Dall'Europa arrivano segnali incoraggianti per il sostegno al Referendum del 17 aprile
LA FRANCIA DICE #STOPTRIVELLE
Dopo l'incidente di mercoledì 6 aprile, quando a seguito della rottura di una condotta della Total c'è stato uno sversamento di... 380000 litri di petrolio nella Loira, il governo francese fa una moratoria contro le trivellazioni in mare.
Da Oltralpe ci giunge un messaggio chiarissimo: trivellare è pericoloso, e nel Mediterraneo lo è ancora di più.
E' ora di dire basta!
Dopo l'incidente di mercoledì 6 aprile, quando a seguito della rottura di una condotta della Total c'è stato uno sversamento di... 380000 litri di petrolio nella Loira, il governo francese fa una moratoria contro le trivellazioni in mare.
Da Oltralpe ci giunge un messaggio chiarissimo: trivellare è pericoloso, e nel Mediterraneo lo è ancora di più.
E' ora di dire basta!
Nel comunicato del Ministero dell'Ambiente la presa di posizione è netta: "In considerazione delle drammatiche conseguenze che potrebbero colpire il Mediterraneo in caso di incidente dovuto alle perforazioni petrolifere Ségolène Royal decide di applicare una moratoria immediata sulle ricerche di idrocarburi nel Mediterraneo, sia nelle acque territoriali francesi, sia nella zona economica esclusiva".
E anche i VERDI EUROPEI sostengono il referendum
Drilling in Italy: a referendum to prepare a future without fossil fuels
Brussels, April 7th, 2016
PRESS RELEASE
Drilling in Italy: a referendum to prepare a future without fossils
In view of the referendum to be held next April 17th, in order to prove that the issue relating to energy-efficiency choices is not an exclusively Italian concern, the Green MEPs launched a powerful and "upbeat" video message to Italian voters urging them to vote, and of course to vote "YES". "This year, the European Union begins to fully review its energy policy, from the rules on renewable sources and energy efficiency, to the EU definition for energy, as well as the consequences for the EU deriving from the Paris Agreement” states the Co-Chair of the European Green Party, Monica Frassoni, on the occasion of the launching of the video.
"Right now – Frassoni continues - Italy's position in this crucial race is on the side of those who still believe that future, innovation and work are 'fossils'. We hope that this referendum will instead provide powerful motivation to change course and lead Italy back to taking a more useful stance towards a “green” energy transition, which is both possible and affordable”.
- END PRESS RELEASE -
Press Contact:Eliana Capretti
Assistant to EGP Co-Chair Monica Frassoni EUROPEAN GREEN PARTY aisbl
Rue Wiertz 31
B-1050 Brussels, Belgium
T +32 2 626 03 31
M +32 496 80 40 27
E eliana.capretti@europeangreens.eu
W www.europeangreens.eu
W www.monicafrassoni.it
We put Green MEPs' Italian to the test, urging people in Italy to vote "yes" in the upcoming referendum to limit offshore drilling. Watch the video here:
News type
Dal sito de Il Crotonese
Referendum, dopo la Croazia anche la Francia dice no alle trivelle in mare
ROMA 9 APRILE – “Anche la Francia, dopo la Croazia, dice no alle trivelle in mare. Parigi guarda al futuro puntando su solare, eolico ed efficienza energetica ed è ora che anche il nostro Governo decida di abbandonare le fonti fossili che alimentano un modello energetico insostenibile dal punto di vista ambientale, non democratico, opaco e corrotto”.
E’ Rossella Muroni, presidente di Legambiente, a intervenire così sull’annuncio della ministra francese dell’Ambiente e dell’Energia, Ségolène Royal, che ha annunciato una moratoria immediata sulla ricerca di idrocarburi in mare e che Parigi
chiederà che il bando alle perforazioni sia esteso a tutto il Mediterraneo, in considerazioni degli alti rischi ambientali.
E proprio per ribadire lo stop alle trivelle, si apre ‘Mille piazze, un mare di Sì’: per tutto il week end sono moltissime le iniziative in tutta Italia a favore del sì per il referendum del 17 aprile sulle trivellazioni. In Abruzzo, Marche e Puglia dall’8 all’11 aprile, partecipa alla mobilitazione anche una delegazione della piattaforma One Adriatic che riunisce le associazioni ambientaliste di Croazia, Slovenia, Montenegro, Albania e Bosnia Erzegovina, per conoscere le diverse realtà che in Italia si battono contro le trivellazioni e rilanciare un messaggio comune in difesa del mare Adriatico, dopo la moratoria voluta dal governo croato.
