Per Giorgio Assini
Dopo Giuliano
Cannata, di cui ricorderemo la figura in un incontro pubblico nella
prossima primavera, è scomparso un altro personaggio che ha dato molto per la
tutela dell’ambiente e non solo.
Giorgio
Assini, un uomo franco e speciale, è stato, a partire dalla metà degli anni ’70, il padre
della piccola Riserva Naturale della Garzaia di Valenza (alla quale si è
aggiunta poi nel 1987 quella del Torrente Orba). Prima Consigliere e poi Presidente ha subito
iniziato il lungo lavoro propedeutico all’ampliamento dell’area protetta fino
ad arrivare all’istituzione, con legge regionale, del Parco del Po vercellese-alessandrino nel 1990.
Perfettamente
consapevole degli effetti di una serie di azioni negative condotte nei confronti del Po a
partire dagli anni ’50, dovute al dissennato sfruttamento del territorio e,
sempre lontanissimo da ogni interesse personale, ha cercato in tutti i modi di
restituire al fiume e al suo territorio molto degradato un certo equilibrio e
la speranza di un futuro.
Per questo da
Presidente del Parco, in quel periodo denso di speranze a cavallo tra gli anni
’80 e ’90, ha promosso studi condotti su basi scientifiche e appoggiato gli
strumenti di pianificazione, programmazione e prevenzione emanati dalla Regione e dall’Autorità
di Bacino, richiedendo il rispetto delle norme istituite.
Tutto questo
nonostante i vari tentativi di bloccare o rallentare il processo evolutivo che
comprende la difesa del suolo e quella ambientale.
Durante la sua presidenza il Parco ha acquisito da
privati aree di notevole valore ambientale e ha ricreato nuove aree naturali
lungo il fiume.
Grazie Giorgio
Il comunicato diffuso dal Parco:
Giorgio Assini, un
esempio di virtù civica
L’Ente di gestione delle Aree protette del
Po vercellese-alessandrino ricorda con gratitudine e affetto Giorgio Assini,
una figura di spicco che per decenni ha operato a favore della tutela
ambientale e della conservazione della natura. Dal 1975 come fautore, poi Consigliere e Presidente della Riserva naturale della
Garzaia di Valenza fino al 1990, quando diventò Presidente per un decennio e
ancora Consigliere fino al 2006, di quell’insieme di aree protette note come
Parco del Po vercellese-alessandrino. Ci ha salutato
troppo presto, ma serenamente, un grand’uomo, dispiaciuto di non poter fare di
più e di proseguire ancora il suo impegno altruistico. Se n’è andato un uomo di
forte personalità e di grande cuore, un trascinatore generoso e modesto; che ci
ha lasciato in eredità il dovere di mantenere viva l’attenzione verso
l’ambiente che ci circonda, con particolare riferimento al Po, ai suoi
affluenti, alla piana risicola vercellese e ai contrafforti collinari del
Monferrato. Il suo coraggio contagioso lo portava ad affrontare per primo le
situazioni più difficili, i problemi più complicati, dopodiché era facile
seguirne l’esempio. A nome dei dipendenti dell’Ente-Parco e degli
amministratori che si sono succeduti, lo ringraziamo per avere condiviso un
lungo periodo e per avere tracciato la rotta su cui ancora oggi camminiamo,
lasciando un ricordo indelebile nel nostro cuore.
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