Torino,
4 agosto 2017 Comunicato
stampa
Al via
nel Cuneese il progetto per il monitoraggio diffuso dell’inquinamento da ozono
Allerta ozono:
Legambiente attiva i sensori Captor
Con il caldo torrido di questi giorni l’inquinamento
da ozono ha raggiunto livelli altissimi
in tutto il Piemonte. Secondo i dati dell’Agenzia Regionale per la
Protezione Ambientale aggiornati a fine luglio il valore obiettivo annuale nel
2017, pari a 120 µg/m3 calcolato come media massima delle 8 ore
consecutive da non superare più di 25 volte per anno, è già stato superato in circa il 70% delle centraline
mentre nel 2016, nello stesso periodo, risultava superato nel 35% delle centraline.
“Pur essendo meno noto delle famigerate
polveri sottili che ammorbano l’aria invernale, l’ozono è un’inquinante altrettanto
pericoloso e causa in Italia oltre 3 mila morti premature l’anno –avverte Fabio Dovana, presidente di Legambiente
Piemonte e Valle d’Aosta-. Nonostante questo nel protocollo antismog
recentemente siglato dalle regioni padane la parola ‘ozono’ non compare mai, a
testimonianza di quanto le istituzioni sottovalutino ancora il problema”.
L’esposizione all’ozono causa problemi ai tessuti dell’apparato
respiratorio, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione
della funzionalità polmonare, aggravando anche asma ed altre patologie
respiratorie nei soggetti più a rischio: in primis i bambini e gli anziani,
seguiti dai soggetti sani che fanno attività all’aperto oltre che persone già
affette da malattie polmonari. L’ozono troposferico è un inquinante di origine sia antropica che naturale che
tende a prodursi per effetto della radiazione solare in presenza di inquinanti
primari quali gli ossidi d’azoto (NOX) e i composti organici volatili (VOC),
prodotti in larga parte da motori a combustione e dall’uso di solventi
organici, andando a costituire il cosiddetto smog fotochimico.
Anche per contrastare la cronica
sottovalutazione dell’ozono Legambiente ha aderito, insieme ad altri partner
europei, al progetto CAPTOR (Collective Awareness Platform for
Tropospheric Ozone Pollution, finanziato dall'Unione Europea all’interno del
programma Horizon2020) che ha come scopo la rilevazione dei livelli di ozono
attraverso il coinvolgimento diretto della cittadinanza, mediante
l’installazione presso le abitazioni dei volontari autocandidatisi al progetto
di alcuni sensori in grado di rilevare le concentrazioni dell’inquinante. Il progetto in Piemonte è entrato nella
sua fase operativa proprio in questi giorni grazie alla collaborazione del
Dipartimento di Cuneo di Arpa Piemonte: uno dei sensori Captor è stato
affiancato alla centralina di monitoraggio “Alpini” di Cuneo mentre altri 4
sensori sono stati installati presso altrettante abitazioni di volontari in
tutta la provincia. I sensori installati in Piemonte sono parte di una rete
europea di “citizen science” fatta di volontari italiani, spagnoli, francesi ed
austriaci. Tutti le informazioni raccolte, oltre che le proposte e le azioni
bottom-up provenienti dalla cittadinanza, saranno pubbliche e a disposizione
della comunità scientifica e dei decisori politici sul sito del progetto.
“Crediamo che sia fondamentale coinvolgere
direttamente la cittadinanza nella lettura e registrazione dei dati, per
aumentare la partecipazione e la consapevolezza sulla qualità dell’aria che ci
circonda –aggiunge il presidente di
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. L'obiettivo è produrre dati puntuali
di esposizione all'inquinante e al
tempo stesso informare sui comportamenti da adottare per evitare il più possibile gli effetti
nocivi dell'inquinamento da ozono, soprattutto per le vie respiratorie”.
Legambiente
ricorda che gli orari più critici per gli alti livelli di ozono sono quelli del
pomeriggio, ma anche della prima serata, perché la quantità di questo
inquinante resta nell’aria anche nelle prime ore dopo il tramonto del sole.
Dunque, se possibile, le attività all'aperto dovrebbero essere limitate
alle ore mattutine, mentre nel resto della giornata è consigliabile tenere
ben chiuse porte e finestre di casa. Un’attenzione particolare va posta
ad anziani e bambini, i soggetti più a rischio. È bene anche fare
attenzione al fumo e ad altre sostanze irritanti presenti in ambienti domestici
e lavorativi, considerando che la tossicità dell'ozono aumenta
considerevolmente la vulnerabilità delle mucose respiratorie. Se nelle
città l'ozono esercita la sua azione nociva in combinazione con gli altri
inquinanti da traffico, la situazione non migliora in aree verdi e
montane: perché a differenza delle altre sostanze, l’ozono tende ad avere
valori molto alti proprio in aree aperte e spazi rurali, anche in montagna o
sulle rive dei laghi.
Ulteriori
informazioni sul progetto su http://www.captorlegambiente.it/capit/it/
Ufficio
stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta: 011.2215851 – 349.2572806
www.legambientepiemonte.it
– www.facebook.com/legambientepiemontevalledaosta
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