ROMA 9 APRILE – “Anche la Francia, dopo la Croazia, dice no alle trivelle in mare. Parigi guarda al futuro puntando su solare, eolico ed efficienza energetica ed è ora che anche il nostro Governo decida di abbandonare le fonti fossili che alimentano un modello energetico insostenibile dal punto di vista ambientale, non democratico, opaco e corrotto”.
E’ Rossella Muroni, presidente di Legambiente, a intervenire così sull’annuncio della ministra francese dell’Ambiente e dell’Energia, Ségolène Royal, che ha annunciato una moratoria immediata sulla ricerca di idrocarburi in mare e che Parigi
chiederà che il bando alle perforazioni sia esteso a tutto il Mediterraneo, in considerazioni degli alti rischi ambientali.
E proprio per ribadire lo stop alle trivelle, si apre ‘Mille piazze, un mare di Sì’: per tutto il week end sono moltissime le iniziative in tutta Italia a favore del sì per il referendum del 17 aprile sulle trivellazioni. In Abruzzo, Marche e Puglia dall’8 all’11 aprile, partecipa alla mobilitazione anche una delegazione della piattaforma One Adriatic che riunisce le associazioni ambientaliste di Croazia, Slovenia, Montenegro, Albania e Bosnia Erzegovina, per conoscere le diverse realtà che in Italia si battono contro le trivellazioni e rilanciare un messaggio comune in difesa del mare Adriatico, dopo la moratoria voluta dal governo croato.
E’ Rossella Muroni, presidente di Legambiente, a intervenire così sull’annuncio della ministra francese dell’Ambiente e dell’Energia, Ségolène Royal, che ha annunciato una moratoria immediata sulla ricerca di idrocarburi in mare e che Parigi
chiederà che il bando alle perforazioni sia esteso a tutto il Mediterraneo, in considerazioni degli alti rischi ambientali.
E proprio per ribadire lo stop alle trivelle, si apre ‘Mille piazze, un mare di Sì’: per tutto il week end sono moltissime le iniziative in tutta Italia a favore del sì per il referendum del 17 aprile sulle trivellazioni. In Abruzzo, Marche e Puglia dall’8 all’11 aprile, partecipa alla mobilitazione anche una delegazione della piattaforma One Adriatic che riunisce le associazioni ambientaliste di Croazia, Slovenia, Montenegro, Albania e Bosnia Erzegovina, per conoscere le diverse realtà che in Italia si battono contro le trivellazioni e rilanciare un messaggio comune in difesa del mare Adriatico, dopo la moratoria voluta dal governo croato.
E ricordiamo la scelta coraggiosa del governo svedese:
La Svezia dice addio al carbone: l'energia sarà rinnovabile al 100%
L'annuncio del premier Löfven, davanti all'assemblea generale dell'Onu: "I bambini devono crescere in un ambiente sano, privo di tossine. Combattere le sostanze nocive e far pagare chi inquina è alla base del nostro modo di fare politica"
MILANO - Prima l'annuncio di voler ridurre la giornata lavorativa a sei ore, poi quello dell'addio all'energia fossile per diventare, insieme al Costarica, uno dei primi paesi "verdi" al mondo. Il primo ministro svedese, Stefan Löfven, davanti all'assemblea generale dell'Onu ha avviato la rivoluzione energetica di Stoccolma che già oggi genere il 66% delle propria energia da fonti rinnovabili: "I bambini devono crescere in un ambiente sano, privo di tossine. Combattere le sostanze nocive e far pagare chi inquina è alla base del nostro modo di fare politica".
Certo, quella svedese non è un'assoluta novità: la tendenza è condivisa da tutti i paesi nordici. Basti pensare che in una normale giornata di vento la Danimarca produce il 140% del proprio fabbisogno energetico attraverso le pale eoliche esportando poi la quantità in eccesso in Germania, Svezia e Norvegia. LEGGI TUTTO
Certo, quella svedese non è un'assoluta novità: la tendenza è condivisa da tutti i paesi nordici. Basti pensare che in una normale giornata di vento la Danimarca produce il 140% del proprio fabbisogno energetico attraverso le pale eoliche esportando poi la quantità in eccesso in Germania, Svezia e Norvegia. LEGGI TUTTO
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