mercoledì 20 dicembre 2017

TRAFFICO SU GOMMA E TERRITORIO

Dal Circolo Legambiente di Cuneo, pubblichiamo il loro comunicato stampa relativo al passaggio di Tir sulle strade della Val Roja. Insieme a ProNatura appoggiano i Sindaci della Valle e degli altri comuni francesi che hanno adottato all'unanimità una delibera contro il transito dei Tir in vallata.Purtroppo ancora una volta si evidenziano tutti i limiti di una politica dei trasporti nazionale cieca e sorda ai bisogni dei cittadini.

LEGAMBIENTE CUNEO

Via Carlo Emanuele III, 34
12100 Cuneo
tel/fax 0171/602221

PRO NATURA CUNEO

Piazza Virginio, 13
12100 Cuneo
tel/fax 0171/612150

Le recenti prese di posizione dei Sindaci della val Roja, che hanno quasi raggiunto un accordo per vietare il transito ai mezzi pesanti superiori alle 19 tonnellate, è finalmente una nota di chiarezza apprezzabile.
La Val Roja, per chi la transita e la conosce, non è certo una valle adatta al transito di mezzi pesanti, e la sua morfologia non si presta, sul lungo termine, ad ulteriori significativi miglioramenti delle condizioni di viabilità.
Paesi antichi con strade strette, angusti sottopassi della linea ferroviaria a senso alternato, lunghe gallerie a doppio senso non sono certo condizioni adatte al transito dei TIR.
Una vocazione prevalentemente turistica ed un costante maggiore impegno a valorizzare le risorse naturali e storiche dei Comuni sono un dato di fatto.

Il valico del Tenda e la Valle Roja non devono essere considerati come un asse del trasporto internazionale. Non ha senso che un TIR che transita tra Spagna e Austria, ad esempio, possa passare per la Val Roja al solo scopo di risparmiare pedaggi autostradali.
Secondo la Regione Piemonte (Il traffico delle merci attraverso l’arco alpino occidentale. 2000-2009) :
Il Colle di Tenda è collegato alla città di Cuneo grazie alla Strada Statale 20 per poi proseguire in
Francia lungo la RN204 dopo aver superato la galleria di valico e il confine (1.320 metri sopra il livello del mare). Il collegamento fa parte dell’itinerario europeo E74 e consente di unire agevolmente il capoluogo piemontese con Ventimiglia e la Costa Azzurra. Il valico del Colle di Tenda ha un ruolo considerevole per la sua posizione geografica, defilata rispetto al valico del Frejus e strategica per la possibilità di collegarsi con le località marittime della costa francese a tempi e costi ridotti rispetto all’utilizzo delle infrastrutture stradali della Liguria”.

Questa definizione ci fa capire chiaramente che la funzione del valico del Tenda è puramente locale e la sua vocazione è il traffico leggero.

Se poi vogliamo soffermarci sui numeri, il rapporto INTERALPES del 2013 mostra come nel 2012 siano transitati al Tenda in media, al giorno, 159 autocarri contro 5044 autovetture; quindi il 3% del totale.
Al valico non autostradale di Ventimiglia nello stesso periodo sono transitati in media, al giorno, 158 autocarri e 11887 autovetture; a quello autostradale di Ventimiglia 3123 autocarri.
Quindi la percentuale di autocarri che transita al Tenda è intorno al 4% di tutti i transiti pesanti  verso la Francia dal basso Piemonte e dalla Liguria (Tenda + Ventimiglia).
Non ci pare che modificare in parte una simile bassa percentuale di traffico possa sconvolgere l’economia del Piemonte. Infatti nel ridotto valore del 4% sono inclusi anche gli autocarri al di sotto delle 19 tonnellate, che continuerebbero comunque a transitare.
Va ricordato che il tunnel del Tenda è attualmente vietato ai TIR con altezza superiore ai 3,90 m; quindi non passano quelli centinati, i porta-container e le bisarche, che costituiscono la maggioranza del traffico pesante.
Attualmente il traffico verso la Francia è dovuto, principalmente, a carichi di cemento, calce, materiali ferrosi, animali, carni e merci varie, per un totale di un’ottantina di viaggi in andata.
Quanto una variazione di tragitto verso l’autostrada possa mettere in crisi questo tipo di export non è facile sapere, anche perché parte delle merci sono di multinazionali, con punti alternativi di produzione.
Il disastroso e disastrato progetto di raddoppio della galleria del Tenda non deve far confondere le idee: un transito agevolato al valico non ha nulla a che vedere con il resto del tracciato, che permane tale e quale. Non deve certo costituire uno stimolo per essere usato ancora di più dal traffico pesante. E’ indubbio, però, che finora il traffico a senso alternato e la ridotta sezione del tunnel hanno rappresentato un rallentamento per il traffico dei TIR. E’ probabile che il raddoppio della galleria (che con i tempi e le condizioni attuali è molto remoto) sarà un incentivo al maggiore traffico pesante. Verrà sicuramente rimosso il divieto per le altezze superiori ai 3.90 m, ed allora il traffico pesante aumenterà in modo considerevole e non prevedibile.
Quindi, la presa di posizione dei Sindaci della val Roja assume un significato ancora più forte se si pensa all’incremento di traffico futuro, che renderà la valle Roja un vero incubo.

Le voci di preoccupazione che si levano da parte delle Associazioni di trasporto italiane ci paiono del tutto ingiustificate. La nuova autostrada Cuneo-Massimini, largamente sottoutilizzata, permette, già ora, un veloce raccordo col sistema autostradale verso la Francia, ed i tempi di percorrenza non sono superiori al transito in valle Roja. Molti trasportatori, poi, preferiscono utilizzare l’autostrada invece del Tenda, in quanto il percorso montagnoso, con salite, discese e tornati, porta a maggiori oneri di manutenzione dei mezzi.
Si pensi piuttosto ad incentivare il transito autostradale con tariffe agevolate per gli autotrasportatori e si finisca di martoriare col traffico pesante una valle non adatta a riceverlo, per il solo interesse di alcuni gruppi multinazionali presenti nella Val Vermenagna.
Le accuse fatte dal «patto per lo sviluppo» (associazione che riunisce Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Coldiretti e Confagricoltura della Granda) ai Comuni francesi di non aver provveduto a un miglioramento della viabilità nei loro territori ci paiono del tutto ingiustificate, soprattutto se pensiamo a ciò che noi non abbiamo fatto, come le circonvallazioni di Demonte e Aisone.
Non possiamo imporre ad una valle di uno Stato confinante, che vuole privilegiare il turismo e il rispetto del proprio territorio, di assecondare le richieste motivate da poche realtà industriali, che sono in grado di trovare soluzioni alternative.

Il traffico pesante, e non ci stancheremo mai di dirlo, va dirottato il più possibile su rotaia, e devono essere ridotti sempre più i trasporti inutili, ossia di merci che non hanno motivo di viaggiare, se non quello di favorire interessi particolari del tutto contrastanti con quelli della comunità.

Cuneo 25 agosto 2017

Il Presidente Pro Natura Cuneo                                             Il Presidente Legambiente Cuneo
 Domenico Sanino                                                                   Bruno Piacenza


Nessun commento:

Posta un commento