora del progetto di riqualificazione del torrente Lemme, nel tratto che costeggia il deposito di smarino del Terzo Valico, localizzato nell’ex cava Cementir, parte del sito Natura 2000, in comune di Voltaggio.
Il nostro Circolo ha ripercorso l’annosa questione a partire dal proprio esposto presentato il 27 febbraio 2015, in risposta al quale ha ottenuto pochissime vaghe risposte e rassicurazioni, ancora disattese: la relazione qui pubblicata descrive bene quanto non avrebbe dovuto accadere e invece è accaduto..



Premessa
Nell'ambito della realizzazione della tratta Terzo Valico dei Giovi, il relativo progetto esecutivo predispone il deposito di materiale proveniente dallo smarino del tunnel ferroviario all'interno della ex cava Cementir, parte del sito Natura 2000, in comune di Voltaggio.
A protezione di tale deposito, il progetto prescrive, all'elaborato IG51 01 E CV RI DP04 00 003_A01, la realizzazione, da parte del General Contractor Cociv, di una scogliera in massi di cava in sponda sinistra del torrente Lemme, senza modifica alla quota di fondo alveo (punto 5.1, pag.17) : tale opera necessita della predisposizione in alveo di una pista provvisoria di altezza di cm 50 rispetto al fondo alveo (punto 6 - opere provvisionali in alveo, pag.24) e larghezza di 3 metri. La distanza dalla linea di sponda indicata nel progetto esecutivo deve essere di circa 8-10 metri.


Questo intervento viene indicato eufemisticamente come progetto di riqualificazione ambientale Val Lemme

Cronistoria dell’intervento

Figura 1: Alveo del Lemme prima della “riqualificazione ambientale”. 
Questo tratto di fiume lambisce il SIC-ZPS Capanne di Marcarolo

I lavori di “Riqualificazione ambientale” iniziarono nell’estate del 2014. Si presentarono subito alcune difficoltà a seguito di ripetuti eventi meteorologici, non ultima l’alluvione dell’ottobre 2014, che costrinsero Cociv a ripristinare più volte i massi utilizzati per la scogliera che il fiume ingrossato trascinava a valle.







In data 27 febbraio 2015, il nostro circolo presentò un esposto al fine di evidenziare le difformità di realizzazione della scogliera in sponda sinistra del torrente Lemme a protezione del deposito di smarino proveniente dai cantieri di scavo del Terzo Valico dei Giovi.
Destinatari dell’esposto furono: la Procura della Repubblica di Alessandria, il Comando Carabinieri –Nuclei Operativi Ecologici, l’allora Corpo Forestale - stazione di Gavi, l’ Autorità di Bacino del Fiume Po, la Regione Piemonte-Settore Aree naturali protette, la Direzione Regionale Opere pubbliche e l’ Ufficio Decentrato e Difesa Assetto Idrogeologico  di Alessandria, ARPA Piemonte Direzione generale, ARPA Piemonte – Dip. Alessandria e l'allora Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo,
L'esposto denunciava il grave danno, arrecato al Torrente Lemme e all'intero habitat ad esso circostante, per la mancata osservanza, da parte di Cociv, delle prescrizioni previste dal progetto esecutivo: tra gli elementi evidenziati,  la pista realizzata non rispettava l'altezza di 50 cm, la relativa larghezza era visibilmente superiore ai 3 metri e non manteneva la distanza dalla sponda prevista nel progetto. Inoltre non si era proceduto, come prescritto dal progetto, per tratti successivi di 10 metri da monte verso valle bensì da valle verso monte con un ininterrotto fronte di scavo, non rispettando la modalità operativa del tipo cuci-scuci al fine di minimizzare il tempo di apertura del fronte di scavo.

Tale procedura, secondo il nostro parere, aveva causato una forte erosione della sponda sinistra del torrente
Ci preme ricordare, in particolare, quanto contenuto nel suddetto esposto: "l'esecuzione in difformità rispetto alle prescrizioni impartite all'esecutore in sede di progettazione esecutiva integra fattispecie penalmente rilevante, e, segnatamente, il reato p.e.p. dall'art. 734 C.P. (Deturpazione di Bellezze Naturali) e la concorrente fattispecie di cui all'art. 181, D.Lgs. n. 42/2004.
Si rammenta in proposito infatti che, ai sensi dell'art. 142 D.Lgs. 42/2004Sono comunque di interesse paesaggistico e sono sottoposti alle disposizioni di questo Titolo: c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, […] e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”.
Tali beni – in ragione del regime di tutela generalmente accordato dalla norma che precede, possono essere manomessi esclusivamente previa autorizzazione dell'Autorità Competente e, comunque (una volta ottenuta l'autorizzazione) in conformità a tale titolo, poiché, ai sensi del citato art. 181, “1. Chiunque, senza la prescritta autorizzazione o in difformità di essa, esegue lavori di qualsiasi genere su beni paesaggistici è punito con le pene previste dall'art. 44, lett. C), del D.P.R 6 giugno 2001, n. 380” (ossia, l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 15.493 a 51.645 euro)-.....omissis…
 In data 18 marzo 2015 il dipartimento Geologia, Dissesto, Ambiente e Natura di Arpa Piemonte rispondeva al nostro esposto informandoci che:
 …..



