sabato 26 settembre 2015

14° MESSAGGIO COMITATI SCRIVIA - RIFIUTI E VELENI

RICEVIAMO DA ANTONELLO BRUNETTI E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Rifiuti, veleni, mafie:

quali controlli a Tortona

da un comunicato di Comitato No Tav Terzo Valico Tortona (con qualche integrazione)

 

I tortonesi possono dormire sonni tranquilli: quegli allarmisti dei No Tav Terzo Valico e degli ambientalisti in generale, ai quali si sono aggiunti ultimamente anche quegli ecosovversivi di papa Francesco e del presidente Obama, raccontano solo fandonie…. o forse no?
In realtà emerge una situazione dell’inquinamento della nostra zona sempre più preoccupante e le notizie uscite anche recentemente danno conferma del quadro da noi già descritto più volte.
Si pensi ai tanti impianti di incenerimento rifiuti proposti da Chiamparino, degli smaltitori di rifiuti tossici, di discariche “controllate” sopra uno dei più grandi depositi di acque di falda del Piemonte, di ciminiere che sparano tonnellate di fumi in una area percorsa da autostrade e milioni di auto dai cui scarichi esce di tutto eccetto che fumi controllati.
E la Scrivia? Un canale privo di ogni forma di vita, in cui si scarica  ogni ben di Dio (si fa per dire).
Un durissimo discorso a parte meriterebbero le tre condotte che attraversano il nostro territorio (ossigenodotto, metanodotto e oleodotto) e per nulla controllate (come si giustificherebbe il fatto che l’Eni si accorga solo dopo un mese del disastro dell’oleodotto che sta distruggendo tutte le falde acquifere? È dal 1975 che tre gatti si battono in solitudine e nell’indifferenza generale contro l’arroganza del cosiddetto progresso. Ora siamo ormai al punto della fase di non ritorno.
Ma il tema di oggi è un altro:
Da anni sosteniamo, forti anche di indagini compiute dall’Arpa nel 2011 e passate sotto silenzio,  che scavando le gallerie del Terzo Valico si sarebbe trovato l’amianto: in Val Verde, al cantiere di Cravasco (ora fermo  per ordine della Procura e per indagini in corso), l’amianto è stato trovato, eccome! 1,7 grammi per chilo di roccia estratta (il limite oltre il quale i rischi diventano reali è di 0,7 g!)
Il Terzo Valico parte da un costo di  6 miliardi e 200 milioni di euro di soldi pubblici, destinato a salire vertiginosamente con il problema dello smaltimento dell’amianto, per non parlare del costo delle opere collegate: ad es. la Tangenziale di Tortona (circa 50 milioni) costruita per permettere ai camion di arrivare con facilità alla cava Montemerla (spesi 2 milioni di euro solo per una piccola variazione della strada dovuta a un errore di progettazione!)
Tortona riveste un ruolo importante per la realizzazione del Terzo Valico: la tratta “finisce” proprio al Terminal dell’Interporto di Rivalta e inoltre in molte cave della città dovrebbe essere conferito proprio il terreno contaminato proveniente dagli scavi!
Da tempo segnaliamo l’alto rischio di infiltrazioni mafiose nei lavori del Terzo Valico: diverse aziende tortonesi sono state coinvolte nell’inchiesta “Triangolo” per traffico e smaltimento illecito di rifiuti tossici: si parla di 250.000 tonnellate di veleni trasportati nelle ex cave del tortonese, diventate poi  in parte CAMPI COLTIVATI. Cave per lo smarino (e di conseguenza anche per l’amianto) proposte anche fra Tortona e Sale, poi a Sezzadio, ad Alessandria, a Isola, due a Pontecurone con uscita al casello di Castelnuovo, ecc.
Da tempo sottolineiamo il rischio inquinamento falde acquifere a causa della elevata permeabilità della falda acquifera, come dichiarato di recente anche dall’Arpa. In un articolo del 1980 si segnalava che il sottosuolo è particolarmente ghiaioso a causa degli antichi letti di Scrivia e Tanaro per cui tutto ciò che finisce a Scrivia o nelle zone circostanti viaggia rapidamente sia in orizzontale che in verticale. Non per nulla la contaminazione delle falde si è già propagata in due mesi di 6 chilometri e penetrando in profondità sino alle falde del Tanaro renderà inutilizzabili le acque di molti paesi a valle, anche sulla riva destra del nostro torrente. 
Ciò che è grave è che  tutto intorno alla falda acquifera  vi sono già:
-le cave interessate dai lavori del Terzo Valico (per es. Castello Bollo, Castellotto,  nonchè terreni non distanti da Castello Armellino);
-le cave coinvolte dall’indagine sui rifiuti tossici (per esempio quelle di Strada Cabannoni, provinciale per Sale, quelle di Ruberto, e l’area di servizio autostradale sull’A7 – frazione Ova, Castelnuovo Scrivia, non distante dalla cava di cascina Aliprandina, sotto indagine per traffico e smaltimento rifiuti tossici, e da quella di Castello Armellino, finita sotto sequestro qualche mese fa ...)
Due giorni fa, come se non bastasse, apprendiamo che in seguito a un secondo tentativo di furto (risalente a non si sa quando), sono state sversate altre migliaia di litri di idrocarburi tra Tortona e Castelnuovo, riva destra, con potenziale rischio di inquinamento molto più elevato di quello precedente, poiché a tre chilometri di distanza sorge il pozzo di prelievo dell’aquedotto di Castelnuovo!
In merito ai controlli siamo preoccupati: 
I controlli del Comune di Tortona non sono così rassicuranti:
- L’ENI ha aspettato quasi un mese per intervenire
- alla Montemerla, la più grande delle cave tortonesi del Terzo Valico, sono stati  trovati valori di cromo e nichel fuori norma  ma  pare manchi il campionamento proprio della parte della cava che sarebbe destinata a ricevere lo smarino;
- all’Aliprandina, alla ditta Gandini, che smaltì e fece la bonifica con rifiuti tossici, vennero concesse  dal Comune  varie proroghe e alla fine  fu  multata con poco più di 250 euro;
- sugli idrocarburi, la rassicurazione che gli acquedotti siano a posto non pensiamo sia sufficiente:  i veleni viaggiano molto veloci e la falda acquifera è molto permeabile.
Inoltre su molte di queste cave si coltiva!  Cosa finisce sulle nostre tavole? E cosa vi finirà quando l’irrigazione verrà fatta con acque inquinate?

