Venerdì sera 4 settembre alla Cantina dei Produttori del Gavi è stato presentato il Rapporto Ecomafia, accompagnato dalla proiezione del film Nella Terra dei Fuochi, di Marco La Gala presente in sala.
Abbiamo avuto la piacevole sorpresa di dare il benvenuto a molte persone, più di quante ci aspettassimo.
Ci rinfranca e ci sostiene sapere che ci sono ancora numerosi cittadini che hanno il desiderio di informarsi e di partecipare a
un dibattito pubblico su un argomento così drammaticamente
importante e di attualità: significa che qualcuno ancora si preoccupa per il territorio in cui tutti noi viviamo e che, secondo noi, dovrebbe essere la nostra casa comune.
Altrettanto non si può dire, purtroppo, per quanto riguarda gli amministratori locali: alla serata avevamo invitato numerosi sindaci, il prefetto di Alessandria e altri funzionari delle Istituzioni perché ritenevamo l'argomento importante e delicato e credevamo di incontrare la loro sensibilità verso il fenomeno delle Ecomafie, visto quanto sta accadendo nella nostra provincia.
Solo il consigliere regionale Paolo Mighetti , il consigliere di minoranza del Comune di Novi Fabrizio Gallo, l'assessore all'ambiente del comune di Acqui Guido Ghiazza e il consigliere di minoranza del Comune di Gavi Manuela Barisone erano presenti all'evento e li ringraziamo.
Ringraziamo anche i relatori che sono intervenuti nel corso della serata : Teresa Tacchella che ha condotto la serata, Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e VDA,
Giovanni Carrosio, sociologo del'ambiente dell'Università di Trieste
e Marco La Gala, regista del film- documentario Nella Terra dei Fuochi, che ha aperto il dibattito .
Ricordiamo che quest'anno il rapporto
è uscito pochi giorni dopo l'approvazione della legge n. 68 del 22maggio sugli Ecoreati che introdue nel Codice Penale il delitto di
inquinamento e il disastro ambientale, il traffico di materiale
radioattivo, l'omessa bonifica e l'impediento del controllo.
Il rapporto Ecomafia 2015 è
stato realizzato, come ogni anno, grazie al contributo delle forze
dell’ordine: L’Arma dei carabinieri, il Corpo forestale dello
Stato e delle regioni e delle province a statuto speciale, la Guardia
di finanza, la Polizia di Stato, le Capitanerie di porto, l’Ufficio
antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, le Polizie
provinciali, la Direzione Investigativa Antimafia, la Direzione
nazionale antimafia.
La
presentazione è stata patrocinata da
Abbiamo deciso di organizzare la serata perché purtroppo il fenomeno dei crimini ambientali è sempre più frequente nel territorio alessandrino: dalle pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti alle attività industriali con elevato impatto ambientale, la provincia di Alessandria ha conosciuto negli anni diverse emergenze ambientali.
Ovviamente il caso Eternit di Casale Monferrato è il
primo che viene alla mente ma ricordiamo anche l'emergenza del polo chimico della Solvay di Spinetta Marengo con la vicenda del cromo
esavalente, l'Ecolibarna, i rifiuti interrati lungo lo Scrivia a Carbonara e lungo il Curone a Casal
Noceto e così via.
Nel tempo, è stato
sempre più evidente che le emergenze ambientali fossero correlate ad altre
manifestazioni di tipo criminogeno: dietro ai danni ambientali
infatti, spesso si nascondono le pratiche illecite di imprenditori poco
scrupolosi, la corruzione fino ad arrivare alle associazioni di stampo mafioso.
A riprova di ciò, ad esempio, lo scorso 8 giugno è stata resa pubblica l'Operazione Triangolo, condotta da Noe e Corpo Forestale sulle cave del tortonese, che conferma che ormai le consorterie mafiose sono ben radicate sul territorio.
Le indagini, ancora in corso, hanno come oggetto lo smaltimento illecito di 250 mila
tonnellate di materiale contenente metalli pesanti in misura ben
superiore ai limiti di legge.
L'operazione Triangolo ha prodotto finora 80 indagati, 11 provvedimenti di interdizioni
per aziende e dirigenti e 3 arresti: l'autotrasportatore
Gandini e i fratelli Ruberto, già coinvolti in altre indagini
(tangenti, gestione illecita di rifiuti, aggressione e pestaggio di un ambientalista) e sospettati di avere legami con il clan dei
Gaglianò.
I risultati di tale indagine hanno allarmato i comitati No Tav, in quanto alcune delle cave interessate (che sono la Viscarda, Ex
Vidori, Castello Armellino e Cascina Alipranda) rientravano nel Piano Cave per lo smaltimento dello smarino proveniente dai cantieri del Terzo valico.
E' dunque a causa di tali eventi che abbiamo ritenuto doveroso presentare pubblicamente il Rapporto Ecomafia 2015 di Legambiente in collaborazione con Libera.
E' dunque a causa di tali eventi che abbiamo ritenuto doveroso presentare pubblicamente il Rapporto Ecomafia 2015 di Legambiente in collaborazione con Libera.
Nel corso della serata, Fabio Dovana ha presentato i numeri del fatturato delle Ecomafie e i settori in cui operano principalmente, soffermandosi sulle percentuali che riguardano la regione Piemonte. E'stato sottolineato che la maggior parte dei reati contestati a livello nazionale, nel corso del 2014, è da imputare al lavoro del Corpo Forestale dello Stato (più del 48% del totale), oggetto di un recente provvedimento normativo.
Giovanni Carrosio ha inquadrato invece il fenomeno mafioso dal punto di vista sociologico: nell'articolo qui sotto vengono riportate alcuni concetti molto interessanti espressi nel suo intervento.
Giovanni Carrosio ha inquadrato invece il fenomeno mafioso dal punto di vista sociologico: nell'articolo qui sotto vengono riportate alcuni concetti molto interessanti espressi nel suo intervento.
Concludiamo riportando uno stralcio del rapporto Ecomafia, che spiega l'influenza delle pratiche mafiose sull'amministrazione di un territorio:
"(I clan) Avendo esigenze di lavaggio di capitali sporchi, le loro imprese, ad esempio, diventano imbattibili nelle gare pubbliche, offrendo proposte economiche molto convenienti, certi di rifarsi con il sistematico ricorso a sub appalti e forniture pilotate, varianti d'opera su misura e smaltimenti completamente illeciti di rifiuti. A renderli forti non sono solo i quattrini, attenzione, ma prima di tutto una rete di relazioni potente e flessibile, in grado di condizionare i centri di spesa degli enti pubblici, a vari livelli territoriali, quindi anche il destino di intere comunità. L'esistenza o meno di una infrastruttura o di un centro commerciale può dipendere dai loro voleri."
Il nostro Circolo rimane a disposizione delle scuole, associazioni e altri organismi eventualmente interessati alla presentazione del rapporto: potete contattarci agli indirizzi indicati in questo blog.
Nessun commento:
Posta un commento