Riceviamo da Legambiente regionale il rapporto annuale sulla qualità dell'aria che contiene informazioni rispetto alla situazione europea e alle politiche che l'Unione intende mettere in pratica per combattere l'inquinamento atmosferico e acustico.
Torino,
30 gennaio 2015 Comunicato stampa
Smog, Legambiente presenta Mal’aria 2015. Ad Alessandria, Torino e Asti le situazioni più critiche
Piemonte:
polveri sottili fuori controllo in una centralina su due
Le
proposte antismog di Legambiente città per città
Siamo
solo alla fine di gennaio ma la situazione dell’inquinamento
atmosferico del 2015 appare già fuori controllo. Ad
Asti, Torino e Alessandria, dall’inizio dell’anno ad oggi, si è
registrato un superamento un giorno su due della soglia massima
giornaliera consentita per il PM10.
Situazione critica anche ad Aosta
con 10 sforamenti da inizio anno. Dati in linea con quelli dell’anno
appena concluso che hanno visto il 50% delle centraline piemontesi
superare i limiti di legge. Sono questi i dati contenuti nell’annuale
dossier Mal’aria di Legambiente che vedono Alessandria
e Torino svettare nel
2014 tra le 5 peggiori città italiane
per numero di sforamenti di PM10, rispettivamente con 86 giorni oltre
i limiti ad Alessandria e 77 a Torino. Tra le piemontesi seguono con
66 superamenti Asti
e con 60 Vercelli,
a fronte sempre dei 35 giorni consentiti per legge.
“Anche se si registra
un leggero miglioramento dell’inquinamento atmosferico nelle nostre
città e una riduzione nelle emissioni di alcuni inquinanti negli
ultimi anni, i livelli di esposizione dei cittadini rimangono elevati
e spesso ancora ben oltre le soglie consentite dalla normativa
–dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e
Valle d’Aosta-. Purtroppo non è ancora ora di cantar vittoria
dando un prematuro addio al titolo di Smog City alle nostre città,
come dimostrano i dati siamo purtroppo ancora lontani dal
rispettare la normativa sulla qualità dell’aria e la danza della
pioggia non può funzionare all'infinito. Per archiviare davvero le
Smog City e poter parlare non a sproposito di Smart City chi ha
responsabilità politiche dovrebbe adoperarsi seriamente per dare
soluzioni concrete per abbandonare o ridurre drasticamente l'uso
dell'auto di proprietà, ancora la principale responsabile delle
concentrazioni di inquinanti nell’aria. In questi anni invece si è
perso altro tempo in nome di interessi particolari e, ancora una
volta, di priorità sbagliate”.
Legambiente
ricorda ad esempio come tra le opere previste sul territorio
piemontese dal decreto Sblocca Italia si ritrovino soltanto un paio
di interventi “antismog”: l’avvio dei lavori di prolungamento
della metropolitana di Torino verso Rivoli e lo sblocco dei
finanziamenti per salvare la linea ferroviaria Cuneo-Nizza. Ma il
provvedimento, nel suo complesso, ha continuato ad agevolare
l'asfalto (alle autostrade vanno risorse pubbliche dirette e
attraverso sgravi fiscali), il petrolio (con vantaggi per le
trivellazioni) e nuovo cemento. “Eppure proprio in un momento di
crisi economica come quello attuale –fa notare Dovana- bisognerebbe
occuparsi di trasporto ferroviario locale, a partire dalla
riattivazione delle 14 linee soppresse
in Piemonte negli ultimi anni. Le
risorse ci sono e sono sotto gli occhi di tutti: sono quelle previste
per grandi opere di cui i cittadini non sentono minimamente il
bisogno come Tav e Terzo Valico. Risorse che evidentemente sarebbero
sufficienti anche a risolvere, ad esempio, l’annoso problema
dell'ammodernamento della linea
ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta e
l’apertura delle stazioni Dora e
Zapata del Servizio Ferroviario Metropolitano torinese.
Ma che più in generale potrebbero tamponare l’emorragia di
risorse, e conseguentemente di passeggeri, del trasporto pubblico
locale”.
La
mancanza di risorse continua ad essere un argomento ricorrente tra
gli amministratori locali e Legambiente, proprio per togliere questo
alibi a chi ha responsabilità politiche, ha deciso di portare alcuni
esempi di interventi a costo zero o
addirittura a saldo positivo. Uno su
tutti è l’AreaC di
Milano che attraverso la regolamentazione e tariffazione degli
accessi all’area centrale della città ha permesso di drenare nuove
risorse a favore del potenziamento del tpl. Ma non mancano gli esempi
positivi provenienti anche dal territorio piemontese. La Zona30
istituita a Mirafiori Nord ha portato ad un risparmio netto in
termini sanitari e non solo: lo studio del Politecnico di Torino
testimonia una riduzione del 74% dei giorni
di prognosi per incidenti, con un risparmio complessivo di 1,5
milioni di euro. Anche la buona
pianificazione, sottolinea
l’associazione ambientalista, si può fare a costo zero: “Per
questo siamo contenti che l’assessore all’Ambiente della Regione
Piemonte Alberto Valmaggia nei giorni scorsi abbia annunciato di
voler procedere alla revisione integrale del Piano regionale di
risanamento della qualità dell'aria. Un lavoro quantomai urgente
e importante che ci auguriamo non si limiti a perseguire gli obblighi
di legge ma possa essere l'occasione per segnare davvero un cambio di
passo sulle politiche legate alla qualità dell'aria”.