E intanto, mentre avviene tutto ciò, l’ospedale di Tortona viene declassato e chiude importanti reparti:  dopo ostetricia-ginecologia perde anche pediatria, radiologia, neurologia, otorinolaringoiatria e oculistica, cardiologia e rianimazione.
E ancora: aumentano  i ticket perché mancano i fondi per la Sanità pubblica;
chiudono uffici postali;
diminuiscono le corse delle corriere perché non ci sono fondi;
vengono penalizzate le tratte  treno dei pendolari per far spazio all’Alta Velocità delle merci;
molte strade della nostra provincia sono ancora “rattoppate” perché mancano i soldi;
si avvicina un altro autunno ed è alto il timore di nuove alluvioni (quali lavori sono stati fatti per mettere DAVVERO in sicurezza il territorio?)
Cos’è prioritario? La salute o un’opera inutile dai costi esorbitanti?
Non è tempo di sonni tranquilli: ognuno di noi può e deve fare la sua parte, anche semplicemente informandosi e facendo prendere coscienza a chi gli sta intorno che è in gioco la salute di tutti e della terra su cui viviamo.
Oggi è il tempo, ora è il momento: basta delegare la lotta ad altri, tocca a noi. TUTTI. Ora!
25 settembre 2015

D-DAY -1

SIAMO IN DIRITTURA DI ARRIVO!

