venerdì 12 gennaio 2018

Per Giorgio Assini


Dopo Giuliano Cannata, di cui ricorderemo la figura in un incontro pubblico nella prossima primavera, è scomparso un altro personaggio che ha dato molto per la tutela dell’ambiente e non solo.

Giorgio Assini, un uomo franco e speciale, è stato,  a partire dalla metà degli anni ’70, il padre della piccola Riserva Naturale della Garzaia di Valenza (alla quale si è aggiunta poi nel 1987 quella del Torrente Orba).  Prima Consigliere e poi Presidente ha subito iniziato il lungo lavoro propedeutico all’ampliamento dell’area protetta fino ad arrivare all’istituzione, con legge regionale, del Parco del Po vercellese-alessandrino nel 1990.
Perfettamente consapevole degli effetti di una serie di azioni  negative condotte nei confronti del Po a partire dagli anni ’50, dovute al dissennato sfruttamento del territorio e, sempre lontanissimo da ogni interesse personale, ha cercato in tutti i modi di restituire al fiume e al suo territorio molto degradato un certo equilibrio e la speranza di un futuro.
Per questo da Presidente del Parco, in quel periodo denso di speranze a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, ha promosso studi condotti su basi scientifiche e appoggiato gli strumenti di pianificazione, programmazione e prevenzione emanati dalla Regione e dall’Autorità di Bacino, richiedendo il rispetto delle norme istituite.
Tutto questo nonostante i vari tentativi di bloccare o rallentare il processo evolutivo che comprende la difesa del suolo e quella ambientale.
Durante la sua presidenza il Parco ha acquisito da privati aree di notevole valore ambientale e ha ricreato nuove aree naturali lungo il fiume.
Grazie Giorgio

Il comunicato diffuso dal Parco:

Giorgio Assini, un esempio di virtù civica

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino ricorda con gratitudine e affetto Giorgio Assini, una figura di spicco che per decenni ha operato a favore della tutela ambientale e della conservazione della natura. Dal 1975 come fautore, poi Consigliere e  Presidente della Riserva naturale della Garzaia di Valenza fino al 1990, quando diventò Presidente per un decennio e ancora Consigliere fino al 2006, di quell’insieme di aree protette note come Parco del Po vercellese-alessandrino. Ci ha salutato troppo presto, ma serenamente, un grand’uomo, dispiaciuto di non poter fare di più e di proseguire ancora il suo impegno altruistico. Se n’è andato un uomo di forte personalità e di grande cuore, un trascinatore generoso e modesto; che ci ha lasciato in eredità il dovere di mantenere viva l’attenzione verso l’ambiente che ci circonda, con particolare riferimento al Po, ai suoi affluenti, alla piana risicola vercellese e ai contrafforti collinari del Monferrato. Il suo coraggio contagioso lo portava ad affrontare per primo le situazioni più difficili, i problemi più complicati, dopodiché era facile seguirne l’esempio. A nome dei dipendenti dell’Ente-Parco e degli amministratori che si sono succeduti, lo ringraziamo per avere condiviso un lungo periodo e per avere tracciato la rotta su cui ancora oggi camminiamo, lasciando un ricordo indelebile nel nostro cuore.

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