Grazie a chi ci sostiene e a chi condivide il cammino con noi.
Vi auguriamo buone feste:
🥂🍾 ci rivediamo nel 2019!
La natura è piena d'infinite ragioni che non furon mai in isperienza. Leonardo da Vinci, Codice I, 1492-1516
Se per caso vi è sfuggito, questa mattina, sul sito di Repubblica potete vedere e ascoltare l'intervento di Greta Thunberg, la ragazza quindicenne che è diventata punto di riferimento per molti giovani nel mondo. La si conobbe quando dopo tre mesi di protesta davanti al Parlamento svedese, seduta a terra con i suoi volantini e i suoi libri di scuola, per due giorni alla settimana, 24 ore su 24, lanciava il suo invito al Parlamento ad adoperarsi contro la distruzione della terra. Diceva che non poteva ancora votare e che solo così poteva comunicare la sua angoscia per una natura in pericolo,
Il Time la intervistò e la dichiarò un'eroina dei nostri tempi.
Ha potuto fare a Katowice in Polonia, durante il deludente convegno mondiale sulla situazione ambientale, un intervento che mi ha emozionato, esattamente come quando tanto tempo fa ascoltai per la prima volta Guccini cantare "Il vecchio e il bambino".
Potete vedere l'audio su Repubblica o su google indicando Greta Thunberg.Una riflessione opportuna. Fatelo!
Perplessità di un venditore di almanacchi su un anno migliore
Alcuni mi hanno scritto che avevano problemi a vedere il video che ho segnalato nell’ultimo messaggio.Ne approfitto per proporvi a mo’ di riflessione di fine anno una parte dell’intervento, abbinandolo al testo della canzone di Guccini.So di non essere in sintonia con questo clima natalizio… ma tant’è.
È vero che vi sono mille problemi in quest’epoca di vuoto delle intelligenze e ne cito rapidamente due.L’abbandono della Siria da parte degli Usa, (notizia di questa mattina) lasciando i curdi alla mercé di quei massacratori dell’Isis e di Erdogan. Se l’Isis è stata fermata lo dobbiamo in gran parte alla disperata e coraggiosissima lotta di resistenza dei curdi. Sta ora per verificarsi esattamente ciò che avvenne agli armeni un secolo fa.
Silenzio generale in questo clima di vuoto mentale in cui ci si dovrebbe ricordare di un palestinese che dovette migrare in Egitto per sfuggire alla violenza, e che offrì all’umanità amore e non paura-odio, speranza nel trionfo dello spirito e della riflessione e non l’abbrutimento dell’appropriazione sfrenata di beni di consumo.
“Mi chiamo Greta Thunberg, ho 15 anni e vengo dalla Svezia".
Inizia così il discorso pronunciato dall'ormai famosa ragazzina svedese all'ultima Conferenza sul Clima, a Katowice in Polonia. Un discorso che dice in modo chiaro e tondo come stanno le cose: non si può ancora rimandare la lotta ai cambiamenti climatici o le nuove generazioni avranno un futuro assai peggiore di quanto possiamo immaginare.
Greta ha parlato in nome di Climate Justice Now, una coalizione di 36 associazioni ambientaliste di mezzo mondo (ma l'Italia non è rappresentata) che lottano contro il global warming.
È probabile che non sia stata Greta a scrivere il discorso che ha pronunciato davanti ai big del mondo. Ma questo non rende il discorso di Greta meno significativo. Per questo, ve lo riporto quasi integralmente.
Mi chiamo Greta Thunberg, ho 15 anni e vengo dalla Svezia. Parlo a nome di Climate Justice Now. Molte persone dicono che la Svezia è solo un piccolo paese e non importa quello che facciamo. Ma ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. E se alcuni bambini possono ottenere titoli di giornale in tutto il mondo, allora immaginate cosa potremmo fare tutti insieme se lo volessimo davvero.Ma per farlo, dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto possa essere scomodo.Parlate solo di una crescita economica eterna perché avete troppa paura di essere impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse cattive idee che ci hanno portato in questo casino, anche quando l'unica cosa sensata da fare è tirare il freno di emergenza. Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno.
E pesante il fardello che state lasciando a noi bambini.
Non mi interessa essere popolare. Mi interessano la giustizia climatica e un pianeta vivente.La nostra civiltà viene sacrificata per l'opportunità di un numero molto ridotto di persone di continuare ad accumulare enormi somme di denaro. La nostra biosfera viene sacrificata in modo che i ricchi di paesi come il mio possano vivere nel lusso.