L’associazione scende
poi nel dettaglio indicando quelle che potrebbero essere politiche
antismog utili nei singoli capoluoghi. Ad Asti, ad esempio,
dove è entrato nel vivo il dibattito sul teleriscaldamento, sono
prioritari interventi di riqualificazione del
patrimonio edilizio, a partire dalla coibentazione delle case.
L’associazione sollecita inoltre una maggiore
attenzione alle aree davanti alle scuole, ogni mattina assediate
dalle auto in sosta con i motori accesi. A Vercelli
Legambiente punta invece l’attenzione su una vecchia pratica
agricola che influisce sulla qualità dell’aria: l’abbruciamento
delle stoppie del riso. Qui servirebbe una
radicale revisione del regolamento provinciale che consente ancora il
loro bruciamento, salvo il raggiungimento di limiti massimi di PM10.
Per l’associazione il nuovo regolamento dovrebbe archiviare
definitivamente questa prassi a favore dell’interramento delle
stoppie, pratica ormai messa in atto dalla maggior parte delle
aziende risicole con benefici sia ambientali che agronomici. In Valle
d’Aosta per l’associazione
ambientalista è invece prioritario rendere più efficiente il
sistema di trasporto pubblico, sia sul fronte ferroviario che su
quello delle autolinee. In particolare in Alta Valle si
verifica un’inutile sovrapposizione tra la linea bus
Aosta-Courmayeur (nel tratto fino a Pré Saint Didier) e la ferrovia.
Qui sarebbe sufficiente aggiungere alcune fermate al treno e il bus
potrebbe essere soppresso, lasciando solo una navetta tra Pré Saint
Didier e Courmayeur. In Valle, inoltre, tutto il trasporto su gomma
(incluso quello urbano) potrebbe ritornare ai livelli ante-tagli del
2012 se solo la Regione utilizzasse a tal scopo i soldi tagliati sul
capitolo del collegamento aereo Aosta-Roma. A
Novara
invece è assente un progetto (più volte annunciato) di logistica
sostenibile nel centro storico e il recente piano di ridistribuzione
ed estensione della sosta a pagamento appare insufficiente se non si
accompagna con la completa revisione della viabilità cittadina.
Soltanto così si potrebbero incentivare forme alternative di
mobilità. A Novara inoltre, ricorda Legambiente, persino alcuni
interventi annunciati e finanziati sono stati ritirati: per tutti la
pedonalizzazione di piazza Martiri. Sul fronte pedonalizzazioni è
invece da citare in positivo Cuneo
dove si è finalmente pedonalizzata la centralissima via Roma.
PM10
ti tengo d’occhio 2014: la
classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno
una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili in un anno
(dati 2014)
n°
|
Capoluogo
di Provincia
(centralina peggiore)
|
Giorni
di
superamento
2014
|
n°
|
Capoluogo
di Provincia
(centralina peggiore)
|
Giorni
di
superamento
2014
|
1
|
Frosinone (Scalo)
|
110
|
18
|
Padova (Arcella)
|
56
|
2
|
Alessandria (D'Annunzio)
|
86
|
19
|
Bergamo (Via Garibaldi)
|
56
|
3
|
Vicenza (Quartiere Italia)
|
77
|
20
|
Terni (Le Grazie)
|
55
|
4
|
Torino (Grassi)
|
77
|
21
|
Monza (Via Machiavelli)
|
55
|
5
|
Benevento (Ospedale Civili Riuniti)
|
77
|
22
|
Rimini (Flaminia)
|
52
|
6
|
Lodi (S. Alberto)
|
71
|
23
|
Reggio Emilia (Timavo)
|
50
|
7
|
Cremona (Fatebenefratelli)
|
71
|
24
|
Brescia (Villaggio Sereno)
|
50
|
8
|
Avellino (Ospedale Moscati)
|
69
|
25
|
Rovigo (Centro)
|
47
|
9
|
Milano (Pascal Città Studi)
|
68
|
26
|
Caserta (Scuola De Amicis)
|
45
|
10
|
Venezia (Via Beccaria)
|
66
|
27
|
Pescara (Viale Bovio)
|
43
|
11
|
Asti (Baussano)
|
66
|
28
|
Roma (Tiburtina)
|
43
|
12
|
Palermo (Di Blasi)
|
65
|
29
|
Verona (Borgo Milano)
|
43
|
13
|
Pavia (Piazza Minerva)
|
64
|
30
|
Napoli (Policlinico)
|
40
|
14
|
Parma (Montebello)
|
61
|
31
|
Piacenza (Giordani-Farnese)
|
38
|
15
|
Mantova (Via Ariosto)
|
59
|
32
|
Cagliari (CENCA1)
|
36
|
16
|
Treviso (Via Lancieri di Novara)
|
58
|
33
|
Modena (Giardini)
|
36
|
17
|
Siracusa (Viale Teracati)
|
57
|
Fonte:
elaborazione Legambiente su dati Arpa o Regioni
Ufficio stampa Legambiente
Piemonte e Valle d'Aosta: 011.2215851 – 349.2572806
www.legambientepiemonte.it
– www.facebook.com/legambiente.piemonte.vda
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