lunedì 29 gennaio 2018

DTT - FUSIONE NUCLEARE: COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

DTT: UN BRUTTO FINALE, MA C’ERA DA ASPETTARSELO

COMUNICATO STAMPA
ConsComApertoDTT: UN BRUTTO FINALE, MA C’ERA
DA ASPETTARSELO
Il Consiglio Comunale di Casale Monferrato ha deliberato a maggioranza (16 favorevoli e 3 contrari) la disponibilità alla candidatura della città al progetto Dtt dell’Enea senza tener minimamente conto delle osservazioni critiche avanzate da Legambiente e dal Comitato di vigilanza sul nucleare, oltre che dal rappresentante di Casale Bene Comune, nel corso della seduta del Consiglio aperta alla cittadinanza.
Le nostre osservazioni vertevano principalmente sui seguenti aspetti:
  1. La macchina radiogena Dtt produce radiazioni. Lo dice l’Enea nella relazione, in inglese, di presentazione del progetto. Questa affermazione non è stata smentita né poteva esserlo se il bando dell’Enea stesso prevede la costruzione di mura di due metri di spessore per contenere le radiazioni;
  2. La macchina radiogena Dtt produce rifiuti radioattivi che rimarranno stoccati per decine e decine di anni nello stesso sito. Anche questa affermazione è avvalorata da quanto scritto nel bando Enea nel quale si prevede un edificio destinato a contenere 3400 m3 di rifiuti radioattivi;
  3. Da quando è stata annunciata la candidatura del Piemonte, con l’indicazione di Casale Monferrato, ad ospitare il Dtt (16 dicembre 2016) non c’è stata nemmeno una iniziativa di informazione nei confronti della cittadinanza né tantomeno l’avvio di qualsivoglia processo partecipativo. L’unica iniziativa pubblica è stata l’assemblea organizzata da Legambiente nel maggio 2017. D’altronde anche il Consiglio comunale stesso è stato convocato solo perché noi l’abbiamo richiesto, così come la Commissione Ambiente di qualche giorno prima. Prima di allora i consiglieri comunali – ma anche quelli regionali – erano stati tenuti, istituzionalmente, all’oscuro di tutta la vicenda;
  4. La fusione nucleare è una tecnologia che da decenni cerca di decollare attingendo in gran parte a risorse pubbliche. In tutti i documenti è scritto che, se tutto andrà bene, la prima forma di energia con questo sistema sarà prodotta nel 2050. A nostro parere sarebbe stato meglio destinare alle fonti di energia rinnovabili i finanziamenti previsti per il Dtt, perché riteniamo che l’obiettivo da raggiungere sia quello del 100% di rinnovabili prima del 2050.
Nella delibera votata nel Consiglio Comunale il 22 gennaio 2018 l’Amministrazione indica pilatescamente due aree disponibili per l’insediamento della macchina radiogena: la fabbrica di via Caduti del Lavoro (ex Gaiero) e l’area industriale PIP 5, senza tener minimamente in conto che l’area di Oltreponte per il PAI è considerata “Area edificata caratterizzata da potenziali problematiche di natura idraulica e/o di stabilità dei pendii nelle quali le condizioni di pericolosità morfologica determinano situazioni di rischio non eliminabili e/o minimizzabili a fronte di fenomeni di dissesto a carattere eccezionale nonostante i possibili interventi di riassetto idrogeologico da realizzare a tutela del patrimonio esistente. A seguito della realizzazione di opere di riassetto territoriale sarà possibile solo un modesto incremento del carico antropico” (classificazione IIIb3). La richiesta dei tre consiglieri di Mdp di stralciare il sito di Oltreponte dalla delibera e di inserire condizioni di sicurezza e controllo partecipato più stringenti è stata bocciata, costringendo i tre consiglieri a votare contro la delibera.
La nostra azione comunque non si ferma qui. Proseguiremo, nelle prossime settimane, nel nostro impegno teso a informare la cittadinanza, producendo ulteriore documentazione relativa al DTT e alla fusione nucleare e organizzando incontri pubblici sulla politica energetica nazionale (SEN). Il “Consiglio Comunale aperto” da noi richiesto è stato condotto in modo tale da non consentirci di esprimere le nostre osservazioni. Troveremo altri modi per farlo.
Casale Monferrato, 24/01/2018
Legambiente Casale Monferrato,  Legambiente del Vercellese, Legambiente Ovadese e Valle Stura, Legambiente Val Lemme, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Comitato di Vigilanza sul Nucleare, Pro Natura Vercelli

DOSSIER MAL'ARIA: ANCORA UNA VOLTA CI SONO COMUNI INADEMPIENTI





Torino, 29 gennaio 2018                                                                               Comunicato stampa



Legambiente presenta Mal’Aria 2018, il dossier annuale sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane



Smog, Torino e Alessandria sul podio delle più inquinate. In Piemonte 16 Comuni su 44 continuano ad ignorare il protocollo antismog



Legambiente: “Misure drastiche o arriveranno le sanzioni UE”





La gravità dell'inquinamento atmosferico e la mancanza di progressi soddisfacenti richiedono risposte efficaci e tempestive che devono essere adottate e attuate senza indugi ulteriori. Con queste motivazioni la Commissione Europea ha convocato martedì 30 gennaio i ministri dell’Ambiente di 9 Stati membri (Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Regno Unito) che hanno a loro carico diverse procedure di infrazione per il superamento dei limiti concordati di inquinamento atmosferico. In pratica un ultimatum: se l’Italia non darà le adeguate garanzie, la Commissione non avrà altra scelta se non quella di procedere con azioni legali, come già fatto nei confronti di altri due Stati membri, rinviando il nostro Paese alla Corte di Giustizia europea.



