Bruxelles esprime critiche alla politica alpina dei trasporti
Uno
studio del Parlamento europeo constata le numerose carenze del progetto
ferroviario To- Lione. © erysipel / pixelio.de
Miope,
inadeguata, incoerente: uno studio di recente pubblicazione commissionato dal
Parlamento europeo mette in discussione la politica e i progetti per il
trasferimento del trasporto merci su rotaia. Per quale motivo il sostegno
europeo alla “Torino-Lione” vacilla e perché i cittadini svizzeri hanno l’ultima
parola.
All’inizio
di novembre è stato presentato alla Commissione trasporti del Parlamento europeo
uno studio aggiornato sui progetti europei TEN-T, ossia le grandi reti
transeuropee di trasporto che dovrebbero collegare i diversi Stati dell’UE. La
prevista linea ferroviaria con il tunnel di base tra Torino e Lione rientra in
questa analisi, così come il tunnel di base del Gottardo in Svizzera.
Molti
punti interrogativi sulla Lione-Torino
Il
bilancio dello studio sulla linea tra Torino e Lione lascia poco spazio a facili
illusioni. Da un lato, nella progettazione di questo grande progetto sono stati
omessi elementi fondamentali: i costi e i benefici delle alternative non sono
mai stati presi in considerazione in modo comparato e non è stata effettuata la
valutazione di impatto ambientale prevista per legge, conformemente alle
direttive europee. La prima analisi costi-benefici accessibile al pubblico è
stata redatta dai promotori solo nel 2012, cioè 20 anni dopo l’inizio della
progettazione. Ad oggi manca un’analisi economica riferita al periodo in cui la
linea sarà in esercizio. La trasparenza e la partecipazione dell’opinione
pubblica sono carenti. Dall’altro, lo studio mette in discussione la necessità
della costruzione della nuova linea poiché non si sono rivelate esatte le stime
che prevedevano un costante aumento delle merci trasportate su questa
tratta.
Inoltre
le capacità della linea esistente sono sufficienti almeno per i prossimi 20
anni. La Commissione europea non intende più finanziare il progetto globalmente,
ma stanziare fondi solo per le singole sezioni. Michael Cramer, presidente della
Commissione trasporti del Parlamento europeo, considera questo atto una prima
presa di distanza dal progetto.
Frejus
e Gottardo: i tunnel stradali sono un ostacolo allo sviluppo della
ferrovia
Il
tunnel ferroviario Torino-Lione viene messo in discussione dagli autori dello
studio anche perché allo stesso tempo Francia, Italia e Svizzera portano avanti
la costruzione di nuovi tunnel stradali. I nuovi e costosi tunnel ferroviari
rischiano così di restare sottoutilizzati. Questa preoccupazione è condivisa
anche da un’ampia alleanza di oltre 40 organizzazioni in Svizzera. Nel 2016 sarà
inaugurato il tunnel di base ferroviario del Gottardo, costato 16 miliardi di
franchi. Contemporaneamente, il Governo e il Parlamento intendono ampliare la
galleria autostradale costruendo una seconda canna in occasione degli imminenti
interventi di risanamento. I politici promettono che, terminato il risanamento,
ogni canna sarà percorribile a una sola corsia. In realtà, già ora, in caso di
necessità, in alcuni tratti la corsia di emergenza viene utilizzata come corsia
di marcia. Attualmente in Svizzera è in corso una raccolta firme per un
referendum contro la seconda canna. I cittadini svizzeri potrebbe essere
chiamati a esprimersi per una politica dei trasporti coerente già nel giugno
2015: nel 1994 gli svizzeri con l’articolo sulla protezione delle Alpi hanno
inserito nella Costituzione federale una limitazione del traffico di
transito.
La
decisione di aprire la seconda canna del tunnel del Frejus al traffico pesante è
invece già stata presa; questo è stato confermato nel corso della Conferenza
franco - italiana del dicembre 2012 a Lione.
Gli
Stati alpini devono unire le forze
Il
potenziamento dell’autostrada con il raddoppio del tunnel del Frejus è in
contraddizione con il progetto di collegamento ferroviario tra Torino e Lione e
con la politica comune per il clima, afferma lo studio del Parlamento europeo.
Tutti i progetti stradali che agevolano il transito di veicoli pesanti e tutti i
progetti ferroviari privi di una adeguata politica di accompagnamento dovrebbero
pertanto essere abbandonati, sostengono gli autori dello studio. Servono una
politica coerente e incentivi a supporto del trasferimento alla rotaia per tutta
la regione. La prima priorità dovrebbe pertanto essere la creazione di
condizioni quadro a livello alpino allo scopo di trasferire le merci su rotaia
in modo rapido ed efficace.
Fonte
e ulteriori informazioni: http://www.alpeninitiative.ch/nein-2te-roehre/medien/medieninfos/141007_pk.html,
(fr),http://www.karimadelli.com/index.php?rub=medias&pg=dans-la-presse&spg=&act=afp-bruxelles-juge-surdimensionne-le-projet-de-tgv-lyon-turin(fr)
, http://www.cipra.org/en/publications/update-on-investments-in-large-ten-t-projects-study-provisional-version (en,
de), http://www.elysee.fr/communiques-de-presse/article/sommet-franco-italien-3/ (fr), http://www.acac73.org/2014/11/fin-du-creusement-du-deuxieme-tube-du-tunnel-routier-du-frejus-une-victoire-pour-la-predominance-du-trafic-poids-lourds-dans-les-alp (fr)
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