giovedì 7 agosto 2014

"TAV, SCONCERTANTE RISPOSTA DEL MINISTERO ALL'AFA"


TERZO VALICO. IL MINISTERO RISPONDE AI COMITATI CHE È TUTTO REGOLARE
“I lavori non sono approvati ma si scava alla Castagnola”
Sullo Sblocca Italia senza i soldi per il 3° lotto, Fornaro: nulla di definitivo

Giampiero Carbone . «Non c’è nulla di approvato e tutto si deciderà a fine anno». Il senatore del Pd Federico Fornaro commenta così la notizia sulla mancanza di fondi per il terzo lotto del Terzo valico nel decreto del governo Sblocca Italia. I previsti 2,1 miliardi, da aggiungere al miliardo circa con il quale sono finanziati il primo e il secondo lotto, non sono citati nel decreto e questo ha scatenato una ridda di reazioni e di allarmismo fra chi è favorevole all’opera e confermato, per chi è contrario, il rischio di cominciare i lavori e poi di non riuscire a finirli. Una situazione, quella dei soldi che non ci sono non nuova, visto che in passato il balletto sulle risorse a disposizione per il Terzo valico è stato una costante. Con i soldi del primo lotto sono stati riallestiti i cantieri di Voltaggio (dove è avviato lo scavo) e Castagnola ed è partito l’allestimento di quello di Radimero ad Arquata.
Sono inoltre cominciati i lavori stradali. Del secondo lotto, ancora da approvare dal Ministero dell’Ambiente, sarebbero disponibili però solo 80 milioni l’anno per circa dieci anni. Intanto, il Ministero, dopo oltre dieci giorni, ha risposto alla segnalazione della Provincia sulla regolarità dell’attività di scavo nel tunnel di Castagnola (Fraconalto). Tutto era nato da un esposto dell’Associazione Afa nel quale si segnalava che lo scavo era previsto nel secondo lotto, non ancora approvato. Da Roma sostengono che per l’avvio dei lavori a Cociv è bastata una comunicazione inviata a febbraio insieme al deposito dei documenti del secondo lotto. «Il ministero – dice Claudio Coffano della Provincia – in sostanza dice che formalmente è tutto regolare e che in caso di eventuali incongruenze con le prescrizioni che potrebbero essere decise durante la verifica di ottemperanza, Cociv dovrà farsi carico dei ripristini ambientali». «La risposta del Ministero è sconcertante - commenta l’Associazione Afa –: si ragione in termini del tipo “poi si vedrà”. Inoltre si assiste ad una totale assenza di trasparenza: gli enti locali non sapevano nulla del fatto che a Castagnola si scava».

Tratto da La Stampa del 07/08/2014

Nessun commento:

Posta un commento