SILVANA, LUISA, GIOVANNI STANNO PREPARANDO LE DECORAZIONI




LA BILANCIA E' ARRIVATA, PRONTA PER STABILIRE QUALE SARA'
 LA ZUCCA PIU' PESANTE...


I RAGAZZI DELLA PROLOCO STANNO ALLESTENDO LA ZONA RISTORO E IL GRUPPO DI RAGAZZE DI ANNA STA TERMINANDO LA PREPARAZIONE DELLE SPECIALITA' A BASE DI ZUCCA

CI VEDIAMO DOMANI!

A VOLTE RITORNANO...

DAL SITO DE LA STAMPA 

“Esposito favorì imprese per gli appalti della Tav”

Imputato nel processo San Michele fa i nomi dell’ex direttore generale di Ltf, Marco Rettighieri e dell’assessore ai trasporti di Roma. La replica: “Se sono indagato lo dicano”
Stefano Esposito (a destra) a una manifestazione a favore della Torino-Lione al Lingotto

L’imprenditore valsusino Ferdinando Lazzaro, imputato nel processo «San Michele», dal nome dell’operazione dei carabinieri sulle presunte infiltrazioni di ’ndrangheta in Piemonte, era riuscito a fare «intervenire in suo favore personalità politiche e quadri della committente Ltf» nell’ambito delle iniziative messe in atto per partecipare ai lavoro della Torino-Lione. È quanto si ricava da un rapporto dei carabinieri del Ros presente negli atti dell’inchiesta.
Leggi tutto.

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DAL SITO DE IL FATTO QUOTIDIANO

Tav, “aderenze politiche” di imprenditore coinvolto in processo per mafia. “Per lui interventi del senatore Esposito”

Tav, “aderenze politiche” di imprenditore coinvolto in processo per mafia. “Per lui interventi del senatore Esposito”
Giustizia & Impunità
L'informativa del Ros del carabinieri, agli atti dell'indagine San Michele sulla 'ndrangheta in Piemonte, cita il parlamentare Pd ora assessore a Roma, l'ex anti-tav Ferrentino e il capo dell'Osservatorio sull'opera Paolo Foietta. Al centro, il patron della fallita Italcoge, Ferdinando Lazzaro, che in passato aveva denunciato intimidazioni sui cantieri. Ora è imputato nello stesso dibattimento per sversamenti illeciti
Minacciato e fallito, nel momento di difficoltà l’imprenditore Ferdinando Lazzaro sapeva cosa fare: chiamava i politici Pd e gli amministratori favorevoli alla Tav Torino-Lione e chiedeva loro aiuto. Si tratta del senatore Stefano Esposito, ora assessore ai Trasporti al Comune di Roma. Nonché autore del libro “Sì Tav” insieme a un altro politico dem citato nell’informativa, l’ex dirigente della Provincia di Torino Paolo Foietta, ora commissario del governo e capo dell’Osservatorio sulla Torino-Lione. 
LEGGI TUTTO

#iostoconerri ....E GLI INTELLETTUALI?


DAL SITO DI GIRODIVITE

Firma la petizione - #iostoconerri - La parola o è libera oppure non è parola

La procura di Torino ha appena chiesto una condanna a otto mesi di reclusione per lo scrittore Erri De Luca, accusato di istigazione a delinquere per aver detto che "la Tav va sabotata". Lo scrittore Giuseppe Catozzella, vincitore nel 2014 del Premio Strega Giovani, ritiene che il diritto alla personale libertà di pensiero non possa essere silenziato e che "solo nell’esercizio della parola risiede la nostra libertà". Sei d’accordo?
mercoledì 23 settembre 2015, di Redazione - 211 letture
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Erri De Luca
Erri De Luca si è messo contro il potere dello Stato, ecco perché è sotto processo per le sue parole.
La procura di Torino - che ha chiesto otto mesi di reclusione per istigazione al sabotaggio - ha costituito un pool soltanto per la Tav, come per il terrorismo, come per la mafia. Questo fa pensare a interessi nei rapporti tra Italia e Francia che vanno oltre quello privato delle società che fanno i lavori. Leggi tutto