Sono le sofferenze dei molti che pagano i lussi dei pochi.Nel 2078 celebrerò il mio 75° compleanno. Se avrò figli, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse chiederanno "perché non hai fatto nulla mentre c'era ancora tempo per agire".Dite di amare i vostri figli sopra ogni altra cosa, eppure state rubando il loro futuro davanti ai loro stessi occhi.Finché non inizierete a concentrarvi su ciò che deve essere fatto piuttosto che su ciò che è politicamente possibile, non c'è speranza. Non possiamo risolvere questa crisi senza trattarla come una crisi di enormi dimensioni.Dobbiamo trattenere i combustibili fossili nel sottosuolo e dobbiamo concentrarci sull'equità. E se le soluzioni all'interno del sistema sono così impossibili da trovare, allora dovremmo cambiare il sistema stesso.
siamo venuti qui per chiedere assistenza ai leader mondiali. Tanto sappiamo che ci hanno ignorato in passato e ci ignoreranno di nuovo.Ma il tempo sta finendoSiamo venuti qui per farvi sapere che il cambiamento delle condizioni di vita, del clima, del livello dei mari sta arrivando.
Riflettete… Grazie
Il VECCHIO E IL BAMBINO “I Nomadi”Un vecchio e un bambino
si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera; la polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera; l'immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare e tutto d'intorno non c'era nessuno solo il tetro contorno di torri di fumo i due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva.
Con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati. I vecchi subiscon l'ingiuria degli anni non sanno distinguere
il vero dai sogni. I vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni il falso dal vero. E il vecchio diceva guardando lontano immagina questo coperto di grano immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle vocie pensa ai colori.
In questa pianura, fin dove si perdecrescevano gli alberi e tutto era verde.Cadeva la pioggia, segnavano i soliil ritmo dell'uomo e delle stagioni".Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,gli occhi guardavano cose mai viste.E poi disse al vecchio con voce sognante:"Mi piaccion le fiabe.
Raccontane altre...".
TORNA IL MANDILLO DEI SEMI
(XVII edizione / dal 2000)
Un anno è passato e i semi sono stati seminati, hanno dato i propri frutti e sono ritornati semi pronti per essere scambiati e seminati.
Ritorniamo a Montebruno (Val Trebbia, a 30 km da Genova), nel chiostro del Santuario di Nostra Signora di Montebruno dove lo scorso anno si sono registrate 2000 presenze con arrivi da tutta Italia. Soffermiamoci a pensare che a fine gennaio, nel paese di Montebruno in una manifestazione dove non circolano soldi sono arrivate tante persone per scambiarsi semi e saperi.
È questa la cultura che ci piace.
Ritroveremo amici e ci scambieremo semi, ritroveremo i custodi che porteranno oltre ai loro semi la loro esperienza e troveremo le novità
di questa edizione.
Questa edizione vedrà l'allestimento dell'esposizione della collezione delle 400 varietà di patate storiche mantenuta da Fabrizio Bottari del
Consorzio della Quarantina e delle antiche varietà riprodotte e custodite dall'Istituto Marsano.
Avremo il piacere di assistere alla presentazione di due libri della casa editrice Pentagora: "Di seme in meglio", manuale di autoproduzione dei semi a cura di Alice Pasin e della Rete Semi Rurali, e "L'orto da zero" di Simone Siviero, manuale di orticoltura naturale per principianti.
Per ultimo, visto che da sempre il Mandillo dei semi si svolge nella domenica successiva alla festa di sant'Antonio Abbate, dopo la messa domenicale, davanti all'ingresso della chiesa e del chiostro ci sarà la benedizione degli animali.
L'iniziativa avviene anche grazie all'aiuto del Comune e della Parrocchia di Montebruno e dell'Ente Parco Antola e al patrocinio della Rete Semi Rurali.
Vi aspettiamo, aspettiamo i vostri semi.
Vi allego la locandina con tutto il programma dettagliato.
Fabio Maggiolo
presidente del Consorzio della Quarantina
p.s. grazie se potrete inoltrare questo invito a chi vorrete
Mandillo dei semifesta del libero scambio di sementi autoprodotte e lieviti di casaa cura del Consorzio della Quarantinaresponsabili Anna e Fabio Maggiolo
cell. 3398137736
email: mandillodeisemi@gmail.comfacebook: @mandillodeisemi
Instagram: @mandillodeisemi
Legambiente non si ferma mai neppure con le feste... con un gruppo di cittadini di Pavone abbiamo organizzato Giovedì 3 gennaio 2019 ore 17,30 al Movicentro di Ivrea (ZAC!),via Dora Baltea 40/B un evento informativo sul INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: potenziali rischi e normativa di tutela della salute.
L'incontro nasce dalla volontà, da parte di un gruppo di cittadini che si sono ritrovati l'ennesima antenna in prossimità delle abitazioni, di avere maggiori informazioni e di valutare insieme il da farsi. Interviene Gian Piero dott. Godio, esperto di campi elettromagnetici e della relativa normativa
Considerato il tema estremamente attuale l'invito è esteso a tutti i cittadini.