Arpa concluse garantendo la scrupolosa attuazione di quanto disposto:



In data 25 marzo 2018, il segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Po ci rispose informandoci che la stessa Autorità non ha alcuna competenza in materia di progettazione e realizzazione di opere di qualsiasi tipo né esercita funzioni di controllo su Enti e/o amministrazioni competenti alla progettazione e realizzazione di tali interventi
Da allora il nostro circolo non ha più ricevuto notizia di alcun provvedimento e/o azione intrapresa da qualcuno dei destinatari dell'esposto; nel frattempo, la scogliera è stata terminata con modalità differenti da quanto previsto dal progetto esecutivo e andando a interferire anche sulla sponda destra del Lemme.


Figura 2: La stessa inquadratura dell’Alveo del  Lemme della figura 1,  dopo la "riqualificazione". L'immagine evidenzia l'intervento in sponda destra

A gennaio 2018 Cociv presentò un progetto relativo alla sistemazione dell’alveo del torrente Lemme e al ripristino delle briglie esistenti nel tratto prospiciente il deposito DP04 in Comune di Voltaggio (ex cava Cementir).
Nella relazione illustrativa, lo stesso Cociv ammise le difformità con cui la scogliera è stata realizzata rispetto al progetto esecutivo del 2014 :

 ....omissis ....."A seguito dei lavori di realizzazione della scogliera in massi, a protezione della sponda sinistra del T. Lemme, effettuati nel corso del 2015, la geometria dell’alveo del corso d’acqua è stata sensibilmente modificata, secondo modalità differenti rispetto a quelle previste dall’originario progetto esecutivo del 2014.
In particolare, è stato parzialmente demolito il sistema di soglie esistente, con conseguente modificazione locale del profilo del fondo alveo, ed in generale si è verificata una movimentazione del materiale di fondo per un tratto di lunghezza totale di circa 400 m, a partire da circa 120 m immediatamente a monte delle soglie."
(NdR: ricordiamo che, a parere del nostro circolo, la difformità integra “fattispecie penalmente rilevante, e, segnatamente, il reato p.e.p. dall'art. 734 C.P. Deturpazione di Bellezze Naturali, vedi testo esposto sopra menzionato)
Il 19 marzo 2018, con la consulenza tecnica del Dott. Luca Ciuffardi, presentammo alla Regione Piemonte –Direzione Opere pubbliche Settore tecnico regionale, all’Ente Aree Protette Appennino piemontese e ad ARPA Piemonte –Dipartimento di Alessandria, le nostre osservazioni e proposte in merito al progetto proposto da Cociv di mitigazione del grave danno arrecato al torrente e al circostante paesaggio, certi che codesti Enti ponessero la massima attenzione al recupero e al ripristino di quest’area del Sic, così duramente compromessa.
Il 14 maggio 2018 l’Ente Aree protette dell’appennino piemontese ci diede riscontro, informandoci che:
...omissis..si specifica come il nuovo Progetto di ripristino ambientale post operam del Torrente Lemme presso il DP04 della tratta AV/AC del Terzo Valico dei Giovi, riproposto a seguito del parere fornito in ambito endoprocedimentale da questo Ente con il supporto di ARPA Piemonte, sarà presentato da COCIV al citato Settore Tecnico Regionale AL-AT al fine dell’ottenimento dell’Autorizzazione Idraulica.
In tal senso l’Ente di gestione provvederà per quanto di competenza, ricevuto il nuovo progetto, a esprimersi nell’ambito del suddetto procedimento.

Da ciò deducemmo che il progetto proposto da Cociv a gennaio 2018 venne rigettato.

Da allora non abbiamo più ricevuto nulla: nel frattempo la Natura sta provvedendo da sola a riqualificare il torrente Lemme



Nota: le immagini pubblicate sono state scattate dal circolo Legambiente Val Lemme


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