 

giovedì 24 settembre 2015

LA VAL BORMIDA RESISTE: SABATO 26 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE A SEZZADIO


CI UNIAMO ALL'APPELLO DEI COMITATI DELLA VALLE BORMIDA E RICORDIAMO LA MANIFESTAZIONE CHE SI SVOLGERA' SABATO 26 SETTEMBRE A SEZZADIO

Dal sito di Radio Onda d'urto

val bormida 
No alla discarica di Sezzadio che mette a rischio la salute di tutti. No al progetto Enel-Syndial che riporterebbe indietro di 30 anni il problema ACNA. No all’uso delle cave per il deposito dello smarino del Terzo Valico.Questi gli slogan di quella che si annuncia come una delle più partecipate manifestazioni in provincia di Alessandria degli ultimi anni. Si svolgerà sabato 26 a Sezzadio dove i Comitati di Base della Valle Bormida, insieme a 24 sindaci del territorio acquese, sfileranno per dire no al progetto di discarica di Cascina Borio, che metterebbe a rischio la falda acquifera sottostante. L’appuntamento è per le 15.00 in Piazza della Liberta’. Per promuovere la manifestazione sono stati distribuiti circa 22 mila volantini e tutti i Comuni si sono schierati apertamente al fianco dei dimostranti. In corteo ci saranno anche i bambini delle scuole, una quarantina di trattori e gli attivisti No Tav del Terzo Valico. Leggi tutto
 
PER INFO
 https://www.facebook.com/events/416901745163905/ 
 
http://www.notavterzovalico.info/2015/09/23/sabato-26-settembre-marcia-a-sezzadio-contro-discariche-e-terzo-valico/

mercoledì 23 settembre 2015

PUMPKIN COUNTDOWN .....



La sagra della zucca si avvicina e il nostro Servizio Stampa  ha fatto le cose in grande: oggi anche Google rende omaggio all'evento dedicandogli la sua pagina di ricerca....
Scherzi a parte, i preparativi fervono!
Franco, Mario, Giovanni e Silvana si sono dati da fare per installare lo striscione..




Piero ha raccolto le zucche ornamentali amorevolmente seminate, curate e innaffiate nel corso dell'estate...




Zucche di ogni forma in attesa di essere trasformate in delizie dalle sapienti mani di Anna...



Ultimi giri di affissioni..





Ci teniamo a ricordare che la festa della Zucca è un momento
di condivisione di valori, dedicato all’ambiente e alla tutela del territorio, teso a promuovere stili di vita ecosostenibili e a coinvolgere la cittadinanza verso forme di produzione ed economia eco-compatibili. L’obiettivo è anche quello di incentivare l’economia locale creando un evento che coinvolga soprattutto gli operatori e l’indotto commerciale locale, sostenendo i piccoli produttori e gli artigiani che ogni giorno operano sul territorio e realizzano l’unica grande opera davvero necessaria alle nostre valli: vivere con la terra e sulla terra, curarla e mantenerla. 



La sagra sarà anche un'occasione per riflettere sull'ambiente e sulla sostenibilità: dalla distribuzione dell'acqua pubblica, all'utilizzo dei materiali compostabili, alla riduzione dei rifiuti e alla loro raccolta differenziata. A tale proposito, i visitatori potranno conferire in appositi contenitori le lampadine a basso consumo energetico esaurite.
Abbiamo inoltre invitato gli espositori a non fare uso di imballaggi in plastica, ove possibile.

