SEL: Lettera aperta al PD e alla Presidente della Provincia
"Fermiamo il Terzo Valico e diamo priorità alla messa in sicurezza del territorio alessandrino"
Il 13 ottobre un'altra drammatica alluvione ha colpito la
nostra Provincia. Per fortuna questa volta senza vittime, ma con ingenti danni
morali e soprattutto materiali. Questa volta
le zone più colpite sono state quelle della Valle Scrivia. Frane, dissesti,
sfollati, mancanza di acqua potabile sono problemi che si ripresenteranno,
purtroppo, nei prossimi anni e bisognerà investire ogni risorsa disponibile per
minimizzare i danni e - consapevoli che i fenomeni climatici andranno ad
estremizzarsi e che la sicurezza assoluta non esiste - garantire ai cittadini e
alle imprese una vita sicura. Occorre perciò agire per aumentare
il più possibile il livello di sicurezza, dando segnali concreti di impegno per
un apprezzabile miglioramento della situazione. Oggi per farlo però i fondi
stanziati non sono lontanamente sufficienti.
Centinaia di milioni i danni stimati per la provincia di
Alessandria. Mentre ammontano a 200 milioni i fondi stanziati dallo “Sblocca
Italia” per il nuovo lotto del Terzo Valico.
Una cifra irrisoria per un opera che, completata, costerà
oltre 6 miliardi (salvo prevedibili incrementi di spesa in corso d'opera) e che
anche per chi la ritiene necessaria non è urgente perché i flussi di traffico
previsti per i prossimi anni sono oggi assai minori rispetto alle previsioni e
alle stime di 20 anni fa, quando questa e altre “grandi opere” furono concepite.
La posizione di SEL
sul Terzo Valico è nota e non pretendiamo che il PD cambi la sua. Dopo
quello che è successo, però, non si può nemmeno continuare a fare come se nulla
fosse, in una realtà completamente cambiata, sia dal punto di vista finanziario
- a partire dalla UE del “fiscal compact” che va a ricadere giù per li rami
fino al più piccolo Comune - che delle necessità infrastrutturali. La ripresa
economica va costruita con determinazione, ma al momento non è affatto vicina
ed è ostacolata dai parametri di compatibilità europei.
La messa in sicurezza
del territorio è quindi la vera grande opera pubblica non più rinviabile, e
che può dare molto più lavoro a diverse imprese e categorie professionali, dal
manovale fino all'ingegnere, dal geologo al climatologo, che non un'opera come
il Terzo Valico che, come confermano anche i Sindacati ed il Collegio
costruttori, non sta portando nessun beneficio occupazionale al nostro
territorio. Ignorando la difficile
situazione delle finanze pubbliche si illude il territorio e in particolare i
piccoli Comuni del versante sud della Provincia pesantemente toccati dalle
esondazioni e conseguenti dissesti e contemporaneamente interessati dai
cantieri del Terzo Valico. Infatti a differenza di quello che accadde dopo
la tragica alluvione del '94, di cui in questi giorni ricorre il ventesimo
anniversario, quando arrivarono ingenti risorse che non furono peraltro spese
nel modo migliore, con molte opere fatte male e più volte rimarginate - questa
volta i soldi non ci sono e i territori alluvionati e danneggiati verranno
semplicemente abbandonati al loro destino: le promesse tutte assieme di
compensazioni, proseguimento del Terzo Valico e stanziamento di fondi adeguati
per la messa in sicurezza del territorio, come se fossimo in un periodo di
“vacche grasse”, sono promesse da marinaio, non credibili perché oggi non
sostenibili finanziariamente. I soldi non ci sono e lo sanno tutti: si deve
fare una scelta.
Per noi la scelta è chiara, va incrementato lo stanziamento
regionale per la messa in sicurezza del territorio, dando l'impulso a opere
utili come la manutenzione preventiva, la tutela delle aree golenali, le aree
di laminazione dei fiumi e la realizzazione di un canale scolmatore per il
Lovassina che interessa diversi comuni della Provincia.
Per questo proponiamo
a politici, amministratori e cittadini, e alle forze sociali (in primo
luogo le organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori), al PD che guida la Provincia e alla
Presidente Rita Rossa, ma anche alle
altre forze democratiche, di valutare
e sostenere la possibilità di
sospendere per il momento la realizzazione del Terzo Valico e stanziare fondi
equivalenti alle opere non ancora appaltate, sicuramente quelli dello
stanziamento di 200 mln recentemente deciso per il terzo lotto attualmente
finanziato, a favore della ricostruzione
e la messa in sicurezza del territorio. E di agire
di conseguenza con un'azione concertata sul livello regionale e sul governo
nazionale per ottenere tali cambiamenti.
La cura del territorio è l'opera più urgente anche perché in
un territorio fortemente dissestato una grande opera come il Terzo Valico (su
cui manteniamo la nostra contrarietà) non può essere realizzata in sicurezza e
va solo ad aggravare la situazione di dissesto e ad aumentare i costi di
realizzazione.
Senza farne una questione ideologica e senza pretendere che
il PD cambi le sue posizioni, prendiamo atto che anche nei più fervidi
sostenitori delle grandi opere si sta insinuando in queste ore una inedita
“tempesta del dubbio” e pensiamo che sia giunto il momento di un
ripensamento strategico e di ridefinire le priorità: prima viene la messa
in sicurezza del territorio, la progettazione delle opere necessarie, il
ripristino per quanto possibile delle naturali aree di esondazione dei fiumi.
Le opere di base che creano sicurezza, un ambiente migliore e occupazione, e
che consentiranno poi di progettare su
basi solide le infrastrutture del futuro per i commerci e gli spostamenti delle
persone.
Sinistra Ecologia Libertà – Federazione
Provinciale di Alessandria
Alessandria, 31 ottobre 2014
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