domenica 8 novembre 2015

#SENTENZA DEL TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI

DAL SITO DEL CONTROSSERVATORIO DELLA VAL SUSA

Si è conclusa la sessione del Tribunale permanente dei Popoli, chiamato a giudicare se vi sia stata una violazione dei diritti fondamentali delle comunità locali da parte del sistema delle grandi opere.
La sentenza così recita: 
"Il Tribunale Permanente dei Popoli, considerando i trattati su diritti umani e civili, sull'accesso agli strumenti di partecipazione, ritiene censurabili gli Stati che nel diritto e nelle prassi non garantiscono la partecipazione delle popolazioni locali.
Pertanto chiede a tutti gli Stati di dotarsi di queste norme, e di rispettare quelle esistenti.
Il TPP dichiara illegittime queste condotte procedurali e lo denuncia all'opinione pubblica mondale.
Il TPP dichiara che in Valsusa si sono violati i diritti fondamentali sia di natura procedurale e di informazione sia per l'accesso alle vie giurisdizionali
Violati anche i diritti fondamentali civili, libertà di parola ed espressione."

Accanto alla sentenza vengono sollecitate le seguenti raccomandazioni:
- Il Tribunale Permanente dei Popoli raccomanda a Francia e Italia di sospendere i lavori della Torino-Lione e di attivare un confronto in cui venga presa in considerazione l'opzione zero.
- chiede allo stato italiano di rivedere la Legge Obiettivo e lo Sblocca Italia, due provvedimenti che impediscono la partecipazione dei cittadini
- chiede al Governo Italiano la cessazione dell'occupazione militare e di non criminalizzare il dissenso
- chiede all'Europa di revisionare i progetti delle Grandi Opere prendendo in considerazione gli interessi delle comunità locali.

 



Composizione del Tribunale:
Presidente:
FRANCO IPPOLITO (ITALIA)
Vicepresidenti:
LUIZA ERUNDINA DE SOUSA (BRASILE)
JAVIER GIRALDO MORENO (COLOMBIA)
HELEN JARVIS (AUSTRALIA)
PHILIPPE TEXIER (FRANCIA)
Segretario Generale:
GIANNI TOGNONI (ITALIA)


5 - 8 Novembre 2015
Sessione conclusiva del Tribunale Permanente dei Popoli dedicata a Diritti fondamentali, partecipazione delle comunità locali e grandi opere -
Torino/Almese
A breve tutte le registrazioni audio/video

Requisitorie finali




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1. Presidente, giudici,
compete a me, in rappresentanza dei ricorrenti, tirare le somme di queste due giornate e rivolgere a voi le nostre richieste. Lo faccio – non lo nascondo – con grande emozione. Mi è accaduto spesso, in oltre 40 anni di magistratura, di assumere conclusioni in processi complessi e delicati. Ma oggi è diverso. Perché, mano a mano che procedevano i lavori, è accaduta una cosa inedita: i ricorrenti sono come scomparsi e la scena è stata occupata da un movimento di popolo imponente che, con forza e determinazione, ha chiesto giustizia. Si tratta di un movimento di cui la comunità della Val Susa è, in qualche modo, esponenziale. Di un movimento che dalla fine del secondo millennio si aggira per l’Italia e per l’Europa (come è emerso in maniera articolata nella giornata di ieri) sull’onda di quanto, da oltre un secolo, accade nei paesi del Sud del mondo, in Africa, in Asia, in America latina, con decine di lotte in difesa del territorio e dei diritti dei popoli (come sta scritto in numerose vostre sentenze, a partire dalla prima, dell’11 novembre 1979 sul Sahara Occidentale e poi in quelle su Timor Est, sull’Amazzonia brasiliana, sulla Colombia e via elencando sino alla più recente, pronunciata appena un anno fa, su «libero commercio, violenza, impunità e diritti dei popoli in Messico»). Quel movimento è stato il protagonista di queste giornate.
Nei prossimi giorni pubblicheremo tutte le registazioni audio/video dellle testimonianze
Nel frattempo proponiamo alcuni appunti presi nel corso delle deposizioni di alcuni
testimoni  (ci scusiamo per le imprecisioni e per gli errori...)


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