A DOMENICA!!

martedì 22 settembre 2015

TERZO VALICO e le promesse sul rilancio dello scalo di San Bovo

(g.c.) Che gli amministratori locali, quel­li del Pd in primis, debbano rassegnarsi a vedere "la coda del treno", cioè del Terzo valico? Robbiano, Mallarino & C. per anni hanno assicurato che lo scalo di San Bovo, a Novi, sarebbe stato certamente rilancia­to grazie all'alta capacità e ora, di fronte a quanto dichiarato da Bruno Binasco, presidente della fondazione Slala (Sistema logistico integrato nord-ovest Italia), si rassegneranno?
L'ex dirigente del gruppo Gavio, duran­te l'assemblea della fondazione, ha detto a chiare lettere: "La Regione ci ha detto chiaramente che il Terzo valico passa da Tortona e s'innesta sulla linea per Milano. Stop. Non sono previste altre infrastrut­ture logistiche". Al termine della riunione i sindaci di Novi, Rocchino Muliere, e Tortona, Gianluca Bardone, hanno parlato di "treno che saluteremo mentre passa e va altrove". Nessun accenno sull'incarico che Rfi avrebbe dato all'università di Trieste pro­prio sulla logistica in provincia legata al valico. Una presa in giro collettiva per il territo­rio, come era nelle previsioni sin dall'inizio dei lavori, quando i sindaci (a eccezione parziale di Arquata) hanno chiuso gli oc­chi su molti aspetti negativi consentendo al Cociv di avviare gli scavi, e di continua­re a far rinviare ai vari governi le risposte che attendono ormai da anni, anche su questioni di carattere ambientale (amian­to e tutela delle fonti). "Dalla riunione della Fondazione Slala - dichiarano i consiglieri regionale Paolo Mighetti e Federico Valerti (M5s) - sono emerse alcune posizioni inedite del Pd alessandrino che ormai accetta come un dato di fatto la scarsa utilità del Terzo vali­co, non mettendolo però ancora in discus­sione seriamente. È emersa in maniera netta l'unica oppor­tunità attuale per la logistica alessandrina che è il naturale sbocco per le merci che approderanno nel nuovo Porto di Savona. Il nuovo terminal di Vado - proseguo­no gli esponente 5 Stelle - movimenterà entro il 2017 circa 1 milione di container, decuplicando l'attuale volume. Per il porto ligure è fondamentale collegarsi con l'area padana facendo riferimento alla piattafor­ma logistica di Rivalta Scrivia tramite pic­coli interventi di adeguamento della linea storica Alessandria-Savona. Ancora una volta si rischia di arrivare   tardivamente a realizzare progetti vera­mente utili alla nostra economia, mentre si sperperano miliardi di euro per opere devastanti".

domenica 20 settembre 2015

DA IL SECOLO XIX DEL 19 SETTEMBRE

Terzo valico a rischio, tropppo amianto
Adesso la decisione spetta alla Procura


C’È AMIANTO e ce n’è tanto nelle terre del Terzo valico , nel cantiere di Cravasco, in Valverde. Se fino a qualche giorno fa tenevano banco i sospetti e le denunce dei No Tav, ora parlano i numeri. I risultati delle analisi effettuate dall’Arpal sono da brividi ed evidenziano che la concentrazione di amianto sia fuorilegge: 1,7 grammi ogni chilo di terra-roccia estratta dagli scavi, che vuol dire 0,7 grammi in più del limite consentito...LEGGI TUTTO

CHE COS'E' UN SITO DI INTERESSE COMUNITARIO E QUALI SONO LE REGOLE PER LA SUA GESTIONE

Ritorniamo sulla questione della mancata valutazione di incidenza per il deposito dello smarino nell'area del  SIC ricadente nel Parco delle Capanne di Marcarolo.
In vista dell'incontro di venerdì prossimo, 25 settembre ore 21, presso il circolo parrocchiale, indichiamo alcune informazioni per meglio comprendere la questione:

DEFINIZIONE DEL SIC:
Il sito di interesse comunitario o sito di importanza comunitaria (SIC), in inglese Site of Community Importance, è un concetto definito dalla direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio 1992, (92/43/CEE)[1] Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche nota anche come Direttiva "Habitat"[2], recepita in Italia a partire dal 1997.
In ambito ambientalistico il termine è usato per definire un'area:
  • che contribuisce in modo significativo a mantenere o ripristinare una delle tipologie di habitat definite nell'allegato 1 o a mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente una delle specie definite nell'allegato 2 della direttiva Habitat;
  • che può contribuire alla coerenza della rete di Natura 2000;
  • e/o che contribuisce in modo significativo al mantenimento della biodiversità della regione in cui si trova.
 SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA DELLA REGIONE PIEMONTE: http://gis.csi.it/parchi/sic.pdf

         ALLEGATO IV SCHEDE DEI SITI D’INTERESSE      COMUNITARIO
          IT1180026 - CAPANNE DI MARCAROLO
 http://www.regione.piemonte.it/foreste/images/files/pian_gest/foreste/demanio/benpiancer/allegato4.pdf

Da sito ufficiale del Parco delle Capanne di Marcarolo:
Dal punto di vista giuridico il Parco naturale regionale delle Capanne di Marcarolo e il Sito di Importanza Comunitaria IT1180026 “Capanne di Marcarolo” sono assimilabili?
No. I Siti Natura 2000 sono del tutto indipendenti da altre forme di tutela del territorio decise nell’ambito dei governi locali dei singoli Stati membri. Il SIC/ZPS IT1180026 “Capanne di Marcarolo” interessa infatti una superficie maggiore dell’omonimo Parco regionale, è istituito dalla Commissione europea ed è sottoposto ad un regime di tutela derivante da due Direttive comunitarie (”Uccelli” e “Habitat”), mentre il Parco è un Ente strumentale della Regione Piemonte che afferisce ad un ambito normativo differente.
L’Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo è incaricato degli aspetti tecnici e  amministrativi connessi alla gestione del Sito?
La Regione Piemonte ha concluso l’iter amministrativo per l’affidamento in gestione del Sito Natura 2000 IT1180026 “Capanne di Marcarolo”, attraverso la sottoscrizione di una apposita Convenzione con l’Ente Parco, avvenuta il 20 ottobre 2010, a seguito della Delibera  di Consiglio Direttivo n. 12 del 18/10/2010. A partire da tale data, la gestione del SIC/ZPS e le istruttorie per la valutazione degli Studi di incidenza sono in carico  all’Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo. L’ Ente gestore, in accordo con il proprio Statuto, si occupa di promuovere la conoscenza delle Direttive europee in materia ambientale ed organizzare le attività di monitoraggio dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario. E’ altresì incaricato della Procedura per la  Valutazione di Incidenza ambientale sul Sito, come previsto dalla vigente normativa.
L’ Autorità competente ad emettere la Valutazione di Incidenza sul SIC/ZPS è sempre il Parco, in quanto Ente Gestore?
Fanno eccezione i progetti soggetti alla fase di verifica o di valutazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nazionale, secondo le modalità specificate dall’art. 43 della L.R. n. 19/2009. L’Autorità competente in materia acquisisce comunque, preventivamente, il parere obbligatorio dell’Ente Gestore.
I Piani regolatori comunali sono da sottoporre alla Procedura per la Valutazione di Incidenza?
Sì, in quanto Piani urbanistici, per le previsioni interessanti il territorio del Sito Natura 2000 non direttamente connesse al mantenimento in stato di soddisfacente conservazione degli habitat e delle specie presenti. Se le previsioni del Piano Regolatore riguardanti il territorio protetto sono uniformate alle prescrizioni del Piano di gestione del SIC/ZPS, non occorre attivare la procedura per la valutazione di incidenza. I Piani regolatori devono comunque espletare gli obblighi derivanti dalla Dir. 2001/42/CEE sulla Valutazione Ambientale Strategica, recepita con Dlgs. 152/2006 e s.m.i..
Il SIC ZPS IT1180026 “Capanne di Marcarolo” ha una normativa di gestione diversa da quella del Parco regionale?
Pur rimanendo due entità giuridicamente distinte, le norme di conservazione individuate per il Sito Natura 2000 ed i Piani del Parco devono armonizzarsi. A questo scopo gli attuali strumenti di pianificazione del Parco, come il Piano dell’Area, devono essere congruenti con le Direttive comunitarie in materia, e sono sottoposti alla procedura per la Valutazione di incidenza per gli aspetti non direttamente connessi al mantenimento in stato di conservazione soddisfacente della fauna selvatica e degli habitat tutelati. Opportunamente integrato con i Piani d’Azione, la Normativa forestale e sottoposto a Valutazione di incidenza, il Piano dell’Area del Parco ha assunto il valore di stralcio del Piano di Gestione del SIC/ZPS
