Roma, 17 aprile 2019 Comunicato
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L’ European
Environmental Bureau, Legambiente e Cittadini per l’Aria delineano la strada
per uscire dall’emergenza smog in Italia
L’Italia e le
procedure di infrazione: nei prossimi giorni a Bruxelles la decisone della
Commissione sulla qualità dell’aria
Le associazioni: “No
a misure tampone e d’emergenza, servono interventi strutturali e azioni ad hoc
sia a livello nazionale che locale”
L’emergenza
smog italiana non consce stagionalità, almeno a Bruxelles. Dopo i vertici
sulla qualità dell’aria dello scorso 30 gennaio e 9 febbraio è arrivato il
momento di conoscere la decisone della Commissione europea, prevista nei
prossimi giorni, sulle procedure di infrazione per la qualità dell’aria per i 9
Paesi in procedura di infrazione, tra cui c’è anche l’Italia.
L’ultimatum
della Commissione Europea al nostro Paese ha portato il ministro dell’ambiente
Galletti a fornire alla Commissione gli aggiornamenti sulle misure pianificate
dall’Italia in materia di inquinamento atmosferico. Se valutate misure poco
concrete o poco efficaci, ci sarà il rinvio alla Corte di giustizia europea con
inevitabili e salatissime multe per l’Italia.
Legambiente
e Cittadini per l’Aria insieme all’European Environmental Bureau (EEB) - la
più grande rete di associazioni ambientaliste e cittadini in Europa composta da
circa 140 organizzazioni in oltre 30 paesi - hanno richiesto, ed ottenuto, dal
Ministero dell’Ambiente la documentazione fornita alla Commissione europea per
superare il richiamo di Bruxelles. Le misure previste e sottoposte al giudizio
della Commissione non coprono tutti i settori in cui bisognerebbe intervenire
in maniera drastica e andrebbero applicate in maniera molto stringente nel
nostro Paese per essere efficaci e risolutive.
“Come
ribadiamo da anni, non servono misure sporadiche, stagionali e poco efficaci
nella lotta all’inquinamento, ma è urgente mettere in atto interventi
strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale – dichiarano
le associazioni –. Le aree urbane devono essere il cuore di questo
cambiamento che deve ripartire da un diverso modo di vivere e pensare le città,
con investimenti nella mobilità collettiva, nella riconversione sostenibile
dell’autotrazione e dell’industria, nella riqualificazione edilizia, nel
riscaldamento coi sistemi innovativi e nel verde urbano.” Il settore agricolo e
il trasporto marittimo devono anch’essi dare il proprio contributo alla
risoluzione di quest’emergenza.
Le
proposte presentate dal Ministero dell’Ambiente riguardano diversi settori che
vengono trattati in compartimenti stagni e gestiti in maniera disomogenea,
mentre per le associazioni occorrerebbe integrarle tutte insieme in un Piano
Nazionale che fissi già da subito obiettivi ambiziosi che garantiscano la
salvaguardia della salute delle persone e del nostro ambiente.
Ogni
anno l’inquinamento atmosferico causa oltre 430mila mila morti premature in
Europa, di cui oltre 60mila solo in Italia, con costi sanitari miliardari.
DOCUMENTO IN ALLEGATO
L’Ufficio stampa di
Legambiente: 06.86268353/399
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