venerdì 28 dicembre 2018

IL MONDO CHE VERRÀ: MI CHIAMO GRETA THUNBERG, HO 15 ANNI E VENGO DALLA SVEZIA...

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questa riflessione di Antonello Brunetti:


Se per caso vi è sfuggito, questa mattina, sul sito di Repubblica potete vedere e ascoltare l'intervento di Greta Thunberg, la ragazza quindicenne che è diventata punto di riferimento per molti giovani nel mondo. La si conobbe quando dopo tre mesi di protesta davanti al Parlamento svedese, seduta a terra con i suoi volantini e i suoi libri di scuola, per due giorni alla settimana, 24 ore su 24, lanciava il suo invito al Parlamento ad adoperarsi contro la distruzione della terra. Diceva che non poteva ancora votare e che solo così poteva comunicare la sua angoscia per una natura in pericolo,
Il Time la intervistò e la dichiarò un'eroina dei nostri tempi.
Ha potuto fare a Katowice in Polonia, durante il deludente convegno mondiale sulla situazione ambientale, un intervento che mi ha emozionato, esattamente come quando tanto tempo fa ascoltai per la prima volta Guccini cantare "Il vecchio e il bambino".
Potete vedere l'audio su Repubblica o su google indicando Greta Thunberg.Una riflessione opportuna. Fatelo!




Perplessità di un venditore di almanacchi su un anno migliore

Alcuni mi hanno scritto che avevano problemi a vedere il video che ho segnalato nell’ultimo messaggio.Ne approfitto per proporvi a mo’ di riflessione di fine anno una parte dell’intervento, abbinandolo al testo della canzone di Guccini.So di non essere in sintonia con questo clima natalizio… ma tant’è.
È vero che vi sono mille problemi in quest’epoca di vuoto delle intelligenze e ne cito rapidamente due.L’abbandono della Siria da parte degli Usa, (notizia di questa mattina) lasciando i curdi alla mercé di quei massacratori dell’Isis e di Erdogan. Se l’Isis è stata fermata lo dobbiamo in gran parte alla disperata e coraggiosissima lotta di resistenza dei curdi. Sta ora per verificarsi esattamente ciò che avvenne agli armeni un secolo fa.
Silenzio generale in questo clima di vuoto mentale in cui ci si dovrebbe ricordare di un palestinese che dovette migrare in Egitto per sfuggire alla violenza, e che offrì all’umanità amore e non paura-odio, speranza nel trionfo dello spirito e della riflessione e non l’abbrutimento dell’appropriazione sfrenata di beni di consumo.

Mi chiamo Greta Thunberg, ho 15 anni e vengo dalla Svezia".

Inizia così il discorso pronunciato dall'ormai famosa ragazzina svedese all'ultima Conferenza sul Clima, a Katowice in Polonia. Un discorso che dice in modo chiaro e tondo come stanno le cose: non si può ancora rimandare la lotta ai cambiamenti climatici o le nuove generazioni avranno un futuro assai peggiore di quanto possiamo immaginare.
Greta ha parlato in nome di Climate Justice Now, una coalizione di 36 associazioni ambientaliste di mezzo mondo (ma l'Italia non è rappresentata) che lottano contro il global warming.
È probabile che non sia stata Greta a scrivere il discorso che ha pronunciato davanti ai big del mondo. Ma questo non rende il discorso di Greta meno significativo. Per questo, ve lo riporto quasi integralmente.
Mi chiamo Greta Thunberg, ho 15 anni e vengo dalla Svezia. Parlo a nome di Climate Justice Now. Molte persone dicono che la Svezia è solo un piccolo paese e non importa quello che facciamo. Ma ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. E se alcuni bambini possono ottenere titoli di giornale in tutto il mondo, allora immaginate cosa potremmo fare tutti insieme se lo volessimo davvero.Ma per farlo, dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto possa essere scomodo.Parlate solo di una crescita economica eterna perché avete troppa paura di essere impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse cattive idee che ci hanno portato in questo casino, anche quando l'unica cosa sensata da fare è tirare il freno di emergenza. Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno.
E pesante il fardello che state lasciando a noi bambini.
Non mi interessa essere popolare. Mi interessano la giustizia climatica e un pianeta vivente.La nostra civiltà viene sacrificata per l'opportunità di un numero molto ridotto di persone di continuare ad accumulare enormi somme di denaro. La nostra biosfera viene sacrificata in modo che i ricchi di paesi come il mio possano vivere nel lusso.
Sono le sofferenze dei molti che pagano i lussi dei pochi.Nel 2078 celebrerò il mio 75° compleanno. Se avrò figli, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse chiederanno "perché non hai fatto nulla mentre c'era ancora tempo per agire".Dite di amare i vostri figli sopra ogni altra cosa, eppure state rubando il loro futuro davanti ai loro stessi occhi.Finché non inizierete a concentrarvi su ciò che deve essere fatto piuttosto che su ciò che è politicamente possibile, non c'è speranza. Non possiamo risolvere questa crisi senza trattarla come una crisi di enormi dimensioni.Dobbiamo trattenere i combustibili fossili nel sottosuolo e dobbiamo concentrarci sull'equità. E se le soluzioni all'interno del sistema sono così impossibili da trovare, allora dovremmo cambiare il sistema stesso.
siamo venuti qui per chiedere assistenza ai leader mondiali. Tanto sappiamo che ci hanno ignorato in passato e ci ignoreranno di nuovo.Ma il tempo sta finendoSiamo venuti qui per farvi sapere che il cambiamento delle condizioni di vita, del clima, del livello dei mari sta arrivando.
Riflettete… Grazie


Il VECCHIO E IL BAMBINO “I Nomadi”Un vecchio e un bambino
si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera; la polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera; l'immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare e tutto d'intorno non c'era nessuno solo il tetro contorno di torri di fumo i due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva.
Con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati. I vecchi subiscon l'ingiuria degli anni non sanno distinguere
il vero dai sogni. I vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni il falso dal vero. E il vecchio diceva guardando lontano immagina questo coperto di grano immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle vocie pensa ai colori.
In questa pianura, fin dove si perdecrescevano gli alberi e tutto era verde.Cadeva la pioggia, segnavano i soliil ritmo dell'uomo e delle stagioni".Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,gli occhi guardavano cose mai viste.E poi disse al vecchio con voce sognante:"Mi piaccion le fiabe.
Raccontane altre...".


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