Il Piano dell’Area del Parco, in quanto stralcio del Piano di gestione, ha validità anche nella porzione di SIC/ZPS esterno ai confini dell’Area protetta?
I contenuti del Piano dell’Area, inclusi i Piani d’Azione riguardanti specie e habitat di interesse Comunitario, possono essere trasposti a tutto il SIC/ZPS a seguito di una procedura di verifica locale partecipata in Conferenza di Servizi e trasmessi alla Giunta regionale per l’approvazione. Fanno eccezione le Norme di Gestione forestale, già in vigore in tutto il Sito di importanza comunitaria.
Quale sanzione è prevista in caso di mancata osservanza degli obblighi comunitari?
Son previsti due livelli normativi di attivazione delle misure riparatorie: una prevista in ambito locale (regionale), che prevede l’applicazione dell’art. 50 della L.R. 19/2009,  l’altra comunitaria che prevede l’attivazione di una Procedura di infrazione da parte della C.E. a carico del soggetto inadempiente. L’attivazione comunitaria può avvenire su segnalazione del personale di vigilanza o anche di soggetti  pubblici o privati presso il competente Ufficio della Commissione europea. Viene in genere svolta una fase di accertamento delle cause e delle responsabilità da parte del competente organo dello Stato membro. Se comminata, la sanzione può comportare limitazioni o esclusioni da determinati ambiti comunitari e svantaggi ed oneri economici anche consistenti che si ripercuotono a livello nazionale e locale.
Se il proponente un piano o un intervento ritiene che questo non abbia incidenza negativa sul Sito, occorre ugualmente l’avvio della Procedura per la Valutazione di incidenza?
Come precisato dalla Commissione europea: “le salvaguardie di cui all’art. 6, par. 3 e 4, sono attivate non da una certezza, ma da una probabilità di incidenze significative. In linea con il principio di precauzione non si può quindi accettare che la Valutazione non sia effettuata facendo valere che le incidenze significative non sono certe”. Una decisione di “non incidenza” di piani e interventi in fase di screening (preliminare) può quindi essere assunta soltanto a fronte dell’esame di documenti e studi scientifici riguardanti le specie e gli habitat presenti nel Sito o dei contenuti del Piano di gestione, effettuato dall’Autorità competente per la Valutazione.
La procedura per la Valutazione di incidenza riguarda soltanto piani o progetti ricadenti all’interno di un Sito di importanza comunitaria?
L’Unione europea, nel documento “La gestione dei Siti Natura 2000” , chiarisce che: “La probabilità di incidenze significative può derivare non soltanto da piani o progetti situati all’interno di un Sito protetto, ma anche da Piani o progetti situati al di fuori di un Sito protetto, che possano avere incidenze significative su di esso”
“La Procedura per la valutazione di incidenza è attivata non dalla certezza, ma dalla probabilità di incidenze significative derivanti non solo da piani o progetti situati all’interno di un Sito protetto, ma anche da quelli al di fuori di esso”.
In caso di Valutazione di incidenza negativa su un Piano o un intervento proposto, è possibile procedere ugualmente, individuando opportune misure di mitigazione degli impatti?
E’ possibile solo nei casi previsti dal DPR 357/97 e s.m.i., ovvero per “motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale ed economica”. In tali casi “le amministrazioni competenti adottano ogni misura compensativa e di mitigazione necessaria per garantire la coerenza globale della rete «Natura 2000» e ne danno comunicazione al Ministero dell'ambiente”. Al di là di questi casi, se la Valutazione di Incidenza è negativa non si prevedono mitigazioni: il Piano o l’intervento devono essere obbligatoriamente modificati e ripresentati, o accantonati in via definitiva.
A chi ci si può rivolgere a livello locale per ottenere informazioni circa la presentazione di un piano o di un progetto e per la redazione di uno Studio per la Valutazione di incidenza riguardanti il SIC/ZPS “Capanne di Marcarolo”?
L’Ufficio Tecnico dell’Ente Parco è a disposizione per chiarimenti e informazioni, nonchè per tutte le fasi istruttorie riguardanti la Procedura per la valutazione di incidenza e la presentazione del relativo Studio.