“Se non si cambierà passo adottando misure davvero drastiche ed efficaci anche il Piemonte sarà chiamato a pagare pro quota pesanti sanzioni europee. Tutte risorse che si sarebbero potute spendere e potrebbero essere ancora spese per rendere meno insostenibile la mobilità urbana, primo imputato della coltre di smog che soffoca le nostre città -dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Siamo ancora in attesa che la Regione, dopo più di 3 anni di gestazione, approvi il nuovo “Piano regionale antismog” e che tanti sindaci, anziché fare la danza della pioggia, recepiscano le seppur limitate misure previste dal protocollo padano antismog e attuino a livello locale provvedimenti strutturali a favore di una mobilità nuova”.



A novembre 2017 erano una larga maggioranza le città del Piemonte che non si erano ancora adeguate al protocollo interregionale (29 comuni su 44) e che avrebbero dovuto fare proprio entro il 30 ottobre 2017 il primo pacchetto di misure previste dall’accordo siglato tra le regioni del Nord Italia e recepito, tardivamente, dalla Regione Piemonte lo scorso 20 ottobre. Ad oggi i comuni inadempienti sono scesi a 16 nonostante l’emergenza costante per tutto il periodo invernale. Soltanto Torino, nel recepire il protocollo interregionale, ha deciso di estendere i provvedimenti antismog anche ai veicoli diesel Euro5 ma non è stata seguita da nessun altro Comune piemontese. Nel capoluogo inoltre sono entrati in servizio 20 nuovi autobus elettrici da 12 metri prodotti dall’azienda cinese BYD. Notizia positiva a cui ha però fatto seguito l’annuncio di un imminente bando per l’acquisto di 178 nuovi autobus urbani non elettrici: 74 autobus con alimentazione a gasolio e 40 autobus a metano, a cui potrebbero aggiungersi ulteriori 51 autobus a gasolio e 13 a metano. Una scelta questa che indubbiamente consentirà di ridurre considerevolmente l’età media del parco circolante, ma che in termini di combustibili guarda al passato e non al futuro.



Dal report Mal’Aria emerge che, nel 2017 in ben 6 capoluoghi piemontesi su 8 è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo. Le città della nostra regione conquistano le non ambite prime posizioni della classifica nazionale: Torino (stazione Grassi) guida la classifica con il record negativo di 112 giorni di livelli di inquinamento atmosferico illegali; segue Cremona con 105; Alessandria (D’Annunzio) con 103; Padova con 102 e Pavia con 101 giorni. Asti (Baussano) fa registrare il sesto peggior dato nazionale con 98 giorni di superamento, seguita da Vercelli (Gastaldi) diciannovesima con 82 sforamenti, Novara (Roma) ventitreesima con 72, Biella (Lamarmora) trentadueesima con 46 giorni oltre i limiti. E il 2018 non è iniziato meglio: Torino (Rebaudengo) ha già toccato quota 17 sforamenti, Asti (Baussano) 13, Alessandria (D’Annunzio) 9, Vercelli (Gastaldi) 7.



Il confronto con le città europee – Mal’Aria 2018 contiene inoltre un focus “Che aria tira in città: il confronto con i dati europei” dal quale emerge che le principali città italiane sono tra le più critiche a livello europeo per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, secondo i dati elaborati da Legambiente a partire dall’ultimo report del 2016 dell’Organizzazione mondiale della Sanità. L’associazione ambientalista ha confrontato le medie annuali di PM10 di 20 grandi città di Italia, Spagna, Germania, Francia, e Regno Unito (dati 2013). I valori peggiori relativi alla concentrazione media annuale di polveri sottili (PM10) si registrano proprio a Torino con 39 microgrammi/metrocubo di PM10, seguita da Milano (37) e Napoli (35), che primeggiano sulle sorelle europee come Siviglia, Marsiglia e Nizza dove invece si registra una concentrazione media annuale di PM10 di 29 μg/mc. Negli anni successivi al 2013, la situazione delle città italiane non è migliorata: la media annuale di PM10 a Torino è stata di 35 microgrammi/mc nel 2014, 39 nel 2015, 36 nel 2016 e 43 nel 2017.





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Su https://www.legambiente.it/contenuti/dossier/malaria-2018 il rapporto di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane: Mal’Aria 2018. L’Europa chiama, l’Italia risponde?





Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta: 011.2215851 – 349.2572806

www.legambientepiemonte.it – www.facebook.com/legambientepiemontevalledaosta


venerdì 26 gennaio 2018

FUSIONE NUCLEARE A CASALE MONFERRATO

Ecco la delibera di Consiglio che candida ufficialmente Casale Monferrato a ospitare sul suo territorio il centro di sperimentazione sulla fusione nucleare con la tecnica DTT.
Esprimiamo la nostra profonda delusione verso una decisione che condanna ancora una volta una città che ha conosciuto uno dei peggiori disastri ambientali del Paese, la nostra fortissima preoccupazione per le conseguenze sulla salute dei cittadini e sull'ambiente che questo tipo di energia ha ampiamente dimostrato di produrre e ribadiamo la nostra posizione in merito all'uso dei soldi pubblici per finanziare un'opera " inadeguata rispetto alle risposte da dare in tempo utile ai cambiamenti climatici globali; contraddittoria rispetto alle politiche energetiche che sono indirizzate all’uso delle fonti rinnovabili, pulite e diffuse; pericolosa, in quanto è prevista la produzione di rifiuti radioattivi generati dalla attivazione neutronica, i quali, in caso di incidente, potrebbero riversarsi all’esterno; in ogni caso inappropriata riguardo allo specifico sito indicato per la sua collocazione, l’ex fabbrica Gaiero in località Oltreponte, area notoriamente esondabile".







giovedì 25 gennaio 2018

PREDATORI DEL MICROCOSMO - CASALE MONFERRATO VENERDI' 26 GENNAIO ORE 21.00


Segnaliamo questo bellissimo evento organizzato dall'Ente Parco del Po vercellese e alessandrino

L'Ente-Parco organizza una serata "avventurosa" in compagnia di Emanuele Biggi, autore assieme a Francesco Tomasinelli del libro "Predatori del microcosmo".

Venerdì 26 gennaio, dalle ore 21.00, presso la sede operativa di Casale Monferrato – in viale Lungo Po Gramsci, 10 – inizierà un viaggio alla scoperta di ragni, millepiedi, crostacei e altri piccoli animali che costituiscono oltre il novanta per cento degli animali che vivono sulla terraferma.

Sono forme di vita di dimensioni spesso modeste ma che hanno un impatto profondo su tutti gli ecosistemi oltre ad essere stati, dopo le piante, i primi abitanti della Terra.

Emanuele ci racconterà i motivi che lo hanno spinto assieme a Francesco a scrivere questo libro e quanto può essere complicata e pericolosa la vita in questo mondo in miniatura: un insetto come una mosca o una cimice ha forti probabilità di concludere prematuramente la propria vita tra le zanne di un ragno. Questi ultimi, infatti, sono tutti predatori e gli insetti sono il loro cibo ideale: abbondanti e diffusi ovunque. I ragni sono, dunque, preziosi alleati nella lotta alle specie dannose per esempio in agricoltura; in un ambiente ben conservato assieme ad altri sterminatori di insetti, come mantidi religiose e formiche, rane e lucertole, possono dare un contributo notevole al mantenimento degli equilibri naturali e agricoli.

La "forza" di questi piccoli animali sta nella loro diversità e soprattutto nei grandi numeri di alcuni di loro, che possono produrre un impatto elevato sulla vita di molti altri esseri viventi. Ecco perché oggi, come centinaia di milioni di anni fa, le grandi e complesse comunità di piccoli organismi sono tra i principali protagonisti della vita sulla Terra. Se questi animali dovessero scomparire sarebbe molto difficile, se non impossibile, la sopravvivenza delle specie più grandi e carismatiche, compresa la nostra.


mercoledì 24 gennaio 2018

#2ANNISENZAGIULIO : GIOVEDI' 25 GENNAIO, APPUNTAMENTO A RONCO SCRIVIA,PIAZZA FALCONE E BORSELLINO ORE 21


Domani 25 gennaio alle ore 19.41, a due anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, migliaia di luci si accenderanno nelle piazze italiane, per ricordare il ricercatore italiano vittima di sparizione forzata, sequestrato, torturato e ucciso in Egitto.  

L'iniziativa organizzata da Amnesty International Italia prevede fiaccolate in decine e decine di piazze italiane, una gesto a sostegno della ricerca della verità, che le autorità egiziane si ostinano a non rivelare. Tenendo nascosti i nomi di chi ha ordinato, eseguito e coperto, ancora oggi, il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio Regeni.



Con queste poche righe vogliamo invitarvi a partecipare ad una delle tante fiaccolate che si terranno nelle diverse città (https://www.amnesty.it/2annisenzagiulio/).
Per chi abita nelle vicinanze della Valle Scrivia, l'appuntamento è in Piazza Falcone e Borsellino a Ronco Scrivia alle ore 21, dove il locale Comitato Vallescrivia per Giulio Regeni invita i cittadini a osservare un quarto d'ora di silenzio