Essere informati é un diritto,
partecipare per informarsi é una buona opportunità.
NON MANCATE !
Circolo Legambiente DoraBalteaC/o Centro Gandhi Via Arduino n°75, 10015 - Ivreac/o Movicentro via Dora Baltea 40/B -Ivrea Sito www.legambientedorabaltea.it/ www.facebook.com/circololegambiente.dorabalteae-mail info@legambientedorabaltea.itC.F. 93026730015
"Sarah Varetto, Direttore testata SkyTG24
Non supereroi, bensì persone normali che hanno saputo raggiungere risultati straordinari con passione, coraggio e dedizione: sono gli otto finalisti del Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno”, assegnato oggi pomeriggio nella Sala Consiliare del Comune di Casale Monferrato (AL).Il Premio ha segnato il momento conclusivo della seconda edizione del Festival della virtù civica, che ha animato la cittadina piemontese da domenica 2 dicembre ad oggi.A ricevere il riconoscimento, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore che raccoglie un’ampia rete di associazioni locali del Monferrato casalese, è stato Giovanni De Feo, docente universitario, ideatore e promotore del progetto di educazione ambientale Greenopoli. A lui sono andate, infatti, 1.765 preferenze sul totale delle circa 7.000 (più del doppio rispetto alla scorsa edizione) giunte da tutta Italia, nell’arco di due mesi, alla Segreteria organizzativa, fra schede inviate per posta, votazione online e tramite le urne allestite in diversi luoghi del Casalese.Giovanni De Feo insegna Ecologia Industriale presso il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica e Ingegneria gestionale della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno. Ma la sua capacità di divulgare, in maniera semplice e convincente, i principi della sostenibilità non conosce confini generazionali. Apprezzato per la sua competenza dagli adulti, De Feo è amatissimo anche dai più giovani, ai quali si rivolge attraverso il progetto di educazione ambientale Greenopoli (www.greenopoli.it), da lui ideato e promosso. Grazie al web e ad incontri dal vivo a base di rap e narrazioni, De Feo riesce così a trasmettere a bambini e ragazzi concetti a volte molto complessi sensibilizzandoli sulle tematiche ambientali.A maggio 2018 è stato nominato Socio Onorario dell’Associazione Italiana di Scienze Ambientali – AISA. Per l’attività di divulgazione ambientale con il metodo Greenopoli, nel 2018 ha ricevuto i premi Vesuvio Verde, Anfiteatro d’argento, Premio Internazionale Prata.Grande l’emozione di De Feo nell’apprendere di essere l’Ambientalista dell’Anno 2018: “è stato un anno fortunato, di grandi soddisfazioni personali e professionali. Qui a Casale ho trovato persone belle, ricche di umanità. Con Greenopoli ogni anno incontro diecimila studenti, i più giovani hanno capacità di comprensione immediata, sono i bambini che mi insegnano. Questo metodo, che consiste nell’andare a scuola e lasciarsi prendere per mano dai bambini, è il modo per arrivare a cambiare i grandi”.Oltre a Giovanni De Feo, erano candidati al Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno 2018: Vincenzo Cordiano, specialista nel campo dei tumori del sangue, il cui grido d’allarme ha portato il Consiglio dei Ministri a dichiarare lo stato di emergenza per i Pfas in Veneto; Marcello Dondeynaz, che insieme al comitato “Ripartire dalle Cime Bianche” di cui è referente, lotta per la tutela di uno degli ultimi lembi incontaminati sul versante meridionale del Monte Rosa; Salvatore Gullì, che come commissario prefettizio sta aiutando la comunità di San Luca, in Aspromonte, a guardare al futuro e a non piegarsi alla ‘ndrangheta; Francesco Panella, dedito da sempre alla tutela delle api e tra i protagonisti della battaglia che ha portato a maggio allo stop della Ue alle tre molecole insetticide più utilizzate al mondo e nocive per questi insetti; VenTo, la dorsale cicloturistica italiana di EuroVelo 8, che punta a collegare Venezia a Torino per 700 chilometri lungo il Po; RECUP, il servizio di recupero degli alimenti invenduti nei mercati rionali da donare a chi ne ha bisogno; Guendalina Salimei, architetto che ha riprogettato in ottica comunitaria il quarto piano del Corviale, nella periferia romana, per strapparlo al degrado.A ognuno degli otto candidati è stato assegnato un riconoscimento, a testimoniare che nel loro insieme gli Ambientalisti dell’anno (che vengono ogni anno individuati sulla base delle segnalazioni della Giuria preliminare) rappresentano la miglior sintesi di un’Italia che non si rassegna, che ragiona, investe, opera, costruisce e combatte per il bene comune e per rispondere ai bisogni della contemporaneità, dalla lotta all’inquinamento alla creazione di un’economia circolare, equa e sostenibile.Durante la partecipata cerimonia di premiazione i finalisti, intervistati dalla giornalista