Prima di bere un ottimo bicchiere di prosecco, vino del boom italiano nel mondo, pensateci. Per realizzarlo vengono usati pesticidi e sostanze tossiche. E per stare al passo con le richieste del mercato (l’obiettivo dei produttori è quello di arrivare a mezzo miliardo di bottiglie) si stanno sbancando colline e si stanno strappando terreni al bosco. Con un danno molto grave all’ambiente che si è candidato al riconoscimento di patrimonio dell’Unesco. È questo l’appello che gli ambientalisti trevigiani lanciano da tempo e che ora è stato formalizzato con un dossier presentato agli ispettori dell’Icomos, l’organismo consultivo dell’Unesco, incaricato di valutare la candidatura delle colline dell’Altamarca trevigiana.
L’incontro è avvenuto alcuni giorni fa a Conegliano, nella sede della scuola enologica “Cerletti”, praticamente la capitale del prosecco. LEGGI TUTTO