Ultimo aggiornamento Martedì 07 Giugno 2011 07:58  

mercoledì 16 settembre 2015

E' TORNATA!! LA SECONDA SAGRA DELLA ZUCCA E' A CARROSIO, DOMENICA 27 SETTEMBRE!!



Il Circolo Legambiente Val Lemme e il Comune di Carrosio, 

con la collaborazione della Pro Loco, 

hanno il piacere di annunciare che

domenica 27 settembre 2015,

lungo le vie del centro storico di Carrosio a partire dalle ore 9,30 

avrà luogo la

II SAGRA DELLA ZUCCA

Anche quest'anno la manifestazione avrà ad oggetto la valorizzazione dei prodotti dell'agricoltura locale, con particolare riguardo alla zucca: sarà allestita una mostra-mercato di prodotti agricoli locali, macchine agricole, attrezzi per l'agricoltura e manufatti in legno e piccole produzioni artigianali locali.
E' prevista una degustazione di specialità gastronomiche legate al tema della zucca.

Come per la precedente edizione, si prevede un concorso aperto al pubblico per l'assegnazione di premi destinati ai migliori esemplari di zucca, appartenenti a diverse categorie. Inoltre, verrà assegnato un premio alla migliore decorazione delle finestre e/o cortili del centro storico di Carrosio.

Per chi lo desidera sarà possibile visitare il Geosito di Carrosio in compagnia del geologo Davide Notti.

Per i bambini, tornerà sicuramente la Zuccaccia con il suo carico di caramelle, che ha riscosso un grande successo nella scorsa edizione e vi sarà un accompagnamento musicale lungo le vie del paese.

La festa della Zucca sarà anche un'occasione per riflettere sull'ambiente e sulla sostenibilità: dalla distribuzione dell'acqua pubblica, all'utilizzo dei materiali compostabili, alla riduzione dei rifiuti e alla loro raccolta differenziata. A tale proposito, i visitatori potranno conferire in appositi contenitori le lampadine a basso consumo energetico esaurite.

Ampio parcheggio presso il cimitero.
Ove possibile, si invitano gli espositori a non fare uso di imballaggi in plastica


Rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore informazione necessaria ai seguenti recapiti:

Circolo Legambiente Val Lemme legambiente.vallemme@tiscali.it
https://www.facebook.com/LegambienteValLemme
Tel. 010 960 13 43 – Cell. 340 69 59 309 / 338 04 13 947 /
349 67 24 348




VI ASPETTIAMO!!