Marina Maffei, hanno raccontato la propria esperienza, trasmettendo al pubblico un importante messaggio sul valore positivo del cambiamento. Ascoltarne la storia è stato intenso ed ispirante ed ha ricordato, una volta di più, che si inizia il cammino spesso da soli, ma che la verità ha una voce che non può essere ignorata o dimenticata.Allo stesso modo l’impegno civile speso in vita da Luisa Minazzi rende indimenticata la sua figura. Il Premio Ambientalista dell’Anno, che è alla dodicesima edizione, è a lei intitolato dal 2012: Luisa, direttrice didattica, ambientalista ed amministratrice comunale casalese, ha lottato duramente prima di arrendersi nel 2010 al mesotelioma, una sorte beffarda per chi come lei ha trascorso la vita battendosi contro l’amianto. Durante la premiazione, ne ha tratteggiato un sentito ritratto la giornalista Monica Triglia, ma il suo ricordo trapela anche dalla passione con cui la nascente Associazione Amici di Luisa, insieme al Comune di Casale Monferrato e all’Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino, ha organizzato questa seconda edizione del Festival della virtù civica, dopo il positivo esordio nel 2017.La cerimonia del Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno è stata aperta dal saluto in video del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, finalista nel 2015, che, nell’invitare il vincitore del premio a Roma per conoscerne la storia, ha ricordato la sua esperienza a Casale e sottolineato l’importanza di avere una visione nella tutela ambientale. La premiazione ha visto gli interventi della sindaca di Casale Monferrato Titti Palazzetti, dell’assessora all’ambiente Cristina Fava, del presidente dell’Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino Francesco Bove, del direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, del direttore di Legambiente Piemonte Giampiero Godio, del direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto. Franco Pistono (ARPA Piemonte), ideatore di musica d’ambiente e compositore della canzone per il Parco Eternot di Casale Monferrato ha curato un intermezzo musicale. Silvia Barruscotto ha raccontato il progetto casalese Urban Regeneraction, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e esempio di virtù civica.La premiazione ha siglato il momento conclusivo del Festival della virtù civica, il cui obiettivo è valorizzare la presenza a Casale Monferrato dei finalisti chiamandoli a condividere le loro storie ed esperienze unitamente a quelle di altri significativi esempi di impegno civile.Grazie ad un fitto calendario con quattordici appuntamenti (tavole rotonde, convegni, presentazioni di libri, concerti, videoproiezioni ed una mostra) ed oltre trenta ospiti, il Festival ha coinvolto dal 2 dicembre ad oggi un pubblico trasversale, con particolare attenzione al mondo della scuola.«Il Festival della virtù civica ha portato alla ribalta otto splendide storie di cambiamento – commentano Marco Fratoddi, Vittorio Giordano e Gian Paolo Minazzi che coordinano il gruppo di lavoro dell’Associazione Amici di Luisa – La bellezza del Festival è data dal fatto che ha messo veramente in contatto ravvicinato gli ospiti e i cittadini. Molto apprezzati anche i momenti di ospitalità presso alcune famiglie del Monferrato. Forte il coinvolgimento degli studenti, di ogni età, che hanno partecipato ai numerosi incontri. Crediamo infatti che il nostro slogan “le persone sono il cambiamento” si rifletta proprio nella parte di popolazione che guarda al futuro».Il Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno è promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore che raccoglie un’ampia rete di associazioni locali del Monferrato casalese.Il Festival della Virtù Civica è ideato e curato dalla nascente Associazione Amici di Luisa insieme alla Città di Casale Monferrato e all’Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino. La manifestazione vede la partecipazione in qualità di maggior sostenitore di Weleda, il gruppo che produce cosmetici naturali olistici e rimedi omeopatici e antroposofici che sin dalla sua fondazione ha posto grande attenzione alla responsabilità sociale, ambientale ed economica. Contribuiscono anche Consorzio Casalese Rifiuti, Cosmo S.p.A., Energica, Zaffiro Serramenti, partecipano e supportano il Festival Afeva, Agesci, Auser, Avis, Cai, Confraternita degli Stolti, Equazione, L’Albero di Valentina, Monferrato Oltre, Legambiente e La Nuova Ecologia. Media partner sono La Nuova Ecologia, Tuttogreen de La Stampa e il bisettimanale Il Monferrato.La mostra “Bee Active! Alla scoperta delle api” è stata realizzata in collaborazione con Mielizia e Conapi. Si ringraziano la Libreria Labirinto di Casale Monferrato per la disponibilità degli spazi e la Tipografia La Nuova Operaia.